La scelta di abbassare i prezzi delle auto nuove Tesla ha scatenato proteste dei clienti, ma rischia di demolire anche il mercato dell'usato
I prezzi delle auto nuove Tesla sono più bassi sino al -20%, una piacevole sorpresa per chi è in procinto di comprare. Un dramma non calcolato per chi l’auto l’ha pagata a prezzo pieno nei giorni precedenti al taglio dei listini. Com’era prevedibile questa mossa ha scatenato malumori e proteste tra i clienti Tesla in tutto il mondo. E se si guarda l’orizzonte, questo sconto, se non sarà in qualche modo riconosciuto in modo retroattivo anche agli altri clienti, rischia di tagliare le gambe anche al mercato delle auto usate elettriche.
OGNI COSTRUTTORE HA UNA STRATEGIA, TESLA RIDUCE I PREZZI DELLE AUTO NUOVE
Prima di tutto, è bene chiarire che non siamo a favore o contro nessun Brand, ma vogliamo semplicemente riflettere sull’impatto delle strategie delle Case costruttrici. Di recente ad esempio Stellantis ha annunciato che riorganizzerà le sue concessionarie, introducendo il modello agenzia che Tesla ha adottato fin dal principio. Questa scelta, secondo il gruppo servirà a trarre maggiori benefici dalle economie di scala e permetterà ai clienti di trovare in una sola struttura tutta l’offerta commerciale dei Brand venduti in Europa. General Motors ha riacquistato le concessionarie Cadillac e Buick, offrendo una ricompensa ai venditori che non erano disposti a sostenere le vendite di veicoli elettrici negli USA. Questi sono solo due esempi recenti di come i Costruttori reagiscono all’ambiente mercato in continua evoluzione ma osteggiato da crisi di semiconduttori, guerra, pandemia, norme di omologazione più stringenti.
PREZZI TESLA FINO AL 20% IN MENO: I CLIENTI IN CINA PROTESTANO
I prezzi delle auto nuove Tesla scontati in misura variabile a seconda dei mercati dal 2023 sono un chiaro tentativo di dare colpo di coda dopo una chiusura del 2022 solo in parte soddisfacente. Nel 2022 infatti Tesla ha venduto circa 1,3 milioni di auto elettriche nel mondo, con consegne in contrazione negli ultimi mesi. Nel frattempo poi ne sono successe di cose, forse le più impattanti anche sul titolo in borsa sono state l’acquisizione di Twitter, la carica a CEO del social network messa al voto da Musk (ricevendo pollice verso) e la massiccia vendita di azioni Tesla da parte del suo AD. In circa 1 anno il valore azionario Tesla è diminuito di oltre il 60% e la scelta di segare i listini, fino al 20% in base all’allestimento, non è stata affatto digerita di buon grado. Lo scrive il Dailymail, affermando che i clienti britannici dichiarano di sentirsi “ingannati” dal taglio di 9 mila £. Proteste anche a Shanghai, dove un gruppo di neo proprietari ha presidiato una concessionaria in Cina, come riporta Reuters.
PREZZI RIBASSATI AUTO TESLA NUOVE ABBATTONO IL VALORE ANCHE DELL’USATO
Il problema sembra essere solo in fase di incubazione, perché al di là della questione d’immagine e dei malcontenti, i prezzi delle auto nuove Tesla impatteranno in modo determinante anche sul mercato dell’usato e del noleggio. Se è vero che con gli aggiornamenti tecnologici una Tesla si arricchisce di funzionalità nel tempo, è anche vero che questa mossa di tagliare i listini rischia di aumentare l’incertezza nei clienti e nelle aziende per alcune motivazioni principali:
– ridurre il prezzo delle auto nuove Tesla, ridimensiona a cascata il valore residuo delle auto usate. “Perché comprare una Tesla usata se posso averla nuova quasi allo stesso prezzo?”;
– la possibilità che possa esserci un futuro taglio dei listini, dilaterebbe ulteriormente il gap tra auto nuove e usate più recenti, rendendo più appetibili le Tesla più datate;
– a meno di accordi blindati di riacquisto, la ricapitalizzazione del valore di un’auto aziendale diventa meno prevedibile;
Non resta che aspettare la decisione dell’azienda sulle richieste di rimborso in cui sperano i clienti. E voi cosa ne pensate?