Guidare stanchi è come essere ubriachi, uno studio spiega perché

Guidare stanchi è come essere ubriachi, uno studio spiega perché Ubriachi senza bere alcolici: uno studio spiega come funziona (male) il cervello quando ci si mette al volante senza aver riposato abbastanza

Ubriachi senza bere alcolici: uno studio spiega come funziona (male) il cervello quando ci si mette al volante senza aver riposato abbastanza

8 Novembre 2017 - 06:11

La guida è un'attività semplice solo in apparenza: il fatto che i guidatori esperti la effettuino in scioltezza nulla toglie al fatto che sia un compito impegnativo. Una plastica dimostrazione di questo fatto ci viene data dal tempo e dagli sforzi che le Case e le Aziende tecnologiche stanno profondendo nella guida autonoma: Waymo ha annunciato il prossimo avvio di un suo servizio di Taxi robot ma ci sta lavorando dal 2009 e ha percorso circa 5,6 milioni di miglia per arrivare al risultato. Il nostro computer intracranico è il cuore di tutto il sistema ed è in grado di far fare al nostro corpo cose incredibili, come guidare in gara motociclette che hanno più CV che kg. Le sue prestazioni possono però essere inficiate da vari fattori, come l'alcol, le droghe e anche la stanchezza: uno studio ci dice infatti la carenza di sonno può annebbiarlo come l'alcol.

MI DISATTIVO PER UN PO' La notizia, non inattesa ma suffragata da uno studio scientifico effettuato dalla University of California di Los Angeles, dice proprio questo: guidare avendo dormito poco e/o male è una cattiva abitudine come mettersi al volante avendo bevuto troppo (leggi quanto si può bere prima di guidare). Il motivo è che alcune parti del cervello possono disattivarsi in caso di forte stanchezza anche se i proprietari del prezioso organo sono ancora svegli. I risultato è un allungamento dei tempi di reazione, un sintomo che si riscontra anche in chi ha esagerato con il bere e che porta ad una guida pericolosa come quella praticata da chi è sotto l'influenza dell'alcol.

PERCEZIONI ALTERATE Il Dottor Itzhak Fried, uno dei partecipanti allo studio e professore di Neurologia all'Università della California, ha spiegato che: “Abbiamo scoperto che 'affamare' di sono il corpo non facendolo dormire a sufficienza priva anche i neuroni della capacità di funzionare correttamente. Questo apre la strada ai 'cedimenti cognitivi', ossia all'incapacità di percepire correttamente il mondo che ci circonda e quindi il non riuscire a reagire correttamente ad esso”.

Lo studio è stato condotto da un team internazionale che ha analizzato 12 persone affette da epilessia e che perciò erano state dotate di elettrodi cerebrali per capire l'origine delle loro crisi. Dopo averli tenuti svegli per tutta la notte, essi sono stati invitati a catalogare una serie di immagini il più velocemente possibile. La strumentazione registrava nel frattempo l'attività di circa 1.500 cellule cerebrali; gli scienziati si sono concentrati soprattutto sul lobo temporale, la regione del cervello che regola la percezione visiva e la memoria. Il risultato è stato che il compito proposto era svolto con poca efficienza e l'attività dei loro neuroni era rallentata e poco intensa: le cellule del cervello vedono compromessa la loro capacità di comunicare e quindi la percezione e la reazione vengono gravemente danneggiate.

PERICOLO SULLA STRADA L'autore dello studio, il dottor Yuval Nir dell'università di Tel Aviv, ha dichiarato che: “siamo rimasti affascinati dall'osservare come la privazione del sonno abbassasse l'attività delle cellule cerebrali. A differenza della cellule che avevano 'dormito' a sufficienza, i neuroni stanchi reagivano lentamente, si attivavano più debolmente e i loro impulsi si trascinavano per un tempo più lungo del normale. Un atto consueto, come vedere un pedone che attraversa la strada, è rallentato perché, anche se il sistema visivo funziona normalmente, aumenta il tempo impiegato dal cervello per decodificare quello che sta percependo.”.

Scoperte successive hanno rilevato onde cerebrali più lente, simili a quelle riscontrate in aree danneggiate del cervello. Questo fenomeno suggerisce come regioni ben delimitate del cervello dei pazienti stessero come dormendo, provocando perdite mentali e cognitive, mentre il resto del cervello era sveglio e funzionava normalmente. Si tratta quindi di un fenomeno subdolo, che obnubila le capacità di persone apparentemente sveglie e che può verificarsi in chiunque abbia un sonno di cattiva qualità, come chi soffre di apnee notturne (leggi che l'Europa ha dichiarato guerra al colpo di sonno). Sapevamo già di quanto fosse pericolosa la stanchezza ma questo studio ci fa prendere ancor più coscienza, quindi, dell'importanza di mettersi alla guida nelle migliori condizioni possibili (sapevi che anche la disidratazione fa guidare male come il bere alcol?).

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