Lamborghini Urus si fa in Italia: per il governo vale 800 milioni di euro

Lamborghini Urus si fa in Italia: per il governo vale 800 milioni di euro È stato firmato il protocollo a Palazzo Chigi: la Urus uscirà nel 2018 e verrà prodotta in 3.000 esemplari l'anno. Previste 500 nuove assunzioni

È stato firmato il protocollo a Palazzo Chigi: la Urus uscirà nel 2018 e verrà prodotta in 3.000 esemplari l'anno. Previste 500 nuove assunzioni

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28 Maggio 2015 - 01:05

Aspettavamo da tempo anche questa notizia, che fa bene al mondo dell'automobile, alla Casa automobilistica di interesse e al nostro Paese. Dopo giorni di “tira e molla” il Governo e la Lamborghini hanno raggiunto un accordo per la produzione della Suv Urus (nome ancora non definitivo) in Italia (a Sant'Agata Bolognese), in cambio di incentivi e agevolazioni per 80 milioni di euro.

TUTTI PRESENTI – Ieri pomeriggio (27 maggio) a Palazzo Chigi è stata raggiunta la firma del protocollo d'intesa tra Federica Guidi, Ministro dello sviluppo economico, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, e Stephan Winkelmann, CEO di Automobili Lamborghini, alla presenza del numero uno dell'Audi, Rupert Stadler, Luca De Meo, membro del board Audi con delega per il marketing e le vendite, e del nostro Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Queste le parole “a caldo” del Ministro: “Questo credo che sia un bellissimo accordo. È il segnale che l'Italia può fornire competenze, innovazione, tecnologia, e anche piattaforme costruttive competitive”.

LE PAROLE DEL MONDO AUTO – Abbiamo raccolto anche le primissime dichiarazioni dei personaggi del settore automotive. Rupert Stadler ha fatto notare che “nel 1998 la Lamborghini vendeva 300 automobili all'anno; oggi consegniamo ai clienti 3.000 unità. E ora abbiamo deciso di sviluppare un nuovo modello qui in Italia. Investire in Italia significa investire in artigianato, passione, dedizione. Il Gruppo Audi ha nel Paese più di 4.300 dipendenti e le nostre attività coinvolgono circa diecimila persone e altre diecimila ne beneficeranno in futuro”. Luca De Meo (protagonista nei giorni scorsi per aver annunciato l'Audi Q8) si è invece espresso così: “di cifre non vogliamo parlare. Al di là dell'investimento che viene fatto fisicamente in Italia, c'è tutto il tema dello sviluppo del prodotto (in futuro ce ne saranno altri, di nuovi). E quindi parliamo di cifre importanti, ma quello che più ci premeva era che la vettura fosse prodotta qui, che potessimo di fatto raddoppiare la taglia della Lamborghini, che potessimo dare lavoro ad altre 500 persone. Insomma, è importante soprattutto perché, se normalmente la Lamborghini è molto ciclica per il tipo di prodotto che ha, questa vettura, che appartiene a un altro segmento, darà più stabilità economica all'azienda”.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – Matteo Renzi, contrariamente all'atteggiamento dei dirigenti Audi, si è lasciato sfuggire (volontariamente? Involontariamente? Lasciamo ad ognuno di voi l'interpretazione) qualche dettaglio in più sull'accordo da poco siglato. “È il segno importante per la Regione Emilia-Romagna e per il nostro Paese che si possono avere investimenti di alta qualità e che si può rilanciare un settore, come quello dell'automotive, che ha sofferto tanto negli ultimi dieci anni. Settecento, ottocento, le cifre non si possono dire, ma diciamo che si avvicina al miliardino di euro più che ai cinquecento milioni. Nel 2018 nascerà la prima nuova auto, ma il progetto è già partito”. Il Presidente del Consiglio ha poi concluso così: “Con investimenti di alta qualità si può rilanciare il settore dell'automobile, che ha sofferto ma sta ripartendo alla grande, ora aspettiamo buone notizie anche da Borgo Panigale per Ducati.”

PRODUZIONE AUREA – La produzione del “terzo modello” (dopo Aventador e Huracan) impatterà notevolmente sull'azienda: la superficie dello stabilmento andrà quasi a raddoppiare, passando da 80 mila a 150 mila metri quadri di superficie, richiedendo la costruzione di un nuovo magazzino, una nuova linea e soprattutto l'ampliamento del reparto ricerca e sviluppo, nel quale verranno assunti gran parte dei nuovi 500 dipendenti previsti. L'Urus sarà venduto in tutto il mondo e i principali mercati di riferimento saranno Cina, Stati Uniti, Medio Oriente, Germania, Gran Bretagna e Russia. Le vendite previste sono di 3.000 esemplari all'anno, andando quindi ad allargare il target del marchio a nuovi clienti, famiglie comprese.

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