Google senza limiti: strappa esperto a Ford per la guida autonoma

Google senza limiti: strappa esperto a Ford per la guida autonoma Big G aggiunge un altro asso al suo mazzo di carte. Sulla scia di Apple attinge ai talenti dei Costruttori per allungare sulla Google car

Big G aggiunge un altro asso al suo mazzo di carte. Sulla scia di Apple attinge ai talenti dei Costruttori per allungare sulla Google car

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15 Settembre 2015 - 02:09

Google ingaggia un “pezzo forte” da inserire nel suo team dedicato alla guida autonoma. Perché come disse all'apertura dell'edizione 2015 del Sae Word Congress, lo scorso aprile, Raymond Kurzweil, scrittore, futurologo e dal 2012 responsabile dell'ingegneria di Google “non c'è scampo per chi teme la guida autonoma: non solo l'auto-robot sarà “inevitabile”, ma in futuro spingerà ulteriormente la condivisione dei veicoli tra più persone”. È per questo che oltre a Big G anche Apple e Uber stanno ingaggiando menti geniali.

INGAGGIO DI LIVELLO – Qualcosa di grosso a Mountain View la staranno pensando, se da un giorno all'altro decidono di presentare un noto veterano del mondo dell'auto: John Krafcik (foto sopra), un personaggio che nel mondo dell'automobile ha messo da parte un'esperienza di 40 anni come ingegnere e manager in aziende come Ford e Hyundai (della quale è stato ceo). John Krafcik, attuale presidente del sito di compravendita TrueCar prenderà servizio a fine settembre, mentre Chris Urmson, che ha guidato il progetto delle auto senza pilota fin dagli inizi nel 2009, continuerà a esercitare una supervisione come responsabile della parte tecnica.  Le prime parole del neo acquisto sono state a tutto favore della guida autonoma: “questa tecnologia può salvare migliaia di vite, dando a milioni di persone maggiore mobilità liberandoci dalla frustrazione della guida. Non vedo l'ora di iniziare”. Anche Google la pensa così, proprio in un momento in cui sta svolgendo test su strada pubblica pari a 10 mila miglia a settimana (circa 16 mila Km) già da varie settimane.

APPLE NON RESTA A GUARDARE – Nell'ultimo periodo è stata proprio la Apple a fare “shopping” tra noti ingegneri e menti geniali, per dare vita alla sua Apple Car, che ancora è indietro rispetto al mezzo autonomo di Google. Per questo motivo di recente ha sbandierato ai quattro venti l'ingaggio di un ex ingegnere di Tesla, Jamie Carlson, chiamato a vivacizzare e a far decollare il progetto dell'auto a guida autonoma denominato Titan. Nota da non tralasciare è il rapporto stretto tra Apple e Tesla, dal momento che ad oggi Carlson è il settimo acquisto fatto in casa Tesla dall'Azienda di Cupertino. Il penultimo è stato Hal Ockerse, che dopo circa un anno di lavoro nell'innovativa azienda automobilistica californiana per la quale ha svolto ricerche e sviluppato architetture hardware, componenti per sistemi avanzati di guida, come radar, camere, sistemi di misurazione radar, unità di controllo del motore, ha deciso di intraprendere questa nuova sfida in Apple. Prima di Tesla, Ockerse ha lavorato undici anni per Gentex Corporation come research manager, occupandosi di soluzioni avanzate per la guida assistita.

UBER AVANZA FORTE – Chi avanza forte e con colpi ad effetto è invece Uber, che per proseguire la sua corsa verso la conquista della guida autonoma ha deciso di associare la sua attività con la Carnegie Mellon University (uno dei cinque o sei più grandi centri di ricerca del mondo indipendenti dall'industria delle quattro ruote). Uber, che scoppia di salute e che non ha preoccupazione di “mettere mano” al portafoglio (l'azienda vale circa 50 miliardi di dollari), si è resa ultimamente protagonista di due ingaggi particolari, quasi da “ciliegina sulla torta”: si tratta dei due ingegneri Miller e Valasek, che dopo aver stupito il Mondo, hackerando la Jeep Cherokee, adesso prestano servizio presso l'Advanced Technology Center che Travis Kalanick ha aperto a Pittsburgh, struttura dedicata allo sviluppo dell'auto connessa e autonoma. Per i due si sono chiuse parentesi importanti: Valasek ha lasciato l'incarico di responsabile automotive di IOActive, società di consulenza specializzata in sicurezza hardware, software e wetware, mentre Miller ha lasciato l'avventura intrapresa a Twitter, dove si è dedicato per tre anni alle difese digitali. Entrambi poi hanno nel loro curriculum una borsa di studio della Darpa, l'agenzia del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, che si occupa di nuove tecnologie.

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