
Fca ha messo fine alle voci seguite alle parole di Marchionne, che ipotizzava lo spostamento della sede fiscale di Ferrari in Olanda
Qualcosa poteva sembrare vero, dopo tutto sia Fiat Chrysler che Cnh Industrial in passato hanno avuto la stessa sorte. Sul pensiero di Marchionne, forse allora solo ipotizzato ad alta voce, tutti quanti hanno trovato invece un nesso logico che vedeva la sede fiscale della Ferrari trasferirsi in Olanda.
ERA SUCCESSO CHE… – L'Amministratore Delegato di FCA qualche giorno fa aveva lasciato credere che anche il Cavallino Rampante (chiamato in causa dal Gruppo in più di un'occasione!) avrebbe potuto prendere la strada olandese per fare suoi dei vantaggi che nel nostro Paese è impossibile avere. Forse, come Marchionne spesso ha fatto, anche in questo caso (imbronciato dalle difficoltà di fare business in Italia) ha lanciato soltanto una provocazione ai vertici governativi (intanto però annuncia che in futuro arriverà una Ferrari Dino). Tra questi (qui non facciamo nomi) più di qualcuno si è realmente svegliato e preoccupato, tanto da definire la questione “molto preoccupante e non solo per i possibili risvolti economici e occupazionali”. Verissimo, anche perché questa situazione si rispecchia anche nei temi dell'identità e della dignità nazionale.
ARRIVANO LE SMENTITE – Di seguito vi proponiamo la dichiarazione di FCA su tutta questa ingarbugliata questione: “In merito ai numerosi commenti e punti di vista che si stanno diffondendo in questo momento riguardo al trasferimento al di fuori dell'Italia della residenza fiscale di Ferrari S.p.A., Fca ribadisce che la programmata separazione di Ferrari da FCA non comporta e non comporterà il cambiamento della residenza fiscale di Ferrari”. Mossa azzeccata, visto che le voci stavano diventando insistenti e molteplici. La nota prosegue ribadendo che il Cavallino “continuerà ad avere nazionalità e residenza fiscale italiane”, pagando le tasse sui propri redditi “come fanno tutte le società fiscalmente residenti in Italia”.
QUALCOSA DI ORANGE C'E' – Ad ogni modo, qualcosa che sa di Olanda nell'intrigante storia di dichiarazioni che hanno coinvolto il marchio del Cavallino Rampante c'è. FCA ha spiegato che la quotazione in borsa riguarderà una newco controllante del marchio Ferrari, questa sì di diritto e nazionalità olandesi. La sua costituzione, e il successivo spin-off dal Gruppo, non porterà conseguenze per la S.p.A. di Maranello (che rimarrà di diritto italiano), in quanto già Fca (che oggi ne risulta la controllante) è già una società di diritto olandese. Il Costruttore ha spiegato anche le ragioni di un simile assetto, spinto dalla necessità “di un meccanismo efficiente per distribuire la titolarità di Ferrari agli azionisti di Fca”. Tutto ciò evidenzia anche che non ci sarà alcuna conseguenza per la base imponibile, né per i dipendenti del Cavallino (impegnati anche nel lavoro di richiamo de LaFerrari), sia dal punto di vista di eventuali trasferimenti sia da quello dei livelli occupazionali.