
Mettere i tombini in Rete: l'idea di ACI contro gli allagamenti prevede "tombini intelligenti" che lanciano l'allarme contro furti e inondazioni
Non sembra più una fatalità ma la regola: quando piove abbondantemente molte città italiane, Roma compresa, soffrono di allagamenti, anche gravi. Molte sono le cause di questi episodi: eccessiva impermeabilizzazione del suolo, fra cemento, asfalto e copertura dei torrenti, fenomeni meteorologici estremi e reti fognarie inefficienti. Anche gli scarichi intasati hanno un ruolo (negativo) importante ed è per questo che l'ACI sta sperimentando, insieme al CNR e al Comune di Roma, i “tombini intelligenti” che comunicano ad una centrale operativa se c'è troppa acqua e se la griglia viene aperta. Per saperne di più abbiamo intervistato Riccardo Colicchia, presidente di quell'ACI Consult che ha sviluppato i prototipi.
TI RACCONTO COSA SUCCEDE L'idea non è di oggi (a Roma se ne parla dall'anno scorso) ma sembra che si sia vicini alla fase operativa di un sistema interessante e probabilmente capace di aiutare la gestione dello smaltimento dell'acqua piovana. Il tutto si concretizza in un involucro stagno, fissato sotto la griglia della caditoia, che contiene un sensore di spostamento, uno per il livello dell'acqua, una scheda ricetrasmittente ed un microprocessore di controllo; il tutto è alimentato a batteria e invia sia dati “ordinari” sia allarmi contingenti. Vediamo ora in dettaglio il funzionamento del sistema 'Smart Manhole' con l'aiuto di Riccardo Colicchia.
Dottor Colicchia, ci spiega in che modo il sistema aiuta a prevenire le criticità legate agli allagamenti?
Nel Comune di Roma i tombini censiti sono circa 350.000 mentre quelli effettivi, come rilevato da alcuni addetti del Comune intervistati, sono oltre 500.000; ipotizzando 1000 persone dedicate solo alla pulizia delle griglie e delle caditoie, ci vorrebbero almeno 3 mesi per provvedere alla bonifica completa. quindi anche con una attenta manutenzione programmata difficilmente si riuscirebbe a sanare tutte le situazioni di criticità, ovvia causa della formazione di allagamenti con gli inevitabili rischi per la circolazione stradale. L'idea del progetto Tombini Intelligenti nasce proprio da tale costatazione. Equipaggiare i tombini nelle zone che storicamente hanno presentato rischi di allagamento con un dispositivo che rilevi le variazioni del livello dell'acqua rispetto alla condizione di normale esercizio e che in caso di superamento di soglie prestabilite (concordate con i tecnici del Comune), generi un allarme, consentirebbe la effettuazione di una manutenzione straordinaria e preventiva mirata. Certamente il sistema serve solo come segnalatore di possibili criticità e ovviamente non risolve errori della progettazione delle fognature. A riguardo occorre rilevare che i calcoli idrologici si basano anche sulle analisi statistiche dei dati pluviometrici storici, che, recentemente, sono significativamente variati per le mutate condizioni meteorologiche. Per rendere ancora più efficace la prevenzione, il software centrale del sistema proposto, che verrà istallato sui server di ACI Informatica, permette anche una correlazione con le condizioni meteo previste cercando quindi di dare un'informazione predittiva su come la rete risponderà all'evento atteso.
Com'è fatta la “macchina dei soccorsi”, o di intervento delle Autorità, che attiva l'allarme di “rischio allagamento”?
Le informazioni sulle criticità vengono trasmesse sia al sistema centrale sia sugli smartphone degli operatori addetti alla manutenzione del comune. Il dispositivo istallato sulla griglia d'ispezione oltre al livello dell'acqua rileva anche la apertura e chiusura della griglia stessa. In tal modo sarà possibile anche verificare l'avvenuta operazione di pulizia
Riguardo invece alla sicurezza stradale legata ai furti delle griglie, in che modo opera il sistema? Può anche contrastarli?
