La connettività impatterà sulle aziende specializzate nel tracciamento GPS e sui furti auto? Lo abbiamo chiesto a UNRAE e LoJack
La crescente adozione di tecnologie avanzate nei veicoli moderni ha portato a una sempre maggiore integrazione di sistemi di localizzazione GPS e connettività nativi. Questa evoluzione, spinta dalla domanda di maggiore sicurezza e servizi on board, sta trasformando il panorama dell’automotive. Con sistemi di localizzazione GPS sempre più integrati nelle auto nuove, sarà più facile ritrovare i veicoli rubati? Cosa ne sarà delle aziende specializzate che hanno fondato la loro principale attività nei sistemi antifurto aftermarket e localizzazione satellitare tramite “scatola nera”? Si trasformeranno in fornitori di servizi di connettività per gli OEM – Original Equipment Manufacturer? Per capire meglio le implicazioni di questa trasformazione, con questo approfondimento, che fa parte del 4° Aftermarket Report di SICURAUTO.it “Connettività, Elettrificazione, SERMI e Sostenibilità: quali soluzioni concrete per l’Aftermarket del futuro?” abbiamo posto alcune domande a LoJack, leader nei sistemi di localizzazione GPS, e UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri).
ANDAMENTO CONNETTIVITA’, GPS E ANTIFURTO NELLE AUTO SECONDO UNRAE
Secondo UNRAE, la diffusione di sistemi ADAS ed eCall nel parco circolante è il fenomeno più evidente nel panorama automotive degli ultimi anni. L’andamento della penetrazione di connettività, sistemi antifurto e Navigatore GPS tra le auto di nuova immatricolazione fino al 2022 è stato condizionato solo di recente dallo shortage dei chip, ma la loro crescita nel corso di 7 anni, secondo i dati che ci ha fornito l’Ufficio Stampa UNRAE è cambiata così:
- la connettività auto da circa 49% nel 2016 è aumentata al 79% nel 2020, per poi scendere al 73% nel 2022;
- i sistemi antifurto, da circa 55% nel 2016 sono aumentati al 61% nel 2018, per poi scendere a circa il 50% nel 2022;
- il navigatore satellitare GPS, da circa 72% nel 2016 è diminuito fino a circa il 60% nel 2022;
In futuro i dati generati dai veicoli potranno essere utilizzati anche per rintracciare automaticamente le auto rubate e comunicare la posizione esatta alle forze dell’ordine, se ad esempio il proprietario è sicuro che l’auto sia stata rubata? Ecco le risposte dell’Ufficio Stampa di UNRAE.
Considerando che, per via dell’eCall e altri ADAS di serie, praticamente tutte le nuove auto sono/saranno dotate di localizzatore GPS “di serie”, questa localizzazione è messa a disposizione delle forze dell’ordine, anche se il cliente non ha alcun servizio di connettività “antifurto/recupero auto” attivo?
“La presenza del GPS nei veicoli è generalmente funzionale ai sistemi di navigazione e ai sistemi di sicurezza e-call. I dati di posizionamento del veicolo sono ordinariamente inviati quando il sistema e-call si è attivato (in maniera manuale o automatica nel caso di rilevamento di un possibile incidente).
I dati GPS ricevuti eventualmente dalle Case automobilistiche, sono sempre anonimizzati per i privati e non è possibile risalire alla targa o al telaio del veicolo, i quali sono dati personali che rendono identificabile la persona fisica”.
Se questo non è ancora possibile, quali sono i principali ostacoli ancora da superare a livello hardware o di privacy?
“In questo momento, in conformità alla normativa sulla privacy, le informazioni così organizzate non sono utilizzabili per rintracciare un veicolo rubato, normalmente identificato dal numero di targa”.
Quali sono le iniziative o le migliorie che riterreste necessarie per massimizzare l’efficacia dei sistemi di localizzazione GPS nativi nell’aiutare a prevenire i furti auto e recuperare le auto rubate?
“In questo ambito sarebbe opportuno che il Legislatore emanasse chiarimenti interpretativi o nuove disposizioni normative che consentano l’utilizzo di queste informazioni per fini di pubblica utilità, pur nel rispetto delle norme generali sulla privacy (ad esempio l’in-Vehicle Data Act, che non è andato in porto prima delle elezioni europee, ndr)”.
