Il filtro antiparticolato fa male? Scandalo omologazioni al Ministero

Il filtro antiparticolato fa male? Scandalo omologazioni al Ministero Trema la Motorizzazione dopo l'imputazione di tre dirigenti accusati di omologazioni facili dei filtri antiparticolato

Trema la Motorizzazione dopo l'imputazione di tre dirigenti accusati di omologazioni facili dei filtri antiparticolato

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19 Maggio 2017 - 12:05

I filtri antiparticolato non sono mai andati a genio agli automobilisti da quando sono diventati la croce dei motori diesel dal 2008. Nonostante i vari problemi pratici e tecnici provocati ai consumatori (leggi qui delle norme, difetti e pericoli del filtro antiparticolato analizzate dal nostro Esperto) ci sono voluti 10 anni  affinché le istituzioni si ponessero qualche domanda sulla loro reale efficacia e la presunta pericolosità, smontata o sostenuta da più parti, senza però risvolti tangibili. E il caso di questi giorni che fuma come uno scandalo e vede coinvolti tre dirigenti indagati della Motorizzazione sulle omologazioni facili dei filtri antiparticolato, è paradossalmente esploso grazie alla denuncia di un'altra azienda, che si è vista negare da Roma l'omologazione di un dispositivo molto simile nel funzionamento proposto. Ma procediamo per gradi.

AGLI ALTRI SI E A NOI NO? Per chi non ha seguito la vicenda del filtro Dukic Day Dream, facciamo una breve digressione, visto che in tutta questa vicenda l'azienda ha svolto un ruolo chiave che ha poi spinto il GIP Paola Di Nicola a chiedere l'imputazione coatta per 3 dirigenti della Motorizzazione. Secondo l'accusa  gli indagati avrebbero in qualche modo sottovalutato, pur conoscendo, i rischi dei filtri antiparticolato omologati in carenza di prove di durabilità, solamente autocertificate dai Costruttori. Abbiamo parlato in maniera più approfondita qui della diatriba legale tra il MIT e la Day Dream e i test condotti con il fantomatico “filtro”. La stessa prova di durabilità per la quale però la Dukic Day Dream si è vista negare l'omologazione dalla Direzione centrale della Motorizzazione di Roma.

IL DECRETO CHE HA SPINTO ANCHE I FILTRI RETROFIT Da una parte, quindi, la Motorizzazione ha ritenuto inconsistenti  le valutazione del CPA di Bari – cui si era rivolta l'azienda vicentina- annullando la richiesta di omologazione in assenza di prove attestanti l'efficacia di un filtro, che in realtà filtro non è. Dall'altra la reazione della Dukic Day Dream che ha scoperchiato il pentolone delle omologazioni facili dei filtri antiparticolato, denunciando favoritismi del Ministero verso Iveco Spa e Pirelli & C. Eco Technology . Pirelli, va ricordato, nel 2006 ha annunciato la costruzione di uno stabilimento in Romania per i FAP destinati anche al retrofit su auto, veicoli commerciali e bus inizialmente sprovvisti, grazie a un Decreto a firma dell'allora Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi. Ad entrambi i Produttori di filtri antiparticolato – secondo il GIP – non sono state chieste prove di durabilità come invece è accaduto nei confronti della Dukic Day Dream. Secondo la Giudice per le Indagini Preliminari Di Nicola che ha disposto l'imputazione coatta dei dirigenti della Motorizzazione, infatti, “sanno da anni – come riporta il Corriere della Sera – che i Fap abbattono il PM10 ma facendolo, a loro volta, generano il nano particolato che ha effetti assai più nocivi per la salute pubblica e non è misurabile dagli strumenti utilizzati per monitorare la qualità dell'aria da parte degli enti locali”.

MANCANO LE PROVE MA NON SOLO DEI TEST La situazione, insomma, pare sia sfuggita di mano e abbia creato una certa fibrillazione nell'ambiente, stando ai bene informati, anche se non si può certo scommettere sui risvolti giudiziari. Per quanto l'imputazione riguardi solo i tre dirigenti della Motorizzazione, non si escludono negligenze dell'Istituto Superiore di Sanità e dei Ministeri dell'Ambiente e della Salute e dei Trasporti. Sulla pericolosità dei filtri antiparticolato, infatti, neppure l'Istituto Superiore della Sanità ha saputo dare un parere netto parlando genericamente di particolato ultrafine più piccolo delle PM 2,5 (2,5 millesimi di millimetro). E in assenza di studi scientifici è facile ipotizzare che di fronte a consulenze tecniche contrastanti, questo sarà ricordato solo come uno degli scandali all'italiana, a meno che non emergeranno altre irregolarità nei contatti tra i personaggi interessati alle procedure di omologazione dei filtri antiparticolato.

1 Commento

Norberto
20:48, 20 Maggio 2017

Consiglio vivamente di informarsi meglio prima di scrivere (*********) di cui non conoscete nemmeno la forma, non il suo funzionamento. In più la motorizzazione civile ed i suoi funzionari sono stati scagionati con formula piena non più tardi dello scorso anno. Informatevi e non semplicemente copiate vecchi articoli, il mondo si evolve e voi rimanete al palo a raccontare FANDONIE vecchie di anni.( *********)

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