Il Giappone si elettrifica, più colonnine che distributori

In Giappone il passaggio all'elettrico è stato preso in modo piuttosto serio. Attualmente ci sono più colonnine che distributori di benzina
La rivoluzione che la mobilità elettrica sta cercando di portare nelle vite di tutti gli automobilisti sta cominciando a farsi sempre più forte. Se in Europa l'assenza di infrastrutture viene vista come una delle principali cause del passaggio lento tra motori tradizionali e auto elettriche, in altre parti del mondo, il problema delle infrastrutture sembra essere stato decisamente superato. Ne è un chiaro esempio il Giappone, assoluto protagonista in questa corsa all'elettrificazione, non solo per la produzione di sempre più veicoli elettrici e ibridi, ma anche per quanto concerne la diffusione di colonnine di ricarica per le auto elettriche. Pensate che attualmente, nel Paese del Sol Levante, esistono più colonnine di ricarica che distributori di benzina.
40 MILA PUNTI DI RICARICA Un risultato incredibile, che ancora una volta sottolinea l'efficiente modus operandi giapponese, e che riguarda tutti i giocatori di questa partita, dalle Case, al Governo e anche ai cittadini giapponesi che, ad ottimo ritmo, stanno cominciando ad abbracciare una mobilità più ecologica e sostenibile. Difficile dire di chi sia il peso maggiore, ma certamente ognuno ha svolto un ruolo fondamentale. I dati parlano di oltre 40 mila punti di ricarica per auto elettriche in Giappone, a fronte di circa 31.600 distributori. Una situazione che, secondo Nissan, era già stata raggiunta nel 2015-2016, segno inconfondibile che, le strategie congiunte messe in campo in Giappone abbiano portato ad un risultato che, in Europa e America, sembra ancora distante anni luce.
IL RUOLO DELLE CASE A differenza di Europa e America, dove l'arrivo della mobilità elettrica è stata accolta con estremo favore e ottimi propositi, l'approccio giapponese, soprattutto per quanto riguarda le Case automobilistiche, è stato più cauto e prudente, in attesa di una piena comprensione di tutte le potenzialità e i benefici. Una volta effettuato questo passo, tutte le Case hanno cominciato ad investire e a sviluppare sistemi sempre più efficienti. Non è una Caso se in Giappone abbiamo due delle aziende più attive nel campo della mobilità sostenibile, come Toyota e Nissan. La prima è da molti vista come il benchmark per quanto riguarda modelli ibridi, mentre Nissan ormai da anni sta portando sul mercato modelli elettrici con anche una discreta fortuna, come l'ultimo modello della Leaf – qui maggiori dettagli – tanto che, entro il 2022, saranno 8 i modelli completamente elettrici disponibili in gamma.
INFRASTRUTTURE E POLITICHE DI INCENTIVO Come dicevamo, non solo le Case auto sono state fondamentali in questo cambio di mentalità, infatti anche il Governo ha avuto un ruolo cruciale. In primis offrendo tutte le infrastrutture necessarie per agevolare i possessori, costruendo quindi una fitta rete di punti di ricarica veloci in grado di ricaricare le auto in circa 30 minuti, lungo le principali arterie nazionali. Per alcuni tempi ancora troppo elevati, per questo il prossimo passo, sarà la ricarica rapida induttiva. Le colonnine inoltre, non saranno disponibili solo in apposite aree, ma anche presso supermercati e distributori di benzina, che così non verranno tirati fuori del tutto dalle nuove politiche “green”.
SITUAZIONE DIVERSA IN EUROPA E in Europa? Pensate che per i 40.000 punti di ricarica disponibili in Giappone, in Europa il Paese che ne ha il maggior numero disponibile, è la Germania, vicina alle 23.000. Sappiamo bene come alcuni Marchi tedeschi stiano sviluppando e puntando sempre più su queste tecnologie sostenibili – una su tutte Volkswagen, che ha dopo il dieselgate ha investito cifre sempre più imponenti nello sviluppo di auto elettriche – il che in parte giustifica questo dato. Il vero problema è nel resto d'Europa. Secondo alcuni è un luogo comune che, l'assenza di infrastrutture, sia la principale causa, ma è indubbio come questo sia un elemento fondamentale per permettere il definitivo passaggio alla mobilità elettrica. In Italia sono più di 4.000 le colonnine elettriche disponibili, e se pensavate che la nostra situazione fosse tra le peggiore, sappiate che in Paesi come Francia, Spagna, Belgio e Finlandia, sono ancora meno. In alcuni casi, Italia compresa, è quasi ingiusto guarda al semplice numero di colonnine, quanto al rapporto tra auto elettriche sul mercato e colonnine disponibili – in Italia tale rapporto è vicino a 2,23 – ma ciò fa comunque riflettere, quantomeno confrontando la situazione Europea con quella Giapponese – Pensate che in Italia, le vendite auto ecologiche, sono in crescita, ma non grazie alle auto elettriche, qui il nostro approfondimento.