CONNETTIVITA’ NATIVA NELLE AUTO E PREVISIONI FUTURE SECONDO LOJACK
La sempre più diffusa connettività nativa, è un trend che impatterà su aziende specializzate nella localizzazione GPS e nel ritrovamento dei veicoli rubati? Ecco di seguito le risposte di Nicola Mannari, Senior Sales Director di LoJack alle nostre domande.
La sempre più diffusa connettività nativa delle auto rende disponibili funzioni di localizzazione GPS “di serie” utili in caso di furto. Ritenete che questo possa mettere a rischio il vostro business nei prossimi anni?
“La crescente diffusione della connettività nativa nelle auto non rappresenta un rischio per il nostro settore, ma piuttosto un’opportunità da cogliere. La telematica nativa fornisce una base di dati fondamentale, includendo funzioni di localizzazione GPS che possono essere cruciali in caso di furto. Tuttavia, va sottolineato che la mera localizzazione è solo l’inizio: i dati raccolti devono essere interpretati da esperti del recupero per essere efficacemente utilizzati.
In questo contesto, le nostre soluzioni diventano un fattore di potenziamento per qualsiasi tipo di veicolo, integrandosi con la telematica nativa per arricchire le informazioni disponibili e aumentare le probabilità di recupero in caso di furto. La chiave per massimizzare l’efficacia di queste tecnologie è la comunicazione sinergica tra i sistemi di recupero e la telematica nativa. Solo attraverso una stretta integrazione e collaborazione tra questi due ambiti sarà possibile sfruttare appieno il potenziale offerto dalla connettività avanzata delle auto moderne”.
Avete osservato un cambiamento nelle statistiche di furti con auto dotate di localizzatori GPS nativi e quelle con GPS aftermarket?
“Abbiamo notato che il fenomeno del furto dei veicoli è esteso e complesso in Italia e la recente adozione dei localizzatori GPS nativi rende difficile stabilire con precisione una percentuale di cambiamento nelle statistiche. Tuttavia, è chiaro che per affrontare efficacemente questo problema, è necessario adottare un approccio sistemico che includa il potenziamento della telematica di bordo con l’installazione di sistemi aftermarket e l’impiego di personale specializzato. Questa combinazione di tecnologie e risorse umane può contribuire significativamente a contrastare il fenomeno dei furti di veicoli, fornendo strumenti più efficaci per la localizzazione e il recupero dei veicoli rubati”.
Considerando che, per via dell’eCall e altri ADAS di serie, praticamente tutte le auto sono o saranno dotate di localizzatore GPS “di serie”, questa localizzazione è messa a disposizione delle forze dell’ordine dalle Case auto anche se il cliente non ha alcun servizio di “antifurto o recupero auto” attivo?
“Il tema dell’accesso alle informazioni di tracciamento fornite dai localizzatori GPS di serie è variegato e dipende dalle politiche adottate dai singoli costruttori. Tuttavia, per motivi di sicurezza nazionale, potrebbe essere ragionevole aspettarsi che le forze dell’ordine abbiano accesso a tali dati anche nel caso in cui il cliente non abbia attivato alcun servizio specifico di antifurto o recupero auto.
Tuttavia, vorremmo sottolineare l’importanza di garantire che questi dati siano tempestivamente disponibili e correttamente interpretati per ottimizzare le attività di pronto intervento. È fondamentale che le informazioni di localizzazione siano trasmesse in modo efficiente e comprensibile alle autorità competenti per consentire interventi rapidi ed efficaci in situazioni di emergenza o di furto”.
Se questo non è ancora possibile, quali sono i principali ostacoli ancora da superare a livello hardware o di privacy?
“Se al momento non è ancora possibile garantire un accesso tempestivo ai dati di localizzazione in caso di sinistro o furto, ciò può essere dovuto a diversi ostacoli, sia a livello hardware che di privacy.
Sul fronte hardware, potrebbero sussistere limitazioni legate alla capacità dei sistemi di telematica di bordo di trasmettere rapidamente i dati di localizzazione alle autorità competenti. Questo potrebbe richiedere una maggiore sinergia tra le parti e aggiornamenti tecnologici per migliorare la velocità e l’affidabilità della trasmissione dei dati.
Dal punto di vista della privacy, potrebbero sorgere preoccupazioni riguardanti la raccolta e l’uso dei dati di localizzazione da parte delle autorità o di terze parti. È fondamentale trovare un equilibrio tra la necessità di garantire la sicurezza e la protezione dei dati personali dei clienti. Questo potrebbe richiedere l’implementazione di protocolli e normative più chiare e robuste per garantire che l’accesso ai dati avvenga nel rispetto delle leggi sulla privacy e dei diritti dei consumatori.
