
I robot sono precisi, incessanti ed efficienti nella produzione delle automobili ma ci sono molte cose che non sanno ancora fare al posto dell'uomo
L'era dei robot potrebbe non arrivare mai, almeno in campo automobilistico. Le più grandi case costruttrici stanno considerando di ridimensionare l'impiego di automi per l'assemblaggio in favore dei lavoratori in carne e ossa. Nostalgico ritorno al passato? No, semplice bisogno di versatilità.
AUTO SEMPRE PIU' ACCESSORIATE PER GUIDATORI ESIGENTI I robot che spesso abbiamo visto volteggiare sui telai delle auto in costruzione hanno raggiunto livelli estremi di efficienza e affidabilità; il loro impiego nel tempo ha ottimizzato i costi della manodopera e innalzato i livelli di produttività delle fabbriche automobilistiche (leggi i rischi sociali dell'avvento robotico). Ma il mercato delle quattro ruote è in continuo cambiamento e se prima la standardizzazione della produzione era una prerogativa, questa sta per essere soppiantata dalla personalizzazione. Il consumatore moderno si accontenta sempre meno di un'auto “stock” e le case costruttrici hanno allungato a dismisura la lista di optional e personalizzazioni disponibili (leggi la passione degli optional per gli automobilisti europei).
I ROBOT DIVENTERANNO ANTIECONOMICI, SI PUNTA ALLE PROFESSIONALITA' Uno dei primi costruttori a rendersi conto di quest'aria di cambiamento è la tedesca Mercedes, la quale ha storicamente offerto possibilità praticamente infinite di personalizzazione sulle proprie vetture, soprattutto per quelle dei segmenti più alti (sapevi che esistono robot capaci di cucire i sedili?). Secondo Markus Schaefer, responsabile della produzione a Sindelfingen, la più grande fabbrica Mercedes, ha dichiarato: “I robot non possono soddisfare la richiesta di individualizzazione e far produrre agli automi le molte varianti dei modelli a listino è antieconomico”. La Casa tedesca ha intenzione di iniziare un ridimensionamento “fisico” delle unità robotizzate, rimpicciolendole e affiancando loro team di esperti meccanici. Conclude Schaefer : “così salvaguardiamo il nostro futuro, risparmiamo e diamo lavoro a più persone”.
AUTOMI COMPATTI COME UTENSILI AFFIANCHERANNO I TECNICI Dalle analisi fatte dalla Casa tedesca risulta che modificare una linea di produzione con un team di meccanici esperti richiede un paio di giorni di lavoro, mentre riprogrammare un robot alla perfezione per farli compiere una nuova azione, o assimilare un nuovo schema produttivo, può richiedere settimane. Questo genera tempi morti, durante i quali la produzione è costretta a costosi fermo macchina. Inoltre i cicli di vita di un'auto si stanno riducendo e sono sempre più ravvicinati i restyling e i lanci di modelli ex novo, quindi con riprogrammazioni della produzione più frequenti. Mercedes non è comunque la sola a valutare questa epocale inversione di tendenza; anche BMW e Audi starebbero sviluppando nuovi robot compatti con i quali dotare, al pari di un utensile, gli operatori delle linee di produzione.