
Le immatricolazioni crescono in Europa: in generale FCA controlla il mercato delle citycar. Bene l'Italia, mentre la Germania perde terreno
Piccola battuta di arresto per il mercato europeo dell'auto, che negli ultimi mesi ci aveva fatto ben sperare e credere in un rilancio progressivo e costante. L'appena passato mese di maggio ha così fatto registrare un timido incremento delle immatricolazioni dopo 21 mesi consecutivi chiusi con ben altri valori positivi.
I DATI DI MAGGIO IN EUROPA – Secondo quanto riportato da ACEA, l'Associazione europea delle Case Estere, sono infatti 1.151.965 le vetture registrate in Europa nel maggio 2015 (qui i dati di aprile 2015), l'1,3% in più rispetto al risultato dello stesso mese del 2014, mentre si segnala un +6,7% sul dato dei primi cinque mesi dell'anno. Chiudono in negativo il primo e il terzo mercato europeo, quindi rispettivamente Germania e Francia che fanno segnare un -6,7% e -3,5%, mentre rimane moderato l'incremento nel Regno Unito, con +2,4%. Torna a crescere in doppia cifra la Spagna, che dopo il modesto +3,2% di aprile si attesta ora sul +14% (grazie anche gli incentivi statali ancora in vigore).
IN ITALIA SERVE UN INTERVENTO DELLO STATO – Riportiamo il commento del Presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi: “il dato di crescita nei primi cinque mesi del mercato italiano (+15,2%) non deve trarre in inganno: case e concessionari hanno fatto di tutto per assecondare una ripresa sin qui troppo timida da parte dei privati e per riscattare il mercato italiano dell'auto (qui i dati del mercato dell'usato in Italia nei primi mesi del 2015) che, sino a fine 2014, rappresentava il fanalino di coda europeo. Inoltre la prima parte dell'anno è stata drogata dalla notevole crescita dei noleggi. Il nostro timore è che questo rimbalzo sia determinato da campagne sui prezzi senza precedenti, sostenute da case e concessionarie che fino a qui hanno rinunciato alle proprie arginalità….Chiediamo quindi un intervento dello Stato in materia fiscale sulla falsa riga delle misure adottate nei principali paesi europei (rivisitazione del bollo e della pressione fiscale sull'auto aziendale e un'Iva agevolata per i privati).”
L'ITALIA, IN EUROPA, NON SFIGURA – Uno sguardo anche ai marchi nostrani: Fiat Chrysler Automobiles sta approfittando della fase di espansione. Fa registrare un +9% nel mese (+9,2% nella sola UE) con una quota passata dal 6,3 al 6,8% in maggio e dal 6,1 al 6,4% da gennaio in poi (385.000 auto, 40.000 in più, +11,5%). Tutto ciò, non solo grazie a Jeep (+134,2% nel mese), ma anche a Fiat (+7,1%), che un anno fa non andava così bene. FCA mette così nel mirino la General Motors (6,9% di quota in maggio), penalizzata dal ritiro di Chevrolet. Ferrari e Maserati hanno immatricolato complessivamente 857 vetture in maggio e 4.062 nel progressivo annuo (+4,8% nel mese). Fra i gruppi, solo Daimler (+11,5%) ha fatto meglio di FCA: in maggio la quota della Casa di Stoccarda è salita al 6,1%. In una visione d'insieme, è facile notare che fra i singoli marchi hanno contabilizzato crescite in doppia cifra la Porsche (+12,1%), Mini (+36,2%), Smart (+83,7%), Lexus (+22%), Nissan (+13,7%), Suzuki (+13%), Jaguar (+13,4%), Land Rover (+19,9%) e Mitsubishi (+31,4%).
I DATI SECONDO ANFIA – Sui dati del mercato europeo di maggio si è espresso anche Roberto Vavassori, Presidente di Anfia (l'Associazione Nazionale della Filiera dell'Industria Automobilistica): “guardando al trend progressivo da inizio anno si segnala, per l'Italia, un buon andamento delle immatricolazioni di auto ad alimentazione alternativa, con una crescita del 12,9% rispetto a un anno fa e una quota di mercato del 13,9%, mentre il mercato inglese vede impennarsi le vendite di “ultra-low emission vehicles”, che sfiorano le 12.000 unità da inizio anno, contro le quasi 3.000 del 2014. I dati ci ricordano la ciclicità tipica di questo settore: i mercati che hanno avviato per primi la ripresa vivono, ora, una progressiva fase di stabilizzazione, mentre quelli che hanno tardato a ripartire presentano un andamento ancora abbastanza vivace.”