General Motors taglia il prezzo della Chevrolet Bolt e riconosce un rimborso a chi l’ha già comprata, ma solo a determinate condizioni
La Chevrolet Bolt è una delle auto elettriche di cui si è parlato tantissimo e si continuerà a farlo, non soltanto per il mega richiamo tra i più numerosi e costosi richiami di BEV. Ma anche per il bonus di 6000 $ che la Casa ha offerto ai clienti. Una bella notizia per le orecchie dei nuovi proprietari dell’auto che è stata sottoposta a indagini, aggiornamenti software per la gestione termica della batteria, divieto di essere parcheggiata incustodita e poi finalmente il richiamo. Per ricostruire la fiducia negli acquirenti, General Motors ha ridotto il prezzo della Bolt 2023, cosa che non sarebbe andata giù a chi l’ha pagata a prezzo pieno e ha “subito” pure il richiamo. La soluzione? Un lauto bonus con la promessa di non ricorrere alle vie legali, che negli USA sono molto più attive ed efficaci per i diritti dei consumatori. Ecco tutta la vicenda.
CHEVROLET BOLT: INCENDI, BAN, RICHIAMI E POI LO SCONTO SUL PREZZO
Come riporta Jalopnik, che ha riportato anche la dichiarazione di un portavoce di General Motors sulla vicenda, la Chevrolet Bolt è costata circa 1 miliardo di $ nel richiamo delle auto per la sostituzione della batteria LG Chem difettosa. Nel frattempo lo stabilimento di assemblaggio era stato fermato, nell’attesa che il fornitore della batteria fornisse una soluzione efficace anche per i nuovi modelli. Alla ripartenza, arriva l’annuncio che i potenziali acquirenti avrebbero voluto leggere: il prezzo di vendita della Chevrolet Bolt ribassato di 5000 $, che diventano 6000 $ di sconto per la Chevrolet Bolt EUV. Il rovescio della medaglia risiede nella delusione di chi aveva già comprato l’auto elettrica a prezzo pieno e si è ritrovato i problemi noti. E proprio a loro GM ha riservato un equivalente sconto, ma con una promessa da mantenere.
SCONTO DI 6 MILA $ MA SOLO AI CLIENTI CHE RIFIUTANO DI FARE CAUSA
Per ottenere il bonus fino a 6000 $, i proprietari della Chevrolet Bolt devono collegarsi tramite il portale ufficiale del Brand e inserire il VIN. Poi accettare dei “Termini e condizioni” che generalmente si spuntano senza neppure dargli troppa importanza. Uno dei proprietari più curiosi però li ha letti e scoperto che non si tratta di un semplice sconto, ma di un vero e proprio accordo legale. I passaggi di questo accordo infatti impongono ai clienti che:
“Accettando comunque questa Liberatoria, io, sia per conto mio che per conto dei miei eredi, agenti, dipendenti, beneficiari, rappresentanti legali, assegnatari, esecutori testamentari, successori e amministratori, rinuncio per sempre a tutte le pretese, i danni, o cause di azione, note o sconosciute, indipendentemente dalla teoria legale o equa, che potrei avere ora o in futuro derivanti da o in qualsiasi modo relative ai miei veicoli Bolt, al difetto della batteria o ai richiami della batteria e compresi eventuali reclami o diritti che potrei avere in relazione a una class action”.
LA REPLICA GENERAL MOTORS SUL RIMBORSO PER LA CHEVROLET BOLT
Il caso è letteralmente esploso in America e General Motors è intervenuta con una dichiarazione pubblicata tramite Jalopnik: “L’accordo per il programma di rimborso contiene un linguaggio che rinuncia a pretese contro GM e identifica il contenzioso esistente. Questa è una pratica comune quando si tratta di programmi come questo. Non rinuncia a pretese che coinvolgono potenziali richiami in futuro”. Anche se nelle righe burocratesi le condizioni sembrano molto più vincolanti. Chissà se proprio questa clausola sarà accettata di buon grado dai clienti o finirà al centro di una delle class action USA che GM, pare voglia evitare.