I nuovi incentivi auto negli USA puntano a sostenere la diffusione delle elettriche ma i limiti per i produttori esteri fanno discutere
Nei giorni scorsi, gli USA hanno approvato un nuovo piano di incentivi per le auto elettriche. Si tratta di un programma parte del cosiddetto Inflation Reduction Act, un pacchetto di misure messo a punto dall’amministrazione Biden per contrastare gli effetti negativi dell’inflazione sull’economia. Il nuovo programma punta, inoltre, a sostenere la diffusione di una serie di interventi mirati per contrastare i cambiamenti climatici e ridurre l’inquinamento. Nel programma varato dagli USA c’è ampio spazio per gli incentivi auto, con agevolazioni prorogate fino al prossimo 2033 e con una serie di novità rispetto al piano precedente. La nuova formulazione degli incentivi auto negli USA ha suscitato da subito diverse polemiche, anche al di fuori dei confini americani. In particolare, l’UE giudica “discriminatorio” il piano di incentivi degli USA. Il piano favorirebbe in modo eccessivo i produttori locali. I vincoli per l’accesso all’agevolazione, inoltre, rischiano di tagliare fuori diversi modelli.
COSA PREVEDE IL NUOVO PROGRAMMA DI INCENTIVI AUTO DEGLI USA
I nuovi incentivi auto degli USA sono parte dell’Inflation Reduction Act. Il provvedimento, varato dal Senato americano su proposta, ridimensionata in vari aspetti, dell’amministrazione Biden, si concentra anche sulle misure di sostegno al mondo dell’auto americano. In particolare, viene definito:
– un rinnovo del credito d’imposta di 7.500 dollari per ogni auto elettrica che resterà in vigore fino al 2033; per l’accesso all’agevolazione fiscale viene fissato un tetto massimo di 55 mila dollari per le autovetture e di 80 mila dollari per SUV e pick-up come prezzo di listino massimo
– l’eliminazione del vincolo di 200 mila unità vendute all’anno per produttore su cui poter beneficiare del credito d’imposta
– l’introduzione del vincolo “territoriale” legato alla sede di produzione dell’auto e di alcuni componenti chiave come le batterie: per poter beneficiare del credito di imposta, infatti, le auto devono essere assemblate negli USA e alcuni componenti “chiave” devono essere prodotti su territorio americano o in un Paese con un accordo di libero scambio con gli USA
Con il nuovo programma, quindi, gli Stati Uniti puntano a sostenere la produzione nazionale di auto, che rappresenta uno dei principali supporti all’economia. Contestualmente, si punta a ridurre la dipendenza dalla Cina per quanto riguarda l’approvvigionamento di componentistica chiave del settore automotive come, ad esempio, le batterie per le auto elettriche.
IL PUNTO DI VISTA DELL’UE SUL NUOVO PIANO DI INCENTIVI DEGLI USA
Il piano di incentivi per le auto elettriche varato dagli USA sta generando non pochi dubbi. In particolare, in Europa, il nuovo programma di sostegno al settore auto ha fatto suonare un campanello d’allarme. La portavoce della Commissione europea, Miriam Garcia Ferrer, in una dichiarazione rilasciata a Reuters, ha così esposto la posizione dell’UE sul nuovo piano americano: “Pensiamo che sia discriminatorio, che stia discriminando i produttori stranieri in relazione ai produttori statunitensi. Naturalmente questo implicherebbe un’incompatibilità con quanto definito dall’Organizzazione Mondiale del Commercio“. L’obiettivo degli USA di favorire in modo così prominente la produzione interna di auto e di componenti rischia di sbilanciare il mercato, spingendo i consumatori ad acquistare i modelli che possono beneficiare del credito d’imposta di 7.500 dollari come previsto dall’Inflation Reduction Act.
IL PIANO DI INCENTIVI AUTO DEGLI USA PRESENTEREBBE VINCOLI TROPPO STRINGENTI
Oltre alle preoccupazioni espresse dall’UE, il nuovo piano di incentivi per le auto elettriche negli USA suscita anche altri dubbi. La norma, infatti, richiede che le auto elettriche debbano soddisfare alcuni requisiti molto stringenti per poter essere compatibili con il credito d’imposta. In particolare, viene richiesto che:
– il 40% dei metalli contenuti nella batteria dell’auto elettrica sia di provenienza nordamericana
– a partire dal 2027, inoltre, la percentuale di metalli “americani” salirà all’80%; successivamente tale soglia arriverà al 100%
Il mancato rispetto di questo vincolo comporta un taglio del credito d’imposta a 3.500 dollari, riducendo in modo significativo l’impatto dell’agevolazione. Secondo quanto riporta un’analisi di PBS News, per il settore auto americano sarà difficilissimo garantire forniture sufficienti di batterie realizzate con materiali “americani”. Gli USA, infatti, producono solo il 2% del litio mondiale ed hanno solo il 4% delle riserve complessive di litio. La Cina domina il mercato delle terre rare ed è anche il riferimento assoluto della produzione di batterie per auto elettriche.
GLI INCENTIVI AUTO NEGLI USA RISCHIANO DI ESCLUDERE NUMEROSE ELETTRICHE
I vincoli fissati dal piano di incentivi auto negli USA rischiano di escludere numerose auto elettriche dalla possibilità di poter contare sulla completa agevolazione fiscale prevista. Il numero di vetture in grado di soddisfare i requisiti sulle batterie “americane” (soprattutto per i prossimi anni) è ridottissimo. I margini di crescita della produzione interna di batterie negli USA sono limitati. Nel lungo periodo, quando i vincoli diventeranno più stringenti, il rischio è che la quasi totalità dei modelli non siano compatibili con il provvedimento. Beneficiare del credito d’imposta in modo completo diventerà sempre più difficile. La norma sugli incentivi per le auto elettriche negli USA potrebbe essere corretta nel corso del prossimo futuro.