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GM testa i cartelli stradali intelligenti, rivoluzione V2I in arrivo negli USA

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GM testa i cartelli stradali intelligenti, rivoluzione V2I in arrivo negli USA Direttamente in Michigan alcune intersezioni sono state attrezzate con protocolli V2I

Direttamente in Michigan alcune intersezioni sono state attrezzate con protocolli V2I, per aumentare la sicurezza e dialogare con auto connesse

31 Maggio 2017 - 09:05

Uno dei capisaldi sui quali tutti i Costruttori ed aziende satellite stanno lavorando in merito alle auto del futuro è la connettività. Per riuscire ad avere auto che davvero si guideranno da sole, ma nel breve anche semplici accorgimenti che possano rendere le strade più sicure con automobilisti più informati, ci sarà bisogno di una comunicazione bidirezionale tra auto e auto oppure tra auto ed infrastrutture. In Michigan sono cominciati dei test per permettere ai semafori di “avvisare” le auto del tempo di accensione di ogni luce.

LE AUTO CONNESSE DEL FUTURO In realtà quello delle auto connesse non è un futuro troppo lontano, o almeno non quanto le auto che finalmente si guideranno esclusivamente da sole. Avere dei protocolli V2V e V2I, rispettivamente Vehicle-to-Vehicle e Vehicle-to-Infrastructure è decisamente il primo e forse più importante passo verso una nuova concezione di strada e di mobilità urbana e non solo. La comunicazione può permettere una guida predittiva, perché le auto possono dialogare ed avvisare chi segue di eventuali pericoli presenti sulla strada o dietro una curva, fattore che aumenta in modo esponenziale la sicurezza, mentre un dialogo aperto con i segnali stradali permette un adattamento dello stile di guida da parte dell'automobilista.

CONNESSIONE CON I SEMAFORI Nello stato americano del Michigan la General Motor ha collaborato direttamente con Dipartimento dei Trasporti per riuscire a dotare alcuni incroci di semafori capaci di comunicare con le auto. Queste infrastrutture riescono a trasmettere ogni decimo di secondo informazioni in merito al tempo di accensione delle varie luci, così da garantire un feedback all'automobilista in un lasso di tempo tale da permettergli una reazione ponderata: dovrebbero così essere evitate quelle brusche frenate in presenza della luce gialla accesa oppure le forti accelerate, entrambi comportamenti estremamente pericolosi. In aggiunta ci sarà anche la trasmissione, una volta al secondo ed a tutte le auto capaci di riceverle come la Cadillac CTS, che GM ha dichiarato sarà equipaggiata con questi sistemi a partire dalla fine dell'anno (leggi degli USA che pensano le auto debbano essere connesse di serie a partire dal 2020), di una visione in piante dell'incrocio.

REALTA' LONTANA GM non è il solo brand a sperimentare questo genere di sistemi, poiché anche Audi ha cominciato un progetto simile a Las Vegas (leggi di Audi che ha lanciato a Las Vegas la connettività V2I con i semafori). I costi sono, però, ancora proibitivi considerando che il riequipaggiamento di ogni intersezione per i test è costato circa 10.000 dollari, ma se negli USA il problema potrebbero essere i costi, nel nostro paese è prima di tutto la manutenzione a dover essere efficiente. Spesso i segnali stradali nel nostro paese vengono resi illeggibili nel tempo a causa intemperie e crescita della vegetazione (leggi della sfilza di segnali stradali irregolari trovati a Palermo). Con una trasmissione senza fili le auto sarebbero un giorno capaci di vederli anche se coperti da piante oppure scoloriti dal tempo, ma considerando i costi di aggiornamento e le auto connesse non ancora diffuse, sarebbe meglio spendere i soldi prima per permettergli di svolgere il lavoro in modo “tradizionale”.

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