Multe stradali: come funziona lo stralcio fino a 1000 euro

Multe stradali: come funziona lo stralcio fino a 1000 euro

Multe stradali non pagate: come funziona lo stralcio fino a 1000 euro sui carichi affidati alla riscossione dal 2000 al 2015. L'annullamento è solo parziale

9 Gennaio 2023 - 16:00

Dopo la nota diffusa dal sito dell’Agenzia delle Entrate appare finalmente chiaro il funzionamento dello stralcio dei carichi affidati alla riscossione dal 2000 al 2015 di importo residuo fino a 1.000 euro, introdotto dall’ultima Legge di Bilancio, che interessa potenzialmente milioni di multe stradali non pagate. L’ente di riscossione ha pubblicato infatti le modalità con le quali i Comuni devono comunicare all’agenzia stessa, entro il 31 gennaio 2023, l’adozione dell’eventuale provvedimento di non applicazione dell’annullamento ‘parziale’ dei loro crediti.

STRALCIO 2023 MULTE STRADALI: COSA PREVEDE LA NORMA

La Legge di Bilancio 2023 prevede, per i carichi di importo residuo al 1° gennaio 2023 fino a 1.000 euro e affidati alla riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 dagli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali (per esempio i Comuni), lo stralcio automatico alla data del 31 marzo 2023 delle somme dovute a titolo di interessi per ritardata iscrizione a ruolo, di sanzioni e di interessi di mora, mentre le somme dovute a titolo di capitale, di rimborso spese per procedure esecutive e di notifica restano interamente dovute.

Si tratta quindi di un annullamento automatico di tipo ‘parziale’ considerato che, diversamente da quanto previsto per i carichi affidati dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, restano comunque dovute le somme residue riferite alla quota capitale.

Più precisamente per le multe stradali e le altre sanzioni amministrative (diversamente da quelle per violazioni tributarie e degli obblighi contributivi e previdenziali) l’annullamento parziale o stralcio riguarda gli interessi, comunque denominati, mentre la sanzione, le spese per le procedure esecutive e per la notifica della cartella si devono sempre pagare.

Tuttavia la norma specifica che gli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, quindi con riferimento in particolare ai Comuni, possano comunque esercitare la facoltà di non applicare l’annullamento ‘parziale’ (e quindi evitare lo stralcio anche delle somme dovute a titolo di interessi) adottando, entro il 31 gennaio 2023, uno specifico provvedimento da tramettere all’Agenzia delle Entrate – Riscossione sempre entro la stessa data.

COSA DEVONO FARE I COMUNI PER NON APPLICARE LO STRALCIO DELLE MULTE

I Comuni e gli altri enti che scelgono di non applicare lo stralcio 2023 devono comunicarne l’intenzione trasmettendo all’Agenzia delle Entrate – Riscossione, entro il 31 gennaio 2023, esclusivamente all’indirizzo PEC comma229@pec.agenziariscossione.gov.it, la copia del provvedimento adottato insieme a un apposito modulo (scarica qui), compilato in tutte le sue parti, nel quale dev’essere inserita la corretta indicazione del Codice ente creditore a 5 cifre desumibile dalla tabella Enti Creditori Beneficiari. Il modulo va firmato digitalmente e rinominato con il citato Codice ente creditore (p.es. 98765.pdf).

Tale comunicazione può essere effettuata esclusivamente dagli enti creditori che hanno affidato i loro carichi all’Agente dell’Entrate – Riscossione.

Multe stradali stralcio 2023

STRALCIO MULTE STRADALI FINO A 1000 EURO: A CHI SPETTA?

Quindi ricapitolando:

  • È previsto l’annullamento automatico, alla data del 31 marzo 2023, senza alcuna richiesta da parte del contribuente, dei singoli debiti affidati all’Agente della Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, di importo residuo fino a 1.000 euro.
  • Tuttavia per quanto riguarda le multe per violazioni del Codice della strada l’annullamento è solo ‘parziale’, in quanto si applica solamente agli interessi e invece non cancella le somme dovute a titolo di capitale, di rimborso spese per procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento, che restano interamente dovute.
  • Allo stesso tempo i Comuni e gli altri enti creditori di multe stradali non pagate o pagate solo parzialmente possono non applicare lo stralcio, dandone comunicazione all’AdE – Riscossione entro il 31 gennaio 2023.

Pertanto solo dopo questa data i cittadini interessati sapranno se potranno beneficiare dello stralcio 2023 sugli interessi, in base alla scelta fatta da ciascun Comune (o altro ente). Ad esempio Roma e Milano hanno già fatto sapere che, per esigenze di bilancio, non aderiranno al mini condono.

Si precisa infine che:

  • dalla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio e fino alla data dell’effettivo annullamento, stabilito dalla norma al 31 marzo 2023, è sospesa la riscossione dei debiti ricompresi nell’ambito applicativo dello stralcio, compresi quelli iscritti a ruolo dai Comuni;
  • la misura relativa allo stralcio fino a 1.000 euro non trova applicazione per il recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea, per i crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti, per multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna e per i debiti relativi alle “risorse proprie tradizionali” UE e all’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione.

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