
8000 dollari di hardware per il nuovo Autopilot con la vera guida autonoma. Le Tesla con i nuovi sensori all'inizio saranno meno brave ma impareranno
Tesla ha ormai da anni assunto un ruolo pionieristico nel settore della guida “assistita”. Non parliamo di guida propriamente autonoma perché l'azienda e Musk hanno sempre precisato che il loro Autopilot era da considerare un evoluto sistema di assistenza alla guida e non una piattaforma capace di guida autonoma vera, ossia di grado 5 secondo la scala SAE. Come da copione Elon Musk, ben lungi dal farsi abbattere dalle critiche che sono piovute sull'azienda (leggi come il Ministero dei trasporti tedesco considera Autopilot pericoloso) dopo gli incidenti alle Model S e X, non lascia ma raddoppia: tutte le Tesla avranno l'hardware necessario alla “vera” guida autonoma.
SALTO IN ALTO Se il fossato delle difficoltà si allarga, Musk (e il suo team) saltano più in alto per superarlo (leggi dell'azzardo dell'offerta di 3 miliardi per SolarCity) ed è questo il copione che sembra ripetersi con quest'annuncio: Autopilot è morto, viva Autopilot! Tesla infatti rilancia e dice che tutte le sue auto (compresa la futura Model 3) da questo momento in poi avranno a bordo un hardware capace di guidarle autonomamente. Questa dotazione le porterà, in meno di due anni, ad una guida autonoma piena, ossia di Livello 5, il grado che non richiede mai l'intervento umano. In pratica Tesla, almeno nell'annuncio, ha scavalcato tutti gli altri costruttori perché nessuno sta producendo in serie automobili che potranno guidare completamente da sole.
MOLTI OCCHI E UN CERVELLO SUPER L'annuncio sul blog Tesla dice testualmente che “a partire da oggi, tutti i veicoli Tesla prodotti nella nostra fabbrica – compresa la Model 3 – avranno l'hardware necessario alla piena guida autonoma ad un livello di sicurezza sostanzialmente maggiore di quella di un pilota umano”. Il dispiegamento di sensori e CPU è in effetti 'importante': Tesla spiega infatti che “sono presenti 8 videocamere che danno una visibilità a 360 gradi intorno alla macchina e fino a 250 metri di distanza. Dodici sensori a ultrasuoni, aggiornati rispetto a quello ora in uso, completano la visione e consentono il rilevamento di entrambi gli oggetti duri e morbidi (crediamo si faccia riferimento ad altri veicoli, ostacoli, case e a esseri umani e animali) a quasi due volte la distanza del sistema precedente. Un radar rivolti in avanti con un processamento potenziato dei segnali fornisce dati aggiuntivi riguardo l'ambiente circostante lavorando ad una lunghezza d'onda capace di vedere attraverso la pioggia, nebbia , polvere e anche il veicolo che precede” (leggi di come Musk pensava a questa soluzione quando chiedeva aiuto a Bosh e Mobileye per migliorare l'Autopilot).
E IL SOFTWARE? Si conferma così la non-volontà di adottare un LiDAR (leggi di come Ford fa test di guida autonoma di notte) ma “per elaborare tutti questi dati un nuovo computer di bordo, che ha una potenza di calcolo più di 40 volte superiore alla generazione precedente, gestisce la nuova rete neurale sviluppata da Tesla per fondere la visione delle videocamere, i segnali dei sonar e il software di elaborazione dei dati del radar. Questo insieme dà una visione del mondo che il conducente da solo non potrebbe avere, vedendo in ogni direzione simultaneamente e su lunghezze d'onda che vanno oltre i sensi umani”. Sentendo parlare di reti neurali il pensiero corre subito a Nvidia (leggi dell'auto-robot Nvidia alla prova su strada) che, in effetti, ha fatto recentemente accordi anche con Tesla e la Casa ha citato proprio la GPU Nvidia Titan come “motore” per le elaborazioni. Se il nuovo hardware Tesla sembra al di sopra di ogni sospetto è il lato software a destare perplessità. L'applicazione che dovrà rendere funzionante il tutto sarà attivata gradualmente grazie agli aggiornamenti over-the-air e, all'inizio, il sistema offrirà meno funzioni del vecchio Autopilot e “imparerà” gradualmente: la “parità” dovrebbe essere raggiunta dopo alcuni mesi. Sembra quasi che Tesla sia rimasta in mezzo al guado dopo la rottura con MobilEye e sia stata costretta ad uscire con “qualcosa” per colmare il vuoto.
IL CARRO (AUTONOMO) DAVANTI AI BUOI Il software sarà operativo in modalità “ombra” raccogliendo dati per migliorarsi: la piena autonomia dovrebbe essere raggiunta nel 2018 ma già alla fine dell'anno prossimo è prevista una traversata completamente autonoma coast to coast da Los Angeles a New York. Le perplessità non sono poche: questo annuncio potrebbe ridurre le vendite delle Tesla nel breve termine, perché i potenziali clienti potrebbero non volere un'auto costosa che non ha ancora la frenata d'emergenza, il lane holding e il cruise control attivo: basterà qualche mese per ottenerli? Vediamo ora la politica dei prezzi: il pacchetto standard costerà 5.000 dollari (l'attuale Autopilot 2.500) mentre la versione completamente autonoma avrà un costo di 8.000 dollari. Se questi pacchetti non saranno comprati all'atto dell'ordine ma aggiunti dopo allora costeranno 1.000 dollari in più. In ogni caso è indicato che il rilascio della guida autonoma di livello 5 è subordinato all'approvazione delle autorità, un processo ancora lungo e incerto. Perché pagare (tanto) subito per una caratteristica che non si sa quando potrà essere effettivamente usata?