Mercato auto: all'assemblea ANFIA si lamentano tutti

Mercato auto: all'assemblea ANFIA si lamentano tutti Il Presidente Razelli denuncia la colpevole politica fiscale che penalizza pesantemente il settore automotive in Italia. Un comparto in rovina

Il Presidente Razelli denuncia la colpevole politica fiscale che penalizza pesantemente il settore automotive in Italia. Un comparto in rovina

7 Novembre 2011 - 05:11

Nello splendida sede di Palazzo Brancaccio a Roma si è svolta l'Assemblea annuale ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica). Relatori, Eugenio Razelli, presidente dimissionario ANFIA, Sergio Marchionne a.d. Fiat Group e Chrysler e il dott. Tripoli in rappresentanza del Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani.

SETTORE DIMENTICATO – L'argomento principale in agenda ha riguardato la situazione economico-finanziaria e un focus sullo scenario automotive a livello di andamento del mercato e della produzione. Razelli nel suo intervento ha giustamente ricordato che in Italia il settore automotive è uno dei principali creatori di ricchezza e di lavoro, con oltre 1,2 milioni di addetti diretti e indiretti impegnati nella filiera produttiva con un PIL pro-capite secondo solo alla Germania. Il presidente ANFIA ha inoltre sottolineato che il comparto dà il contributo più significativo alle entrate fiscali dello Stato con quasi 68 miliardi di euro nel 2010 (+1,2 sul 2009) pari al 16,6% del gettito fiscale nazionale complessivo e al 4,4% del PIL, ben oltre la media europea del 3,8%. Sono cifre che dovrebbero far riflettere, invece, come ha rimarcato con amarezza Razelli, “non solo la pressione fiscale ha continuato ad aumentare, ma il settore automotive è diventato il “bancomat” dell'erario”. Per la verità, annotiamo noi, la motorizzazione privata è sempre stata storicamente la fonte preferita (perché diretta e sicura) del gettito fiscale italiano e nel corso degli ultimi 40 anni, si perde il conto fra svariati superbolli, tasse di lusso, una tantum e continui aumenti delle accise sui carburanti. Quindi nulla di nuovo: quando lo Stato sprecone ha bisogno di soldi ricorre puntualmente all'auto. Forse ci si è illusi che, alla luce del grave stato di crisi in cui versa, dal 2008, il mercato dell'auto in Italia, il governo non infierisse ancora così pesantemente su un settore strategico già sull'orlo del precipizio. Purtroppo così non è stato: in pochi mesi sono giunte altre pesanti mazzate che hanno messo in ginocchio il settore.

AUMENTI E AUMENTI… – Aumenti delle accise di benzina e gasolio rispettivamente del 7,3% e 9,7%, il superbollo per le auto oltre i 225 kw, l'aumento dell'IPT (tassa provinciale di trascrizione) che ora è variabile in base alla potenza, l'aumento dell'imposta provinciale sulla RC auto e, dulcis in fundo, l'aumento dell'IVA al 21%. Tutti questi interventi produrranno maggiori introiti fiscali nel 2011 per 1,2 mld di euro e nel 2012 per 2,4 mld di euro ma gli effetti negativi sul mercato saranno pesanti, vanificando l'extra-gettito IVA causa mancate vendite.

REVISIONE FISCALE – In questo quadro scoraggiante, per il 2012 si prevedono volumi di vendita ancor più bassi rispetto al 2011, con gravi conseguenze economiche ed occupazionali per la rete distributiva. ANFIA auspica pertanto una profonda revisione fiscale per rilanciare il comparto ed allineare la tassazione sull'auto alla media europea. In tale contesto Razelli propone, in particolare, l'eliminazione dell'IPT, inesistente negli altri Paesi UE 27. E' altresì fondamentale per ANFIA “riportare l'auto al centro dell'attenzione delle istituzioni e al centro di una politica di mobilità del Paese”. Quest'ultimo concetto è, a nostro parere, del tutto condivisibile e prioritario per porre fine ad un periodo fin troppo lungo in cui il settore della motorizzazione privata è stato, specie in Italia, solo colpevolizzato, vessato, tassato, ostacolato sulla scia di un falso ambientalismo di facciata che ha creato e crea danni economici ( paradossalmente anche ambientali) incalcolabili.

