Multe Linate: la telecamera è illegale ma continua a spillare soldi

Multe Linate: la telecamera è illegale ma continua a spillare soldi Il tribunale ha condannato il Comune per le multe all'aeroporto di Linate

Il tribunale ha condannato il Comune per le multe all'aeroporto di Linate, ma la telecamera resta e il sindaco la rivuole operativa

8 Gennaio 2019 - 11:01

La vicenda delle telecamere utilizzate dalla Polizia locale di Milano per irrogare multe agli automobilisti è finita in un ciclone di vicende giudiziarie che coinvolge due comuni l'ente gestore dell'aeroporto di Linate. La morale della favola è che quella telecamera al Comune di Milano serve e la vuole a tutti i costi, tanto da mettere già al lavoro l'ufficio legale che ricorrerà in Cassazione anche contro l'ultima sentenza sull'illegittimità delle multe. Ecco perché se ricevete una multa verbalizzata dalla Polizia municipale di Milano avete ampie probabilità di vincere il ricorso.

I SOGGETTICHE RUOTANO ATTORNO ALLE MULTE A LINATE Prima di arrivare al nodo della questione, cioè che spesso le telecamere sono impiegate per fare cassa piuttosto che per ragioni di sicurezza, facciamo un passo indietro per risalire ai personaggi della vicenda che a più riprese ha riguardato le multe illegittime nella corsia riservata ai taxi all'aeroporto di Linate. La querelle che per tutti gli automobilisti scatta nei confronti del Comune di Milano, in realtà nasconde una serie di intrecci che legano il Comune di Milano (che ha irrogato le multe, ha in gestione le telecamere a Linate e ne incassa i proventi), il Comune di Segrate dove geograficamente è situato il piazzale dell'aeroporto di Linate su cui avrebbe competenze territoriali e l'Enac (l'ente nazionale aviazione civile e gestore dell'aeroporto che ha facoltà di affidare la sorveglianza a uno specifico organo si polizia).

UN ACCORDO CHE NON C'E' PIU' L'errore degli automobilisti è stato fin dal 2013 transitare a loro insaputa con tutta l'auto, ma sembrerebbe anche solo con parte di esse – all'interno della corsia riservata ai taxi per accedere agli arrivi dell'aeroporto di Linate. Peccato che la competenza territoriale di chi ha materialmente inviato le multe a casa degli automobilisti (il Comune di Milano) è stata continuamente dibattuta in tribunale fino al secondo grado ottenendo parere favorevole agli automobilisti. I punti su cui il tribunale d'Appello ha sentenziato l'illegittimità delle multe si spiegano sull'accordo iniziale tra il Comune di Milano (altrimenti fuori giurisdizione) e il Comune di Segrate (quello di competenza territoriale) poiché – come riporta il Sole24Ore non avrebbe avuto i mezzi informatici per il rilevamento elettronici.

IL RICORSO BOCCIATO CREA UN PRECEDENTE TEMUTO Peccato che questo accordo dopo un anno non sia più stato rinnovato. E già da marzo 2013 tutte le multe sarebbero state rilevate in assenza di competenza territoriale. Nel 2015 entra in scena l'Enac che con una prima ordinanza affida alla Polizia locale di Milano il controllo dei varchi. Questo è potuto avvenire perché l'Enac ha la facoltà di istituire controlli scegliendo a piacimento il Comune cui affidarli, a patto che ci sia un accordo tra gli stessi. E proprio questa condizione prescritta dall'articolo 12 del CdS è venuta meno già dopo un anno tra i comuni di Milano e Segrate. Ma l'Enac ci ha messo una toppa sopra, defilandosi, con una nuova ordinanza in cui – spiega Maurizio Caprino del S24O – si parla genericamente di agenti di Polizia Locale. E questo ha permesso di trovare una scappatoia sulla competenza territoriale. Ora il Comune è convinto di poter fare appello e ribaltare le precedenti sentenze in Cassazione, impiegando soldi pubblici mentre le telecamere continuano a fare multe, visto che una recente sentenza del Tribunale di Milano ha respinto i ricorsi. Così fino a che non si arriverà alla terza sentenza, Palazzo Marino continua a mungere soldi confidando nel fatto che molti pagheranno la multa piuttosto che fare ricorso e vedersela raddoppiare in caso sfavorevole.

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