Inoltre, come menzionato, la tempestività nell’ottenere l’autorizzazione del cliente per il tracciamento dei dati può rappresentare un altro ostacolo significativo. Potrebbe essere necessario semplificare e ottimizzare i processi per ottenere rapidamente il consenso del cliente in situazioni di emergenza o di furto, magari attraverso l’implementazione di procedure semplificate o l’utilizzo di tecnologie avanzate come la firma digitale o l’autenticazione biometrica. In caso di sinistro, infatti, il cliente ha tutto l’interesse nel fornire le autorizzazioni finalizzate al recupero del suo veicolo.
In definitiva, superare questi ostacoli richiederà una combinazione di sviluppi tecnologici, normative più chiare e processi migliorati per garantire un accesso tempestivo e sicuro ai dati di localizzazione in caso di emergenza o furto del veicolo”.
Quali sono le iniziative o le migliorie che riterreste necessarie per massimizzare l’efficacia dei sistemi di localizzazione GPS nativi nell’aiutare a prevenire i furti auto e recuperare le auto rubate?
“Per massimizzare l’efficacia dei sistemi di localizzazione GPS nativi nell’aiutare a prevenire i furti auto e recuperare le auto rubate, ci sono diverse iniziative e miglioramenti che possono essere considerati in linea con i trend attuali.
In primo luogo, è essenziale un maggiore coordinamento e interoperabilità tra i sistemi di localizzazione GPS nativi delle auto e i sistemi di aftermarket dedicati al recupero e alla protezione dei veicoli. Questo, da una parte, potrebbe implicare lo sviluppo di standard comuni o protocolli di comunicazione che consentano ai sistemi di primo impianto di dialogare in modo efficiente con i dispositivi aftermarket di sicurezza e recupero; dall’altra, consentirebbe di integrare l’accessibilità e l’usabilità dei servizi di recupero dei veicoli per i proprietari di auto nell’app della telematica di primo impianto (mediante API ad esempio), integrando funzionalità di allerta per tentativi di furto, come il distacco del device o della batteria, lo spostamento a motore spento o l’accensione del motore, ad esempio, direttamente nelle app per smartphone esistenti o lo sviluppo di nuove app dedicate. LoJack consente ai proprietari, già oggi, di monitorare e gestire la sicurezza del proprio veicolo in modo semplice e intuitivo, ricevendo notifiche tempestive in caso di attività sospette.
Inoltre, l’implementazione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico potrebbe migliorare notevolmente la capacità dei sistemi di localizzazione di rilevare comportamenti sospetti o anomalie e segnalare tempestivamente ai proprietari o alle autorità competenti.
Infine, è fondamentale continuare a investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni innovative per migliorare la sicurezza veicolare e contrastare il fenomeno dei furti auto in evoluzione. Questo potrebbe includere lo sviluppo di nuovi sensori o dispositivi di localizzazione più precisi e affidabili, nonché l’analisi dei dati per identificare modelli e tendenze nei furti auto e informare le strategie di prevenzione e recupero”.
Potete darci maggiori informazioni sul “dietro le quinte” del vostro servizio di recupero auto rubate?
“Dietro le quinte del nostro servizio di recupero auto rubate c’è un impegno costante e coordinato per fornire ai nostri clienti la massima assistenza e supporto in situazioni critiche come il furto del veicolo. Uno dei pilastri fondamentali del nostro servizio è la tecnologia in radiofrequenza non schermabile, un’arma efficace che ci consente di localizzare con precisione i veicoli rubati, anche in ambienti ostili o in presenza di eventuali dispositivi di disturbo. Inoltre, la nostra centrale operativa è sempre pronta ad intervenire al fianco dell’automobilista nel momento del bisogno, fornendo supporto e tranquillità durante una situazione così stressante come il furto del veicolo.
Il nostro team specializzato sul territorio lavora in stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine per individuare e recuperare i veicoli rubati, e siamo pronti ad agire anche in contesti potenzialmente pericolosi. La sicurezza dei nostri clienti è la nostra priorità assoluta e ci impegniamo a garantire che il recupero del veicolo avvenga in modo sicuro e professionale, anche in situazioni ad alto rischio.
In definitiva, dietro le quinte del nostro servizio di recupero auto rubate c’è un lavoro incessante e dedicato, mirato a fornire ai nostri clienti un supporto completo e affidabile in momenti di difficoltà e incertezza”.
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