TASSE OMOGENEE IN EUROPA? FOLLIA! – Il presidente ANFIA ha espresso inoltre legittime preoccupazioni in merito ad una proposta UE (per l'approvazione sarà comunque necessaria l'unanimità dei 27 Stati Membri) tendente ad uniformare la tassazione di tutti i carburanti sul valore più alto dell'accisa della benzina. Se tale direttiva venisse approvata ed attuata nel 2013, con un periodo di transizione fino al 2023, l'effetto immediato sarebbe un aumento del prezzo finale alla pompa dei carburanti, compresi gasolio, GPL e metano che in Italia godono di minore carico fiscale. In pratica, il prezzo della benzina dovrebbe restare invariato, mentre il gasolio subirebbe un aumento alla pompa del 18%, il GPL del 46% e il metano dell'82%. Ciò penalizzerebbe in modo devastante il mercato e gli utenti delle vetture a gasolio e bi-fuel, con pesanti effetti negativi sui Costruttori europei leader nella tecnologia diesel, e sui produttori di impianti GPL e metano che tanto hanno investito negli ultimi anni per rendere del tutto compatibili tali carburanti meno inquinanti, alle moderne vetture ad iniezione. Francamente si resta fortemente perplessi di fronte ad una simile proposta, a dir poco contraddittoria se si pensa a tutti i proclami e le direttive della UE in materia di riduzione degli elementi inquinanti e della CO2. ANFIA assume pertanto “una posizione completamente contraria all'approvazione della proposta di revisione dell'attuale Direttiva 2003/96/CE”.

MARCHIONNE CRITICO – Sergio Marchionne, nel suo intervento, ha criticato senza mezzi termini le condizioni penalizzanti e il clima ostile in cui si trova ad operare la Fiat in Italia. D'altra parte, le posizioni dell'ad dell'azienda torinese sono note e rispecchiano un approccio imprenditoriale tipicamente anglosassone e liberista, lontano anni luce dalla mentalità del compromesso e dell'assistenzialismo che ha portato l'industria italiana al progressivo declino. I buoni risultati di vendita ottenuti con Chrysler in USA indicano che la strada intrapresa è quella giusta. La recente uscita di Fiat da Confindustria ha preceduto quella, consequenziale, da ANFIA decisione questa annunciata da Marchionne proprio in occasione dell'Assemblea di Roma cui ha partecipato. Sono decisioni importanti, ben meditate ma inevitabili per la realizzazione dei previsti piani aziendali in Italia dove, sostiene Marchionne, vi sono “condizioni troppo diverse da quelle del resto del mondo”. E' difficile dargli torto alla luce dei fatti e dello sfacelo dell'economia italiana, soffocata da anni da immobilismo cronico e fiscalità opprimente. Si spera che l'attuale governo ed il prossimo futuro recepiscano il segnale forte e pongano le basi per una seria inversione di rotta non più rinviabile. Oggi Chrysler, salvata sull'orlo del baratro pochi anni fa, ha un fatturato doppio rispetto a Fiat Group e questo è un dato che deve far meditare.

AUTO ELETTICA? NO GRAZIE – Sergio Marchionne, nel corso del suo intervento ha ribadito le sue ampie riserve, peraltro note, sull'auto elettrica come valida soluzione alternativa ai motori termici. L'ad di Fiat e Chrysler, con molto realismo e non condizionato da opportunismo “ecologico”, ha sottolineato i limiti funzionali e logistici nonchè i costi elevati che, allo stato dell'arte, caratterizzano le auto elettriche. Nondimeno, il progetto della 500 elettrica e la ricerca in USA, vanno avanti, nonostante Fiat Group abbia già previsto che, per ogni 500 elettrica prodotta, avrà una perdita di 10 mila euro.

 

Qui di seguito alcuni grafici piuttosto eloquenti sulla situazione italiana e mondiale del mercato auto.

1 Commento

Diego
13:36, 9 Novembre 2011

Di che cosa si lamentano? se non si danno informazioni, oppure sbagliate, non si può pretendere di vendere.Esempi:- esce un modello di autovettura utilitaria, a cui si potrebbe essere interessati e che viene provato su una rivista di settore, ma sul sito non risulta a tutt'ora nessuna informazione disponibile ad oggi 09/11/11.Il modello in questione è la Kio Rio tre cilindri turbodiesel (1.1 l 75 CV):http://www.quattroruote.it/notizie/primo-contatto/la-prova-kia-rio-il-videohttp://www.kia-auto.it/Configurator/#model=New%20Rio&category=versions- Altro esempio: sei in fase di trattativa per comprare una vettura e per sapere se è catenabile si chiede che cerchio viene montato.La risposta del venditore da 15″.No, questo dimostra l'assoluta pressapochezza del ventore.La risposta corretta sarebbe: cerchio da 6.5 J x15 ET 50 (esempio)

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