Come evidenziato nel punto precedente, il sistema rileva apertura o manomissione della griglia. Non possiamo prevenire o contrastare il furto (leggi della banda dei tombini sgominata a Milano), ma possiamo sicuramente dare un tempestivo allarme di avvenuta manomissione o furto di ciascuna griglia questo aspetto è molto importante non solo fini della sicurezza della circolazione stradale dato che i tombini sono considerati siti ideali per la collocazione di ordigni esplosivi
Quanto durerà la sperimentazione e quali sono i costi?
Si tratta di un sistema, brevettato, sicuramente innovativo e probabilmente unico a livello internazionale ma siamo ancora in una fase sperimentale. È facilmente intuibile che il tombino per la sua naturale collocazione e funzione rappresenta un ambiente estremamente ostile per qualsiasi dispositivo elettronico di controllo. La fase sperimentale, che speriamo di avviare presto a Roma, ci consentirà, in collaborazione con il CNR, con i tecnici del Comune e con l'Azienda coinvolta alla realizzazione, di procedere ad eventuali affinamenti del sistema, ancorché lo stesso sia stato già ampiamente testato. Al momento non possiamo quantificare un costo complessivo perché funzione del numero di caditoie oggetto del test che durerà almeno tre mesi. Sicuramente possiamo affermare che a regime i benefici conseguibili con l'uso del sistema consentiranno, oltre ai vantaggi sopra evidenziati, una rilevante riduzione dei costi complessivi previsti per la manutenzione ed un puntuale controllo della stessa
COSTI E DATI In effetti i costi non sembrano bassissimi, visto che si parla di 200 mila euro per 100 caditoie, una cifra elevata ma giustificata dalle spese di una produzione iniziale e gravata inoltre da spese di collaudo e sperimentazione; in seguito si spera di scendere a 150 euro ad esemplare; in ogni caso i danni degli allagamenti, diretti e indiretti, sono altissimi (leggi quanto costano le strade sinistrate di Roma). Le griglie sono anch'esse interessanti: costruite in uno speciale composito, scoraggiano i furti perché non facilmente riciclabili, a differenza della ghisa, e possono essere facilmente colorate e personalizzate (speriamo che non siano montatre con un dislivello intorno che può provocare incidenti). La loro leggerezza (pesano il 70% in meno rispetto a quelle in ghisa) allevia la fatica del personale di servizio e aumenta poi la facilità di trasporto. I dati inviati alla centrale di controllo sono vari: ogni 10 minuti viene misurato il livello dell'acqua nel pozzetto sottostante la griglia mentre dopo un'ora viene calcolata e memorizzata la media dei valori orari. Ogni 24 ore i dati della giornata, ossia 24 medie, vengono inviati alla centrale operativa; questo protocollo è studiato per limitare il numero di trasmissioni e quindi il consumo della batteria. La trasmissione è diversa se i dati sono allarmanti: se i valori misurati superano una soglia stabilita in fase di installazione (modificabile in seguito) verrà immediatamente inviato un ALERT al centro di gestione. È anche possibile inviare un WARNING se si raggiunge un livello giudicato alto ma non ancora critico, per avvertire che la situazione sta peggiorando. Il segnale sarà real time anche nel caso la grigia venga rimossa, forzata o manomessa: l'elettronica invierà infatti immediatamente un ALERT al centro di gestione.
MA IL CONTORNO FUNZIONA? La trasmissione dei dati avviene tramite un gateway sistemato nei pali dell'illuminazione pubblica e ogni griglia viene identificata tramite un codice seriale univoco, che viene associato alla sua posizione nella strada nel momento in cui viene effettuata l'installazione. In questo modo si conosce sempre la posizione di ogni singola griglia ed è possibile studiare quindi i dati e gli allarmi da essa inviati inserendoli nel contesto delle strade circostanti. Il sistema appare quindi ben studiato e anche pratico nella sua realizzazione e nei servizi che offre. Certo è che se il sistema fognario non “riceve” tutte le precipitazioni che cadono dal cielo non c'è intelligenza che tenga: le città sono sistemi complessi e vanno gestite in maniera accurata e guardando in prospettiva, ad esempio con lo speciale asfalto-spugna che drena tantissima pioggia.