Abbiamo provato su strada ed in pista la versione rinnovata dell'originale coupè francese con il motore 2.0 HDi
A 3 anni dalla sua prima apparizione in pubblico e dopo aver venduto circa 50 mila vetture Peugeot ha deciso di rifare il trucco alla sua coupé RCZ. Gli interventi sono stati mirati e volti a ringiovanire l’aspetto della vettura uniformando l’aspetto del frontale ai nuovi e più moderni stilemi che la casa francese ha utilizzato nella nuova 208. Per il resto la linea è rimasta immutata, estremamente personale, sportiva e d’effetto con il tetto e il lunotto che, con la loro doppia bombatura, ricordano le classiche realizzazioni della carrozzeria Zagato. Lunga 4 metri e 29 centimetri e con un bagagliaio di 321 litri, la Peugeot RCZ è disponibile con un 1.6 benzina turbo ad iniezione diretta THP declinato in due livelli di potenza (156 CV, anche con cambio robotizzato, e 200 CV) ed un Diesel 2.0 HDi da 163 CV: proprio questa versione è stata oggetto della nostra prova.
IN OFFICINA – Evidente la discendenza dalla 308: il reparto sospensioni è composto da un McPherson all’anteriore e da un ponte torcente al posteriore. Carenata la parte inferiore del motore così come alcune zone nella parte posteriore del pianale. Ampio l’utilizzo di materiali fonoassorbenti all’interno del coperchio motore. Discreto lo spazio per la sostituzione delle lampadine delle frecce mente i fari sono del tipo allo Xenon e di conseguenza sconsigliamo il fai da te, in particolar modo a chi utilizza pacemaker, e vi raccomandiamo di rivolgervi a personale specializzato e dotato di dispositivi di protezione individuale adeguati dato che esistono delle precise indicazioni di sicurezza che andrebbero rispettate.
INTERNI – Il look dell’abitacolo è più elegante che corsaiolo, forse un po’ in contrasto con lo spirito della vettura, ma piace. I sedili sono posizionati in basso e sono ben sagomati, trattengono bene e non sono eccessivamente duri; il rivestimento è in alcantara e pelle, davvero molto bello e piacevole. Il poggiatesta, sul quale troviamo anche il logo del leone in rilievo, è integrato nello schienale (un problema se si è particolarmente alti perché non garantisce la massima protezione in caso di tamponamento). Al posteriore c’è un divanetto che potrebbe ospitare due persone di bassa statura, ma lo spazio è veramente poco, sia in lunghezza sia in altezza, per via del tetto molto spiovente. Il volante ha il diametro contenuto ed è tagliato in basso, è ben allineato con la pedaliera sportiva in alluminio ed è verticale come sulle migliori sportive. Dietro al volante troviamo i comandi per le luci e i tergicristalli ma, soprattutto, i satelliti per i comandi della radio e del cruise control. La strumentazione ha il contagiri e il tachimetro analogici di dimensioni generose e di facile lettura. Al centro trovano posto l’indicatore della temperatura dell’acqua, del livello del carburante e il computer di bordo (ricco di informazioni comprese, cosa assai comoda, quelle del navigatore satellitare). Lo schermo da 7″ del sistema di infotainment è posizionato sulla sommità del cruscotto ed è a scomparsa; al di sotto di esso tre cerchi cromati fanno da cornice alle bocchette dell’aria e all’orologio analogico, più giù ci sono i comandi della radio e sotto ancora sono posizionati i comandi del climatizzatore (comodi e intuitivi). Tutto il cruscotto, infine, insieme alle portiere, è rivestito in pelle, con cuciture spesse cosa che innalza molto la qualità percepita degli interni.
INFOTAINMENT – La Peugeot RCZ in prova montava un navigatore con display da 7” (ripiegabile e con inclinazione regolabile) con radio, lettore cd, presa usb e collegamento bluetooth sia per il telefono sia per lo streaming audio. Il navigatore non è intuitivo ma, una volta metabolizzati i comandi, il suo utilizzo è abbastanza facile. L’assistenza alla guida è molto chiara anche se le mappe non sono aggiornate (problema comune a molte vetture con il navigatore integrato); riteniamo, inoltre, che l’algoritmo che porta alla decisione del tragitto sia migliorabile. La qualità audio del CD, del sistema di lettura dei file MP3 così come dello streaming è buona mentre quella della radio è discreta. Facile accoppiare il telefono al sistema infotainment tramite bluetooth; molto buona la qualità audio in questo caso, merito del microfono del vivavoce che filtra bene i rumori esterni, ma bisogna ricordarsi di alzare il volume del proprio cellulare (per questo test abbiamo utilizzato un Nokia 2760 ed un LG Optimus pro). Nota dolente, per scorrere nei menù è necessario utilizzare i tasti e la manopola che si trovano sul cruscotto e che risultano lontani, costringendo a distogliere troppo lo sguardo dalla strada; per questo il nostro consiglio è di utilizzare i menù solo quando si è fermi al semaforo oppure, se se ne ha la possibilità, di far gestire i menù ad un eventuale passeggero.
