Multe notificate a domicilio: con il Coronavirus sono a rischio nullità?

Multe notificate a domicilio: con il Coronavirus sono a rischio nullità?

Raccomandate A/R, atti giudiziari e multe notificate a domicilio: con la nuova modalità dettata dall'emergenza Coronavirus sono a rischio nullità? I dubbi dell'ADUC

8 Marzo 2020 - 10:03

Qualche giorno fa la società Poste Italiane ha comunicato che dal 6 marzo 2020, al fine di contribuire alle misure di contenimento e contrasto del Coronavirus, il recapito di raccomandate, assicurate e pacchi sull’intero territorio nazionale può essere effettuato mediante una nuova modalità che non prevede la firma del destinatario, in modo da evitare il contatto diretto tra quest’ultimo e il portalettere. Pur comprendendo le ragioni di prudenza che hanno portato a questa decisione, alcune associazioni dei consumatori e in particolare l’ADUC si stanno chiedendo se una tale modalità di consegna non violi la legge rendendo di fatto nulle tutte le notifiche effettuate in questa maniera, comprese quelle che riguardano multe, cartelle esattoriali e atti giudiziari in genere. Proviamo a riassumere la situazione nelle seguenti righe.

LA NUOVA MODALITÀ DI CONSEGNA RACCOMANDATE E PACCHI DECISA DA POSTE ITALIANE

Secondo la nuova modalità di consegna decisa da Poste Italiane, in linea con le disposizioni del DPCM 4/3/2020, il portalettere provvede all’immissione della raccomandata/assicurata/pacco nella cassetta domiciliare (o in altro luogo con condizioni minime di sicurezza), informando il destinatario o altra persona abilitata di tale modalità di consegna e attestandola con la propria firma sui modelli di consegna e gli avvisi di ricevimento. È comunque facoltà del destinatario richiedere, al momento del recapito, il rilascio dell’avviso di giacenza con conseguente deposito della raccomandata presso l’ufficio postale per il successivo ritiro nei termini. In caso di assenza temporanea o rifiuto del destinatario si applicano le consuete modalità di recapito. Quindi, ricapitolando: il portalettere mette in cassetta la busta; informa il destinatario; firma l’avviso di ricevimento; spiega al destinatario che in alternativa può richiedere il rilascio dell’avviso di giacenza per poi ritirare la raccomandata nell’ufficio postale.

MULTE NOTIFICATE A DOMICILIO NULLE CON LA NUOVA MODALITÀ “CORONAVIRUS”? I DUBBI DELL’ADUC

Però questa procedura di consegna, pur dettata dall’emergenza Coronavirus, non convince per nulla l’ADUC e altre associazioni dei consumatori che hanno sollevato enormi dubbi sulla sua legittimità, preventivando la possibile invalidità di tutti gli atti (tra cui le multe) notificati in questo modo. Questo perché l’art. 21.1 della delibera Agcom sul servizio postale universale, riguardante l’invio di raccomandate, assicurate, pacchi a firma e anche atti giudiziari, pone il postino che li recapita sullo stesso piano di un pubblico ufficiale, pertanto la sua attestazione sull’avvenuto recapito del plico fa prova fino a querela di falso. Ne consegue che è chiamato a identificare necessariamente il destinatario del plico, o una diversa persona legittimata al ritiro, mentre con la nuova modalità non può farlo (dato che non c’è alcun contatto diretto tra i due). Col rischio che la raccomandata o l’atto giudiziario vengano ritirati da una persona estranea.

Multe notificate a domicilio Coronavirus

RACCOMANDATE E ATTI GIUDIZIARI NOTIFICATI “A DISTANZA”: LE POSSIBILI CONSEGUENZE

Se effettivamente la disposizione di Poste Italiane venisse applicata a tutti gli atti indicati dall’art. 21.1 compresi gli atti giudiziari e le raccomandate A/R, si legge nella nota dell’ADUC, si tratterebbe di una grave violazione di legge poiché chiederebbe ai postini, che in quel caso sono pubblici ufficiali, di attestare un ‘falso’ (ovvero di aver consegnato il plico al destinatario senza esserne però sicuri al 100%). Tra l’altro una disposizione aziendale di Poste italiane non può modificare la legge. La questione non è di poco conto poiché di fatto invaliderebbe tutte le consegne di posta raccomandata e atti giudiziari da oggi fino alla cessata emergenza, rischiando di creare una valanga di contestazioni e contenzioso giudiziario sulla invalidità delle notifiche. ADUC ha chiesto pertanto a Poste Italiane di sospendere la nuova modalità di consegna, e al Governo di intervenire un intervento urgente in materia.

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