Guidare all'estero: 1 italiano su 2 si perde tra “strani” cartelli
Un'inchiesta Direct Line vuole capire quanto gli italiani comprendano la segnaletica dei paesi esteri ma i risultati lasciano un po' perplessi
Non è difficile andare all'estero in automobile, specialmente se si abita nel Nord Italia: Austria, Svizzera, Slovenia, Francia e Croazia sono infatti raggiungibili con percorsi a volte molto brevi. Ma come si trovano i guidatori nostrani quando guidano sulle strade di un paese diverso dall'Italia?
CASA DOLCE CASA – in effetti, stando ai risultati di questa ricerca, qualche difficoltà sopravviene ai nostri compatrioti che si avventurano in terra straniera ed è per questo che consigliamo di leggere il post sulla guida all'estero. Lo studio condotto da Direct Line – con il sistema Computer-Assisted Web Interviewing su 1.000 persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni – sul panel Duepuntozero di Doxa pone infatti qualche interrogativo sulla preparazione e la “scioltezza” degli italiani che guidano all'estero. Partiamo dalle sicurezze: sulle strade a noi ben conosciute guidiamo in souplesse, quasi in maniera automatica: si esce dal parcheggio, si guarda prima a sinistra, ci si immette sulla strada principale, ci si ferma allo stop o davanti al semaforo rosso. In effetti alla domanda: “Ti senti sicuro a guidare sulle strade della tua città?” le risposte affermative (con varie sfumature) assommano all'85%, con la percentuale più elevata che spetta al 43% che risponde: “Sì, le conosco bene e so quali sono i tratti più pericolosi e quali i più sicuri”. Sempre positivo ma più vigile e, alla fine, meno tranquillo è quel 21% che risponde “Sì, ma solo perché sono sempre attento e pronto a schivare pericoli provenienti dagli altri attori della strada”; non dice “Si” ma “Abbastanza, anche se nelle ore più trafficate il rischio di tamponamenti e incidenti” è altro un 17%. Gli ottimisti e fiduciosi che rispondono “Sì, penso che gli automobilisti della mia città siano abbastanza disciplinati quindi non ci sono molti rischi” sono comprensibilmente (almeno per chi conosce la realtà del traffico italiano) un esiguo 4%. E il restante 15%? Risponde con un inequivocabile: “Per niente, in pochi rispettano le precedenze e regole stradali”.
LO SPAVENTO È A SINISTRA – La politica non c'entra ma il Regno Unito si, sicuramente! La mano mancina è infatti uno degli spauracchi degli automobilisti italiani, dato che più di 1 su 5 (iI 26%, per la precisione) non ha mai provato la guida a sinistra e si augura di non doverlo mai fare nella vita. Se quelli che l'hanno sperimentata sono solo il 16%, il 9% di questi ha fatto l'esperienza in giovane età mentre un altro 7% dichiara comunque di avere difficoltà ad immettersi nelle rotonde. Uno squillante 85% non si è mai misurato con la guida a sinistra ma fra questi più di un terzo – ossia il 36% – ha desiderio di provarla almeno una volta.
MODERNI GEROGLIFICI – Oltre il 50% dei rispondenti ha incontrato cartelli stradali particolari e sconosciuti, il 19% ne ha incontrato di strani mentre l'11% prova difficoltà con la segnaletica straniera e un altro 11% ha memorizzato la differenza nei colori dei cartelli autostradali all'estero. Difficoltà, imputabili alla guida a sinistra, per un 8% nell'interpretazione dei cartelli stradali in Gran Bretagna mentre un 2% trova difficile interpretare i limiti di velocità, probabilmente perché espressi in miglia e non in chilometri. Solo l'esigua aliquota rimanente afferma di non aver mai incontrato cartelli indecifrabili perché si adatta facilmente a tutte le situazioni o percorre sempre le solite strade. La morale è quella di ascoltare Barbara Panzeri, Direttore Marketing Direct Line, quando dice che “occorre prestare attenzione: ogni paese, anche all'interno della UE, ha norme specifiche per la circolazione stradale che bisogna conoscere prima di mettersi in viaggio, soprattutto se ci sono barriere linguistiche”. Troverete qui utili consigli sulle diverse norme della circolazione e anche la app Going Abroad è molto utile, dato che essa non solo visualizza su smartphone e tablet i CdS dei vari Paesi ma permette addirittura di esercitarsi con quiz e giochi interattivi.