
Opel ha lanciato l'offensiva con la connessione wifi anche sulle citycar. Quali sono i vantaggi reali di guidare un ufficio su ruote?
Risulta ormai difficile, per le persone abituate a navigare, lavorare e presidiare i social Network, rinunciare all'accesso a Internet e di questo i costruttori auto sono ben informati. Ma la diffusione della connettività nelle auto, magari quella veloce del 4G/LTE, serve solo per chattare?
LA STELLA CHE TI ASSISTE – La domanda, provocatoria, ha un'unica, perentoria risposta: NO! Il fatto che un'automobile possa accedere a Internet apre la strada ad una serie di servizi virtualmente infinita, compreso ovviamente l'accesso ai social network che però sono soltanto una piccola parte delle possibilità. Che questo sia il futuro lo dimostra l'offensiva di Opel in questo campo, che ha portato anche in Europa e in Italia la piattaforma OnStar, diffusa negli USA già da tempo ad opera della casa madre General Motors. Il servizio sarà disponibile, in serie o a pagamento, su tutta la gamma, comprese le Citycar, ma sulla Insignia esso si interfaccia con l'avanzatissimo sistema Navi 900 IntelliLink. Come gentilmente spiegatoci da Stefano Virgilio di General Motors Italia, OnStar funziona grazie a una Sim 4G/LTE incorporata nella vettura che consente un traffico dati illimitato; la presenza di un Hotspot Wi-Fi mette a disposizione questa connettività veloce ai dispositivi personali connessi (smartphone, tablet, notebook, player, videogames e così via) fino ad un massimo di 7; in questo modo li si potrà usare come se fossimo a casa. La Sim di bordo permette anche la chiamata automatica di emergenza, quella eCall alla quale finalmente si sta preparando anche l'Italia e utili funzioni come il contatto con un centro di assistenza che aiuta non soltanto in caso di emergenza ma anche fornendo informazioni di ogni tipo. Notiamo come questi servizi (che prevedono anche l'accesso all'auto a distanza, via cellulare), compresa la connettività, siano attivi in praticamente tutta Europa (l'operatore risponde nella lingua del proprietario anche all'estero) senza costi aggiuntivi a parte il canone annuale (il primo anno è gratis) di 99 euro; il sistema adotta Apple CarPlay (fra poco anche Android Auto) e permette quindi di usare il telefono senza troppe distrazioni grazie ai comandi vocali o al display touch da 8 pollici.
A CIASCUNO IL SUO – Un altro vantaggio del sistema OnStar con Sim incorporata è l'antenna esterna, che permette una buona ricezione anche con segnale debole e fa lavorare meglio anche la rete cellulare, le cui base station potranno emettere a potenza ridotta, inviando anche onde elettromagnetiche meno intense verso l'auto. Opel e GM non sono certamente le uniche Case ad offrire servizi connessi:qui di seguito citeremo qualche altro OEM che prevede questi sistemi. BMW, per esempio, è stata sempre molto attiva in tal senso e i suoi servizi Connected Drive si sono molto evoluti, con l'elettrica i3 che trova il posto auto da sola e la possibilità dell'Hotspot a bordo grazie alla Sim incorporata. È di questi giorni la notizia dell'arrivo in Italia di BMW ConnectedDrive Store, il “negozio” dal quale acquistare, anche direttamente dall'auto, app e servizi per la piattaforma. BMW ha scelto un approccio modulare: i servizi (sono tantissimi, dal comando remoto delle portiere alle informazioni meteo, di di borsa o sul traffico, alle mail e alla navigazione Web oltre ovviamente alle chiamate d'emergenza e al call center) sono acquistabili in “pacchetti” di durata e composizione variabile e questo rende un po' difficile parlare di prezzi. Anche Mercedes, con il suo sistema Comand Online, offre moltissimi servizi connessi ma l'Hotspot è disponibile su pochi modelli.
COSA FARE CON IL WEB – Più definita la situazione per il sistema Peugeot Connected Apps (i prezzi del sistema Multicity Connect di Citroën sono sovrapponibili) che prevede l'acquisto del dongle USB di connessione Connect Key a 220 euro mentre l'abbonamento annuale ai servizi costa139 euro ed è attivo in 17 paesi europei. Anche PSA ha i servizi di un call center dedicato e la chiamata d'emergenza oltre ad uno store con app di navigazione, informazioni varie e servizi geolocalizzati. Il sistema Peugeot non prevede l'Hotspot Wi-Fi, accomunato in questo alla piattaforma R-Link di Renault che ha però una Sim incorporata per gli aggiornamenti ed i servizi. Anche in questo caso c'è un app store e una serie di servizi connessi mentre i costi dall'abbonamento sono diversi: il Discovery Pack, che comprende Meteo, Tweet, Mail, Renault Assistance e la possibilità di scaricare anche altre app gratuite, costa 54,90 l'anno e 149 per 3 anni mentre i servizi Live di TomTom e Coyote sono gratuiti per i primi 3 mesi e in seguito costano 144 euro all'anno oppure 299 euro per 3 anni. Anche FCA ha servizi connessi – e gratutiti – di Uconnect LIVE, ad esempio nella Fiat Nuova 500, ma per la connettività sfrutta – per ora – il cellulare del guidatore; fra le possibilità segnaliamo il meteo, le Internet Radio, il navigatore con segnalazioni real-time del traffico, Facebook e le notizie di Reuters. Concludendo, avere un collegamento Internet nella propria auto offre molto, da servizi di emergenza a informazioni in tempo reale su ristoranti, traffico, meteo e così via. Anche i costruttori ricavano molti dati da questi collegamenti, dalle condizioni di “salute ” delle auto alle informazioni sull'utilizzo e sulle preferenze dei viaggiatori e questo spiega sia la lotta per l'infotainment ingaggiata da Apple e Google sia l'acquisizione di Here da parte dei car maker tedeschi. Si stima infatti come già nel 2018 il 17% del parco globale sarà connesso e gli sviluppi futuri sono ancor più importanti, dato che le connessioni arriveranno anche alle infrastrutture e e fra veicolo e veicolo con un giro vorticoso di dati (e di soldi). Se non volete aspettare ancora e/o non avete in programma di comprare un'auto connessa potrete sempre surrogare l'Hotspot con quei modem Wi-Fi 3/4G a batteria che si trovano in commercio per qualche decina di euro.