Incidente mortale auto autonoma UBER: il video del crash svela cruciali retroscena [VIDEO]

Incidente mortale auto autonoma UBER: il video del crash svela cruciali retroscena [VIDEO] La polizia di Tempe ha appena diffuso il video sull'incidente dell'auto a guida autonoma UBER

La polizia di Tempe ha appena diffuso il video sull'incidente dell'auto a guida autonoma UBER, l'autista era distratto ma...

22 Marzo 2018 - 08:03

Giungono maggiori dettagli dall'America in merito al primo incidente mortale di un'auto a guida autonoma. Negli ultimi giorni si è fatto un gran parlare su quali fossero state le dinamiche dell'incidente, nel quale ha perso la vita una donna, investita da un'auto a guida autonoma di Uber. Tra i principali dettagli che emergono dal video rilasciato – che comprende la visuale della telecamera frontale e di un'alltra puntata direttamente dentro l'abitacolo – è la completa distrazione nella quale si trovava l'autista. Ma dalla telecamera frontale emergono altri dettagli, che potrebbero “scagionare” il prototipo di Uber, aprendo comunque polemiche sul posizionamento e funzionamento dei radar.

UNA BREVE RICOSTRUZIONE Ma ricostruiamo velocemente i fatti. Una donna, Elaine Herzberg di 49 anni, nella notte di domenica 18 marzo, è stata investita vicino Tempe in Arizona, da un veicolo prototipale a guida autonoma – una Volvo XC90, in dotazione alla compagnia americana come vi avevamo raccontato qui – di Uber – qui il nostro approfondimento. Le prime reazioni hanno visto immediatamente il blocco di qualsiasi test di auto a guida autonoma sul territorio americano, visto lo shock che ha portato la notizia nei principali player di questa complicata partita, che vede il traguardo nel raggiungimento del tanto agognato livello 5 di autonomia – scopri qui tutti i livelli di guida autonoma. Quello che mancava agli inquirenti, e non solo, per potersi fare una chiara idea della dinamica dell'incidente, erano le riprese on board della vettura, che avrebbero certamente fatto maggiore chiarezza sull'accaduto.

COSA MOSTRANO LE DUE TELECAMERE Ed ecco che proprio durante la scorsa notte, questo enorme indizio è stato pubblicato. Due telecamere, una frontale e una puntata nell'abitacolo, per fare luce sull'accaduto – il video completo potete trovarlo qui sotto. Quello che si vede è si la distrazione del tester, ma si vede anche come, la donna, sia comparsa all'improvviso sulla carreggiata. Ovviamente non siamo qui a dare la colpa alla sfortunata Herzberg, ma, secondo molti, questa è la dinamica peggiore che si possa trovare in auto, non solo quando parliamo di quelle a guida autonoma, ma anche con una persona perfettamente attenta al volante.

SOTTO LA LENTE I SENSORI LIDAR Restano sotto accusa i sensori Lidar montati a bordo della Volvo di Uber che avrebbero comunque dovuto intercettare l'ostacolo e agire di conseguenza: “Penso che i sensori sul veicolo avrebbero dovuto vedere bene il pedone in anticipo”, a parlare è Steven Shladover, ingegnere e ricercatore dell'Università di Berkeley sui sistemi di autonomazione, intercettato da Wired America. “Se si fosse mossa in modo irregolare, sarebbe stato difficile per i sistemi prevedere dove stesse andando questa persona”. In realtà dal video non sembra proprio che la Herberg si muovesse in modo irregolare durante l'attraversamento, il che fa pensare ad un mal funzionamento dei sensori LIDAR (scopri qui come funzionano i sensori LIDAR in generale).

I SENSORI POTEVANO LEGGERE L'OSTACOLO Altro elemento che esce ascoltando le dichiarazioni Shladover riguarda il riconoscimento degli ostacoli da parte dei sensori: “Le situazioni che sono più difficili sono quando gli ostacoli si spostano da angoli complicati per la lettura dei radar del veicolo o si spostano avanti e indietro, portando l'auto a decidere: Stanno andando sul mio percorso o non si stanno muovendo nel mio percorso?”. Caso che non sembra conforme alla situazione nella quale è avvenuto il primo incidente mortale per un'auto a guida autonoma. Quindi, il problema, a valle di questa preventiva analisi, potrebbero essere proprio i sensori montati a bordo. Il loro posizionamento, la lettura dei dati derivante dai sensori montati a bordo, ma anche come i dati sono stati memorizzati nel “cervellone” centrale o semplicemente la risposta del software sviluppato da Uber a tali dati. La questione non riguarda solo l'auto e i suoi sensori, ma anche l'addestramento dei tester.

IL TESTER DOVEVA ESSERE PIÙ ATTENTO? Nel video si vede chiaramente come Rafael Vasquez, il tester a bordo, fosse molto distratto, accorgendosi all'ultimo momento dell'impatto. Sarebbe stato in grado di evitare la collisione? Secondo alcuni esperti no, vista appunto la situazione estremamente critica nella quale si trovavano, ma è quantomeno lecito chiedersi se fosse stato in grado di evitare questa tragedia. Nel frattempo la polizia di Tempe sta continuando ad indagare, in attesa di presentare il dossier finale della vicenda all'Ufficio del Procuratore della Contea di Maricopa. Nel frattempo Uber si è detta completamente a disposizione delle autorità, confermando che la sua flotta di auto a guida autonoma riprenderà, non appena possibile, ad effettuare i test. I tempi sembrano comunque molto lunghi, per la delicatezza della situazione, che potrebbe avere importanti ripercussioni sul futuro della guida autonoma.

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