SU STRADA – La visibilità in marcia è buona con qualche limite in retromarcia dato che non si percepiscono bene gli ingombri posteriori (una telecamera avrebbe fatto comodo). La posizione di guida è adattabile a tutte le taglie (se si esclude il già citato problema del poggiatesta) grazie alle ampie possibilità di regolazione (manuale) di volante e sedile. Lo sterzo è servoassistito efficacemente: a nostro avviso lo sforzo richiesto sul volante è “giusto”: né troppo grande né troppo piccolo. Molto buona anche la precisone, soprattutto in velocità. Discreta la manovrabilità del cambio, un 6 marce dai rapporti ben scalati, che però, sull’esemplare in prova, ha mostrato qualche impuntamento della sesta marcia. La frizione è molto dura da azionare ed inoltre non è molto progressiva, tuttavia è adeguata al tipo di veicolo. Il motore si fa apprezzare per le sue notevoli doti di coppia (340 Nm a 2000 giri/min); di conseguenza la spinta è buona lungo tutto l’arco di utilizzo del motore garantendo anche una buona accelerazione da fermo. La frenata è molto potente ma la tendenza al bloccaggio è molto consistente; buona la modulabilità. Notevole la tenuta di strada con un moderato sottosterzo, tra l’altro prevedibile, ed un rollio davvero ridotto; più ampio invece il beccheggio. L’assetto è molto rigido ma le sospensioni assorbono abbastanza bene le asperità stradali; si sentono invece molto le ondulazioni e in generale bisogna stare attenti alle strade a dorso di mulo perché l’RCZ tende a scivolare lungo le pendenze (d’altronde questo è il prezzo da pagare quando si ha una vettura che “copia” molto bene il fondo stradale). Silenziosa l'RCZ in autostrada: a 130 km si avverte solo il rotolamento dei pneumatici e qualche lieve fruscìo aerodinamico; in città si fa apprezzare per un leggero rombo che riesce a mascherare egregiamente il tipico ticchettio del Diesel. Più che buoni i consumi: 5,8 litri/100 km in autostrada, 6 litri/100 km nel misto e 7,8 litri/100 km in città.
IN PISTA – Abbiamo provato l’RCZ sul tracciato di Vallelunga dove la coupé francese ha confermato le impressioni che avevamo avuto su strada. La frenata è molto potente ma tende facilmente al bloccaggio delle ruote a causa della generosa gommatura; l’impianto tuttavia non sembra essere affetto dal fenomeno del fading e quindi anche dopo ripetute frenate si ha a disposizione una buona potenza frenante. Consistente il trasferimento di carico in frenata ed in curva dove la vettura è molto sensibile all’acceleratore. Ottimo l’intervento dell’ESP tarato per prevenire qualsiasi situazione di pericolo: se ci si vuole divertire (ovviamente in pista) è possibile premere il pulsante ESP OFF sulla consolle centrale; a questo punto l’ESP interviene più tardi lasciando la vettura quasi “al naturale” trasmettendo così, considerato che non stiamo parlando di una vera sportiva, un buon piacere di guida e garantendo comunque un discreto margine di sicurezza (attenzione però ai trasferimenti di carico che in questi casi potrebbero avere conseguenze poco piacevoli).
SICUREZZA – Sul fronte sicurezza la RCZ è ben equipaggiata. Infatti la dotazione prevede l’ABS con ripartitore di frenata e assistenza alla frenata di emergenza, ESP con Hill assistant che mantiene la vettura frenata al rilascio del pedale in salita e discesa. Purtroppo non sono stati fatti i test Euro NCAP. Di serie anche gli airbag per il guidatore, il passeggero e per il torace; per i più piccoli, ai sedili posteriori ci sono i fissaggi ISOFIX e Top Tether.
PREZZI – La RCZ con il 1.6 THP 156 CV costa 28 mila 350 Euro a cui è abbinabile il cambio automatico (1.300 Euro). La versione top di gamma, il 1.6 THP da 200 CV ha un prezzo di 31 mila 150 Euro. La vettura con motore 2.0 HDI 163 CV ha un prezzo chiavi in mano di 30 mila 750 Euro. La versione in prova montava sedili in pelle e alcantara (1590 Euro), Pack Vision con i fari direzionali allo Xenon (1110 Euro), Sistema di navigazione Wip Nav Evo (990 Euro), Pack Sport con volante e leva del cambio di dimensioni ridotte (355 Euro), archi in alluminio nero opaco (590 Euro), vernice metallizzata 525 Euro, pneumatici 235/40 con cerchi da 19” Techical Grey (710 Euro) per un totale di 36 mila 620 Euro.
Si ringrazia l’officina Antares di Roma (Loc. Santa Palomba) per la gentile collaborazione.