Il futuro dell'Idrogeno sembra essere promettente, siglato in Svizzerà l'importante accordo Hydrogen Council. Saranno investiti 1.4 miliardi l'anno
Tra i carburanti alternativi agli idrocarburi l'idrogeno è probabilmente il più controverso, ha conosciuto momenti di popolarità alternati a periodi bui che rasentano l'oblio. Forse qualcosa sta cambiando e nei prossimi anni quello dell'idrogeno potrebbe diventare uno dei temi più attuali. A Davos, in Svizzera, è stato sottoscritto nelle scorse ore l'Hydrogen Council con l'intento di far emergere l'idrogeno come risorsa fondamentale per la transizione energetica della società moderna. Si tratta di un atto di consapevolezza al quale hanno aderito 13 grandi aziende dell'industria automobilistica, dei trasporti e dell'energia. Entro 5 anni saranno investiti 7 miliardi nello sviluppo e la promozione a livello internazionale dell'uso dell'idrogeno.
PORTARE L'IDROGENO NELLA QUOTIDIANITÀ Alla base dell'Hydrogen Council è stato posto il proposito di promuovere l'idrogeno come elemento chiave per la lotta all'inquinamento e al riscaldamento globale. Gli intenti non riguardano soltanto la mobilità o i trasporti ma si pensa ad un impiego a tutto tondo, sfruttando le potenzialità dell'idrogeno anche per alimentazione delle abitazioni e altre applicazioni di uso quotidiano. Questo aspetto è stato sottolineato dal presidente Toyota Takeshi Uchiyamada, il quale ha dichiarato: “L'idrogeno potrà sostenere la nostra transizione verso una società a basse emissioni di carbonio in vari settori e nell'intera catena del valore. L'Hydrogen Council punta a incoraggiare attivamente questa transizione”. Il costruttore giapponese è da anni impegnato, anche con ostinazione, nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie a celle di combustibile per applicazioni automobilistiche ed è il primo brand a proporre in Europa un modello di serie Fuel Cell (Scopri qui la Toyota Mirai Fuel Cell iperconnessa di Detroit).
NOMI ILLUSTRI INVESTONO NEL FUTURO A BASSE EMISSIONI Oltre Toyota fanno parte dell'accordo, per il comparto dell'industria automobilistica, BMW, Daimler, Honda e Hyundai, case tutte dichiaratamente impegnate nello sviluppo di modelli a celle di combustibile. Le altre aziende partecipanti sono, in ordine alfabetico, Air Liquide, Alstom, Anglo American, ENGIE, Kawasaki Heavy Industries, Royal Dutch Shell, The Linde Group e Total (Leggi qui perché Jaguar non crede nel Fuel Cell). I partecipanti hanno deliberato un investimento annuo da 1.4 miliardi di euro per 5 anni; i fondi saranno impiegati per sviluppare il commercio dell'idrogeno e la sua promozione verso i mondi dell'industria, delle grandi imprese e della politica internazionale.
PER LA RIUSCITA E' FONDAMENTALE L'AIUTO DEI GOVERNI Il coinvolgimento dei governi internazionali è fondamentale affinché i propositi dell'Hydrogen Council possano concretizzarsi pienamente (Leggi qui l'investimento tedesco sull'idrogeno) ; lo ha sottolineato il CEO di Air Liquide Benoît Potier: “Gli obiettivi di Parigi (riferendosi agli accordi sul clima del 2015) non possono essere raggiunti solo dall'industria: c'è bisogno che i governi diano il loro appoggio intraprendendo azioni mirate, come programmi di investimento in infrastrutture su larga scala. Chiediamo ai leader mondiali di impegnarsi per lo sviluppo dell'ecosistema dell'idrogeno”. In Italia nelle scorse ore è stato approvato il decreto grazie al quale potranno essere installati, a partire dal prossimo marzo, distributori di idrogeno a 700 bar, grazie ai quali possono essere notevolmente ridotti i tempi di rifornimento.