Le emoticons diventano un film ma distraggono 2 giovani su 10 alla guida

Insieme a The Emoji Movie, arriva la campagna Don'tEmoji And Drive di Ford, per sensibilizzare i più giovani nell'uso dello smartphone alla guida
L'avvento del WEB 2.0, con le sue evoluzioni, ha portato le persone a cercare nuovi modi più diretti ed efficaci per poter comunicare. È curioso vedere come, nell'evoluzione della comunicazione, negli ultimi anni si sia effettuato una sorta di “passo indietro”, ritornando dalla scrittura alle immagini. In realtà, quello che stiamo vivendo, è un percorso che porta la comunicazione ad essere più economica, ricca e veloce ma non sempre altrettanto sicura quando si sale in auto o si cammina a piedi per strada. Con l'avvento degli smartphone e di tutte le applicazioni di messaggistica istantanea, ha cominciato a spopolare la moda delle emoticons, ovvero le faccine che noi tutti utilizziamo quotidianamente per comunicare, ed arricchire i nostri messaggi. Il loro utilizzo è diventato talmente tanto popolare da raggiungere il grande schermo con “The Emoji Movie” (in Italia da fine settembre), protagonista Gene (un'emoji curioso e dubitativo) che, dalla città di “Textopolis”, comincerà un'avventura alla ricerca di un mondo dove ci si possa esprimere in modo alternativo.
NON SOTTOVALUTARE I RISCHI Insieme alla presentazione del film, nel World EmojiDay, Ford rilancia un'iniziativa molto interessante, che collega giovani, sicurezza stradale e tecnologia. Tre temi che, purtroppo, sono spesso all'interno di notizie di cronaca non proprio piacevoli. Proprio dal sempre vivo impegno di Ford (con il suo Ford Driving Skills For Life), ritorna la campagna Don'tEmoji and Drive (leggi qui l'edizione 2015).
IL DON'T EMOJI AND DRIVE La campagna nasce dal desiderio di Ford di sensibilizzare soprattutto le fasce più giovani di età, a non utilizzare gli smartphone alla guida. Uno studio ha rivelato che, ben il 22% dei giovani europei, in una fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni, utilizza il telefono per mandare messaggi mentre si trova alla guida. Purtroppo questi dati vanno a correlarsi con quello delle vittime stradali che vede, nel 15% dei casi, proprio giovani in questa fascia d'età, anche se poi le distrazioni alla guida riguardano anche quegli automobilisti che si ritengono più esperti. Per questo bisogna ricordare come, la tecnologia, debba essere utilizzata nel giusto modo e nelle giuste modalità, per quanto “economica” e rapida possa essere, perché spesso basta una minima distrazione per arrivare a tragiche conseguenze. In ogni caso questa non è certo la prima volta che Ford scende direttamente in campo per dare il proprio supporto a campagne per la sicurezza stradale, dato che questa iniziativa rientra nel DSFL (Driving Skills For Life, leggio qui il nostro approfondimento sull'edizione 2017).
IL PROGRAMMA GRATUITO DI FORD Il DSFL, è un programma lanciato da Ford nel 2013 e che, fino ad oggi, ha toccato diverse città, tra le quali Roma, Napoli, Milano e Palermo. Un programma che ha coinvolto ben 2.500 giovani nel 2016, per responsabilizzarli e preparali ad ogni eventualità alla guida: spiegando i rischi dei selfie in auto e come reagire alle situazioni di emergenza nei corsi di guida per neopatentati, insieme ad altre iniziative per promuovere un uso coscienzioso degli smartphone in auto (con la campagna Don'tTap And Drive), e molti altri esempi. Un interesse quello dell'Ovale Blu, nel formare giovani automobilisti capaci di riconoscere i veri rischi e pericoli nel guidare un'auto, con un'iniziativa completamente gratuita e che sta riscontrando un successo notevole. L'edizione di quest'anno, che si è aperta con la prima tappa a Roma a maggio, proseguirà ad ottobre in Sicilia, a Palermo.