Hyundai, Volvo e Mercedes: meglio vendere le auto su internet ma le concessionarie restano

Hyundai, Volvo e Mercedes: meglio vendere le auto su internet ma le concessionarie restano Il futuro è su internet

Il futuro è su internet, anche quello del mercato auto. I primi brand hanno iniziato il processo di vendita online. Seguiranno anche altri?

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20 Maggio 2015 - 10:05

Meno di 5 minuti. E' il tempo che viene impiegato di solito per comprare un libro sul web. Ma a breve si potrà dire la stessa cosa per comprare online una Hyundai, ad esempio. A novembre 2014, il costruttore coreano aveva stabilito una partnership con l'imprenditore del commercio di auto al dettaglio Simon Dixon e la sua azienda Hyundai Rockar per vendere le auto nel Regno Unito via internet, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Questo progetto potrebbe essere esteso ad altri paesi. 

I VANTAGGI – Non solo i clienti beneficiano dei prezzi di mercato, ma non devono recarsi dalla loro concessionaria. Per avere una nuova i30 vi basteranno in futuro pochi click e vi potrà essere consegnata direttamente a casa vostra. “E' un approccio totalmente nuovo nella vendita di auto. Si tratterà della prima vera concessionaria digitale”, ha spiegato il vice presidente del marketing di Hyundai Europe, Jochen Sengpiehl ai nostri colleghi di Automotive News. Mentre Hyundai crede fermamente nel suo progetto, altri costruttori non la vedono allo stesso modo nel solo pensiero di tagliare le loro concessionarie dal loro processo di vendita al dettaglio. Tuttavia, Volvo e Mercedes ad esempio sono molto interessate nel rafforzare i loro strumenti online per rendere possibile – almeno – la transazione online, transazione già molto in voga nell'acquisto di parti auto sul web. Ad esempio, il marchi con la Stella sta sperimentando la vendita di veicoli su internet ad Amburgo (Germania) e a Varsavia (Polonia)

CALO DEI TEST DRIVE – Internet ha già “rubato” il business di molte vendite al dettaglio e ora minaccia direttamente le concessionarie. Il fatto di recarsi presso il proprio dealer, sia per toccare l'auto con mano che provarla fisicamente, sta pian piano scomparendo. “L'industria tende a valutare il test drive molto di più rispetto a quanto valore viene dato da parte dei clienti”, spiega Andrew Tongue di ICDP, un'azienda di ricerca di mercato specializzata nella vendita al dettaglio di automobili. “Gran parte della gente spende più tempo a guardare la TV satellitare che nella scelta della propria auto.” Dopo aver scoperto ciò, Volvo ha deciso di espandere il suo mercato su internet. Ne abbiamo avuto la dimostrazione con la vendita della seconda generazione di XC90 in serie limitata avvenuta esclusivamente sul web. Risultato? Sold-out in appena 47 ore! 

PERCHE' QUESTA PREFERENZA DIGITALE? – Quando è stato chiesto ad un membro del consiglio di amministrazione delle vendite Volvo, Alain Visser, quale fosse il motivo per il quale i clienti preferiscono utilizzare internet come strumenti di acquisto per la propria auto, sorprendentemente la ragione numero uno non riguarda il prezzo: “I clienti vogliono saltare le discussioni con il venditore.” Un altro motivo riguarda la crescita di internet. Secondo una ricerca di Car Online, il 49% dei potenziali acquirenti di automobili con età compresa tra 18 e 34 anni preferirebbe comprare l'auto su internet, rispetto al 29% per gli over 50. “Abbiamo anticipato molto velocemente ciò che desidera la nuova generazione”, ha dichiarato Sengpiehl di Hyundai.

LE CONCESSIONARIE NON SCOMPARIRANNO… PER ORA – Tra i paesi sottoposti a questo studio di ricerca, secondo Cap Gemini, i clienti nel Regno Unito sarebbero gli ultimi a voler comprare la propria auto tramite il web. Di conseguenza, per coloro che non fossero entrati ancora nell'era informatica non abituati a spendere migliaia e migliaia di euro in un prodotto senza averlo mai provato, Hyundai Rockar è ancora presente fisicamente nel Kent (Inghilterra), dove 27 milioni di visitatori annuali possono provare le auto. In più, questi store di auto presenti nei centri commerciali presentano il vantaggio di generare più curiosità rispetto ad una concessionaria dalla quale ci si deve recare appositamente. Ma fino a quando resisteranno le concessionarie come le conosciamo oggi?

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