Guida autonoma: dopo l'accordo con FCA Google si trasferisce a Detroit

Guida autonoma: dopo l'accordo con FCA Google si trasferisce a Detroit Il sodalizio tra Google e Fiat Chrysler per le 100 auto senza pilota ha spostato i laboratori a Detroit

Il sodalizio tra Google e Fiat Chrysler per le 100 auto senza pilota ha spostato i laboratori a Detroit, ma BigG giura che sarà un matrimonio "aperto"

26 Maggio 2016 - 05:05

Il nome era premonitore – Motore di Ricerca – e faceva presagire che l'Automotive si sarebbe unito con il Digitale e il Web. A Google sono bastati pochi anni per diventare un'azienda miliardaria onnipresente su Internet e nei sistemi operativi open source, anche per le automobili. Ma le automobili “vere” ancora non le conosce bene e perciò impianta un suo centro ricerche a Detroit, culla del motorismo USA.

MIGRAZIONE INVERSA Se per anni le Case hanno aperto centri ricerca nella Silicon Valley, per essere più vicine al cuore dell'Hi Tech (Mercedes corteggia Google e Apple), è venuto ora il momento degli spostamenti contrari. La notizia è importante: Google si avvicina ai car maker e apre un laboratorio a Novi, una cittadina di 50 mila anime a una trentina di miglia da Detroit. Il nuovo centro ricerche sulla guida autonoma ha una superficie di 53.000 piedi quadrati (circa 5.000 metri quadri) e dovrebbe essere al 46555 di Magellan Drive nell'area per uffici del Beck West Corporate Park. L'Assistant city manager di Novi, Victor Cardenas, è ovviamente euforico: “Google arriva nella nostra città in un momento di grande fervore per Novi: Harman International ha aperto una nuova sede, grande 188.000 piedi quadrati, proprio qui e siamo molto entusiasti per questo”. Google ha scritto in un blog: “Molti dei nostri attuali partner hanno le loro sedi in quest'area e avere una struttura locale ci aiuterà nel collaborare con loro e nel contattare gli esperti nello sviluppo di veicoli e nell'ingegneria presenti in Michigan. I nostri ingegneri useranno, insieme ai partner locali, questo nuovo centro ricerche per sviluppare e perfezionare la tecnologia del self-driving”.

METTIAMO RADICI Il CEO del progetto autonomous drive di Google, John Krafcik, ha commentato così: “Già negli ultimi anni uomini del nostro team hanno lavorato nella zona della Greater Detroit e ora è arrivato il momento di piantare radici qui: è questo il motivo per il quale stiamo istituendo questo centro di sviluppo tecnologico per il self driving a Novi”. Il post di Krafcik su Google+ arriva nel bel mezzo di una vera “ondata” di notizie negli ultimi mesi relativi a partenariati tra Case automobilistiche, aziende tecnologiche della Silicon Valley e realtà attive nel ride-sharing. La notizia che Google ha scelto la Chrysler Pacifica ci riguarda ovviamente più da vicino ma anche altri Big – a Detroit e altrove – si sono mossi in questi primi mesi del 2016. Importante, per esempio, è la nascita del consorzio Self-Driving Coalition for Safer Streets che vede fra i fondatori che vogliono spingere la guida autonoma Google, Uber e Ford. Toyota sta inoltre investendo nel ride-sharing (leggi come vuole recuperare su GM) collaborando con in Uber per esplorare nuove opzioni di leasing per i conducenti della stessa Uber.

IL VALZER DELLE COPPIE Google sta moltiplicando i suoi sforzi a favore delle automobili autonome alleandosi con aziende come Uber Technologies e Comma.ai. Ovviamente non tutte le unioni riescono a nascere: un accordo fra Google e General Motors non si è chiuso a causa di disaccordi sulla proprietà della tecnologia e dei dati e la casa automobilistica si è poi alleata, sempre in nome delle self driving car, con Lyft. In effetti Google è un partner ingombrante in quanto il suo peso – economico ma anche industriale – e la sua abilità nel raccogliere, elaborare e valorizzare i dati (i costruttori tedeschi hanno comprato Here anche per limitare la presenza di Google nelle loro automobili) lo rendono sin troppo “vivace”. Del resto FCA sta spostando produzioni (Chrysler 200 e Dodge Dart ma anche la Jeep Compass e la Patriot) e le capacità produttive liberate, oltre a essere reindirizzate verso SUV e Pickup decisamente più apprezzati, potrebbero essere usate per piccole serie sviluppate congiuntamente con Google. L'accordo con Big G, per quanto tutt'altro che esclusivo, permetterebbe poi a FCA di recuperare il suo ritardo nel promettente settore delle autonomous car.

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