![Omologazione autovelox: in arrivo un decreto con nuove regole](https://www.sicurauto.it/wp-content/uploads/2025/02/Autovelox-italiano-e1739890671499.jpg)
Il MIT ha trovato la risposta al problema dell'omologazione degli autovelox? Scopri cosa prevede lo schema di decreto predisposto dal ministero
La spinosa vicenda dell’omologazione degli autovelox, esplosa quasi un anno fa con la dirompente sentenza n. 10505/2024 della Corte di Cassazione, è forse vicina a una soluzione (che non è certo quella della pasticciata strategia del Viminale per arginare i ricorsi). Nei giorni scorsi, infatti, si sono conclusi i lavori del tavolo tecnico del MIT, convocato a novembre, che ha predisposto uno schema di decreto recante criteri chiari e univoci sui requisiti tecnici di omologazione che gli autovelox devono soddisfare. Lo schema è stato poi inviato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, competente per tutta la parte metrologica. Chissà se questo decreto sarà davvero in grado di risolvere la faccenda degli autovelox solo approvati e non omologati che va avanti ormai da anni, tra ricorsi e controricorsi.
AUTOVELOX OMOLOGATI E APPROVATI: LA STORICA SENTENZA DELLA CASSAZIONE
Giova a questo punto ricordare che la già citata sentenza della Cassazione, negando l’equivalenza tra le procedure di approvazione e di omologazione degli autovelox, ritenendole nel contempo entrambe indispensabili, ha di fatto messo ‘fuori legge’ le apparecchiature per il controllo a distanza della velocità in Italia, visto che tutte risultano solo approvate e non omologate, aprendo la strada a una valanga di ricorsi da parte degli automobilisti multati. Il terremoto legislativo non è stato sanato né dal cosiddetto decreto Autovelox e né dalla recente riforma del Codice della Strada,
In effetti, ha fatto notare la Suprema Corte, l’articolo 45 comma 6 del Codice della Strada distingue nettamente i due termini ‘omologazione’ e ‘approvazione’, ritenendoli differenti sul piano formale e sostanziale, “giacché intende riferirsi a tutti i mezzi tecnici atti all’accertamento e al rilevamento automatico delle violazioni“: alcuni destinati a essere necessariamente omologati (quali, per l’appunto, i dispositivi demandati specificamente al controllo della velocità, del resto pure l’art. 142 comma 6 CdS utilizza l’espressione ‘debitamente omologati‘ riferendosi ai mezzi per il rilevamento elettronico). E altri per i quali è sufficiente la semplice approvazione (che da sola però non basta a far considerare legittimo l’accertamento della velocità veicolare a mezzo autovelox).
OMOLOGAZIONE AUTOVELOX: LA SOLUZIONE SCATURITA DAL TAVOLO DEL MIT
Al fine di metterci una pezza, il 25 novembre scorso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha promosso un tavolo tecnico con la partecipazione del ministero dell’Interno, del MIMIT e dell’ANCI per “rinvenire soluzioni volte a garantire che gli autovelox siano utilizzati esclusivamente in chiave di prevenzione e deterrenza all’interno di un quadro normativo certo e con un sistema sanzionatorio adeguato“.
Ebbene, la settimana scorsa il sottosegretario al MIT, Tullio Ferrante, rispondendo a un’interrogazione in commissione Trasporti alla Camera ha annunciato che l’11 febbraio 2025 il tavolo tecnico ha concluso i lavori predisponendo uno schema di decreto che, dopo anni di attesa, “cerca di fornire criteri chiari e univoci sui requisiti tecnici di omologazione che gli autovelox devono soddisfare, volti a garantire la massima affidabilità e precisione delle misurazioni effettuate“, così da “ridurre errori di rilevazione e disallineamenti tra un dispositivo e l’altro, in continuità con quanto già previsto dal decreto MIT n. 282 del 2017“. Ne deriva, ha precisato il sottosegretario Ferrante, che i dispositivi approvati dal 2017 in poi “risultano coerenti con i requisiti di omologazione individuati dallo schema di decreto“.
REGIME TRANSITORIO E ISPEZIONI
A questo proposito è stato definito un regime transitorio, che ovviamente “dovrà garantire su tutti i dispositivi utilizzati dagli enti proprietari delle strade (quindi anche quelli pre-2017, ndr) gli stessi livelli di affidabilità e precisione richiesti ai fini dell’omologazione“. Lo stesso decreto prevede anche la possibilità di condurre ispezioni da parte di organismi autorizzati dal ministero, per rendere quanto più possibile rispondente la conformità del singolo dispositivo prodotto al prototipo omologato.