Gli assicuratori inglesi voglio lavorare al fianco del Governo per definire le norme per la guida autonoma e accedere ai dati raccolti dalle auto
L'avvento delle auto a guida autonoma è ormai imminente e le Case costruttrici stanno lavorando sodo affinché questo avvenga in tempi brevi. La tecnologia driverless cambierà il nostro modo di concepire la mobilità e sembrano esserne convinte anche le compagnie assicuratrici. In Gran Bretagna l'associazione degli assicuratori sta premendo per avere leggi ad hoc, confidano nelle nuove tecnologie per la trasparenza nei sinistri.
LA TECNOLOGIA INCHIODA I RESPONSABILI Nel Regno Unito il tema della guida autonoma è particolarmente sentito, vuoi per l'apertura del Governo alla sperimentazione, vuoi per l'attenzione che sembrano porvi le compagnie assicurative. La tecnologia a bordo di un'auto driverless offre la connettività e gli strumenti necessari a monitorare quanto accade durante la marcia, incidenti inclusi. Avere la possibilità di visualizzare l'esatta dinamica di un sinistro permetterebbe agli assicuratori di stabilire le responsabilità e, cosa non da poco, sventare eventuali truffe (Scopri perché Moody pensa che la guida autonoma sbriciolerà la RCA).
GLI ASSICURATORI AMBISCONO A LEGIFERARE Sembrano animati proprio da questo spirito gli affiliati alla Association of British Insurers quali, affiancati da Thatcham Research, specializzata in sicurezza automobilistica, stanno invocando a gran voce leggi che regolamentino la guida autonoma e che prevedano alle compagnie assicurative l'accesso ai dati memorizzati a bordo delle vetture. Per Tathcham i dati dovrebbero essere resi disponibili anche ai servizi d'emergenza e alle Case costruttrici, il suo CEO Peter Shaw ha dichiarato: “La futura normativa deve proteggere il consumatore in caso di incidente, in modo da determinare le responsabilità e identificare con certezza chi dovrà risarcire i danni” (Sapevi che Mercedes ritiene che le auto driverless non azzereranno gli incidenti stradali?).
FONDAMENTALI GLI ATTIMI PRIMA E DOPO I SINISTRI Nello specifico le compagnie assicuratrici chiedono che si possa attingere ai dati memorizzati 30 secondi prima e 15 secondi dopo l'incidente. Questo fornirebbe una risposta più chiara su ciò che è realmente accaduto a prescindere dalle dichiarazioni delle controparti e velocizzerebbe in maniera netta i processi decisionali per determinare le responsabilità e liquidare i danni. Per l'ABI il Governo dovrebbe lavorare al fianco di Case costruttrici e compagnie assicurative per formulare e deliberare le norme per la guida autonoma.
DRIVERLESS DIFETTOSO? PAGA IL COSTRUTTORE Interessante è anche l'ulteriore proposta ventilata dall'ABI, relativa alla responsabilità del produttore; qualora un'auto driverless venisse coinvolta in un incidente e venisse dimostrato che la causa del sinistro sia attribuibile a un difetto di fabbricazione del veicolo la Casa costruttrice sarebbe chiamata a rispondere dei danni. Questa ipotesi è già stata formulata da Volvo e i risvolti in campo assicurativo sarebbero notevoli, non ultima una consistente riduzione dei premi. Lapidaria è la considerazione del CEO Volvo Håkan Samuelsson: “Se si vuole essere nel mercato della guida autonoma bisogna accollarsi le responsabilità”.