Inquinamento acustico: 10 motivi per scappare dai rumori stradali Cos’è l’inquinamento acustico e quali sono le conseguenze dei rumori stradali per la salute umana: ecco il resoconto di alcuni studi scientifici

Inquinamento acustico: 10 motivi per scappare dai rumori stradali

Cos’è l’inquinamento acustico e quali sono le conseguenze dei rumori stradali per la salute umana: ecco il resoconto di alcuni studi scientifici

16 Settembre 2020 - 12:09

L’inquinamento acustico è un’altra forma d’inquinamento – per lo più causato da rumori stradali se ci fermiamo a pensare al contesto urbano ed extraurbano. Sebbene a livello scientifico e normativo, i rumori stradali non sembrano avere la stessa valenza dell’inquinamento atmosferico, hanno comunque un’influenza sulla salute. Ecco di seguito 10 buoni motivi per scappare lontano dai rumori stradali, soprattutto se prolungati e quotidiani.

INQUINAMENTO ACUSTICO: QUANTO FA MALE ALLA SALUTE?

Così come per il legame tra veicoli circolanti ed emissioni atmosferiche, anche l’influenza del rumore delle auto è al centro di pareri controversi. Cos’è l’inquinamento acustico? A parte dare un valore alla pressione delle onde sonore, il livello di sopportazione dei rumori può essere molto soggettivo. Non bisogna poi sottovalutare anche il condizionamento psicologico quando entra in gioco. Succede quando si è prevenuti verso un rumore noto per il quale si ha una ridotta capacità di sopportare quel rumore, a prescindere dalla sua intensità sonora. Anche per questo numerosi ricercatori hanno cercato di analizzare il legame che c’è tra i rumori stradali e gli effetti sulla salute. Tra i vari, uno studio in Francia sull’inquinamento acustico stradale, ad esempio, afferma che i rumori del traffico possono ridurre in media fino a 3 anni la vita di un cittadino di Parigi.

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RUMORI STRADALI E NOTTURNI: I LIMITI DA NON SUPERARE

Mentre nella percezione del rumore c’è una certa soggettività, i rumori sono e rappresentano una fonte d’inquinamento acustico in base all’intensità della fonte. Basta pensare che – ad esempio – secondo svariati studi, il 65% degli europei è esposto continuamente a livelli sonori oltre 50 dB. Praticamente quanto una lavatrice mentre fa la centrifuga e non permette a due persone a breve distanza di parlare in modo naturale tra loro. Gli americani a confronto battono gli europei per sopportazione dell’inquinamento acustico: il 97% in media è esposto a livelli di rumore eccessivo. Ma parliamo della patria delle Harley e delle muscle car.

INQUINAMENTO ACUSTICO: LE CONSEGUENZE PIU’ FREQUENTI DEI RUMORI

Il luogo dove viviamo o lavoriamo è inevitabilmente esposto a rumori, soprattutto nelle grandi città. Questo influenza in modo diretto già la capacità di essere produttivi in ufficio o riposati e attenti al volante. L’Unione Europea ha fissato come obiettivi i limiti di rumore a 55 dB di giorno e a 50 dB di notte, per prevenire i disturbi del sonno. I problemi che secondo i ricercatori può provocare l’esposizione all’inquinamento acustico sono:

– Restingimento dei vasi sanguigni;

–  Contrazione muscolare, tensione nervosa e stress;

Ipertensione;

– Disturbi emotivi;

– Riduzione della capacità uditiva;

– Disordini mentali;

– Alcune frequenze possono influenzare le funzioni digestive;

– Alterazione dei valori nel sangue;

Riduzione del visus;

– Sensibilità in condizioni di poca luce, restringimento della pupilla e alterazione della capacità di distinguere i colori.

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