Guida autonoma: guai a fidarsi troppo. Volvo svela quanto è davvero sicura

Guida autonoma: guai a fidarsi troppo. Volvo svela quanto è davvero sicura Per Peter Mertens la guida autonoma è ancora agli albori

Per Peter Mertens la guida autonoma è ancora agli albori, chi dice di volerla lanciare sul mercato entro il 2020 sta solo lavorando di fantasia

16 Giugno 2016 - 08:06

Peter Mertens responsabile di Ricerca & Sviluppo Volvo si esprime senza peli sulla lingua sulla guida autonoma e su chi sta cercando di bruciare le tappe per farne un fenomeno commerciale. La sua accurata dissertazione non risparmia Elon Musk e il suo Autopilot: “Ogni volta che lo provo, sono convinto che stia cercando di uccidermi”, i livelli 3 e 4 della guida autonoma sono ancora molto lontani.

SICUREZZA PER TRADIZIONE Il nome Volvo è storicamente legato al significato e alla percezione di auto sicura. Alla Casa svedese e ai suoi ingegneri si devono alcune delle più importanti e basilari soluzioni che rendono sicure oggi le nostre auto, su tutte la cintura di sicurezza a tre punti, gli airbag laterali e la frenata automatica d'emergenza. Non le si può negare autorevolezza sull'argomento sicurezza e l'opinione di uno dei suoi direttori anziani ha sicuramente un certo peso. Peter Mertens, approdato in Volvo nel 2011 dopo significativi trascorsi in Jaguar, Land Rover, GM e Daimler, si è espresso sulle auto driverless, analizzando il presente e l'immediato futuro delle automobili senza conducente in una intervista pubblicata da MSN Autos (Leggi Volvo S90 con Pilot Assist).

L'UOMO NON PUO' ANCORA DISTRARSI Volvo ha da poco presentato la seconda generazione del sistema Pilot Assist, il quale può condurre l'auto fino a 130 km/h, mantenendola all'interno della corsia (se delimitata da strisce ben visibili), controllando sterzo, acceleratore e freni. Secondo Mertens Volvo al momento non si butterà nella “mischia” dei costruttori per raggiungere il successivo livello commerciale di guida autonoma (Leggi Volvo e i test driverless a Londra). La NHTSA ha classificato in maniera piuttosto chiara 4 livelli di automazione:

 

  • Livello 1: l'auto dispone di dispositivi automatizzati attivabili singolarmente, come l'assistente di corsia o la frenata automatica d'emergenza;
  • Livello 2: l'auto può essere condotta con almeno due dispositivi attivi e interfacciati, ad esempio il cruise control adattivo e l'assistente di corsia. Il conducente deve essere sempre attento alla strada ed essere pronto ad intervenire.
  • Livello 3: la conduzione dell'auto può essere lasciata all'elettronica, il guidatore può distrarsi ma deve tornare al volante se le condizioni del traffico o della strada lo richiedono.
  • Livello 4: l'auto è totalmente a guida autonoma e l'elettronica può decidere cosa fare in ogni circostanza, la presenza e l'attenzione di un driver umano non sono necessarie.

 

Per il dirigente Volvo i tempi non sono maturi e chi dice che nel 2020 immetterà sul mercato le auto a guida totalmente autonoma lavora di fantasia: “Chiunque dice oggi di avere sistemi più affidabili dei guidatori umani sta mentendo, chi si muove troppo presto mette a rischio l'intero settore della guida autonoma”; Mertens ha poi aggiunto : “Siamo il marchio della sicurezza e stiamo affrontando la cosa con calma. Fino a quando i sistemi non saranno meglio di un buon pilota umano non andremo oltre”. Verosimilmente, per l'intervistato, la scadenza più credibile per la guida autonoma è il 2035 : “Il livello 3 è la bestia nera dei costruttori, i quali al momento sarebbero in una sorta di limbo, con la tecnologia che consente al conducente di abbassare la guardia ma che non esclude la possibilità che l'auto possa finire autonomamente in un diruppo”. Mertens inoltre traccia uno scenario che raramente ci viene raccontato da chi sta sviluppando la tecnologia driverless: “Un'auto non può fare improvvisamente un angolo stretto, è una situazione che ho sperimentato personalmente più volte e che causa non poco stress al guidatore. Una volta che gli automatismi passano il controllo manuale al guidatore possono essere necessari da 10 a 35 secondi affinche questi possano tornare a concentrarsi pienamente sulla guida. Questo intervallo potrebbe tradursi in migliaia di auto incidentate e un paio di cadaveri che tengono il loro iphone ancora ben saldo tra le dita”.

VOLVO GELA L'OTTIMISMO DI MUSK Durante l'intervista si è parlato di Tesla Motors e di Elon Musk, il quale, secondo Mertens, mette in guardia sul fatto che l'Autopilot sia un sistema di Livello 2, ma al tempo stresso strizza l'occhio ai propri clienti, i quali sarebbero sempre pronti a sfoggiarlo magari riprendendosi con lo smartphone. Anche la dichiarazione di Musk, secondo il quale l'Autopilot garantirebbe la riduzione del 50% degli incidenti stradali secondo gli uomini Volvo non è veritiera (Leggi gli strani incidenti delle Tesla con Autopilot). Un'ultima e significativa considerazione fatta da Mertens invita a rimanere con i piedi per terra: “anche se gli esseri umani sono responsabili del 95% degli incidenti stradali, sono ancora di gran lunga superiori agli attuali sistemi di guida semi autonoma. Nessuno conta i milioni di incidenti che i conducenti umani riescono ad evitare ogni giorno in tutto il Mondo”.

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