Ecco il video sequestrato dalla Guardia di Finanza: pochi secondi mostrano la verità su come si è sbriciolato il Ponte Morandi a Genova
A quasi un anno dal crollo del Ponte Morandi a Genova, finalmente si può vedere la verità sul cedimento nel video inizialmente sequestrato dalla Guardia di Finanza. Il segretamento delle immagini riprese da un’azienda di materiale edile era stato disposto dalla Procura per non influenzare le indagini e le testimonianze delle persone interrogate. Le immagini scioccanti che mostra il video qui sotto contengono una serie di elementi analizzati da periti e inquirenti per ricostruire la dinamica del crollo.
LE RIPRESE SCOTTANTI PER LA MAGISTRATURA
Il video su cui la Procura di Genova ha disposto il “dissequestro” è l’unico che fin dalle prime ore successive al crollo del Ponte Morandi era stato ritenuto rilevante ai fini delle indagini. E’ questo il motivo noto che ha portato ha inserire tra le prove top secret le riprese del circuito di sorveglianza dell’azienda Ferrometal di Genova. Un annuncio poco gradito ai giornalisti e ai familiari delle vittime, i primi a reclamare la verità sul crollo per dovere di cronaca (i primi) e dare una motivazione al dolore delle perdite (i secondi).
IL SEQUESTRO DEL VIDEO
Il video ripreso dalle telecamere della Ferrometal era stato sequestrato dai militari della Guardi di Finanza su disposizione dei PM Walter Cotugno e Massimo Terrile. Un tentativo per limitare gli episodi di sciacallaggio mediatico ma soprattutto preservare il più possibile l’attendibilità dei testimoni. Qualcosa che, come era prevedibile, ha scatenato la carica dei complottisti e il web è stato inondato da video con ricostruzioni variamente credibili e fondate.
LO STRALLO SI SBRICIOLA E L’IMPALCATO COLLASSA
Il 1 luglio la Procura ha dato l’ok alla diffusione del video pubblicato dalla Guardia di Finanza. Nelle immagini terribili qui sopra si vede chiaramente la sequenza del crollo del Ponte Morandi. Il cedimento del pilone numero 9 segue in pochi istanti lo sgretolamento dello strallo (il tirante in cemento precompresso, invenzione dell’ingegnere Riccardo Morandi) soprastante l’impalcato. L’analisi del video porterà probabilmente a dare un valore anche alle raffiche di vento che si sono intensificate in quei terribili minuti. AI familiari delle 43 vittime probabilmente interessa poco sapere se sia colpa dell’impalcato, dello strallo o del sovraccarico. Probabilmente l’assurdo di un crollo del ponte che terrorizzava chi ci passava sotto o sopra non si cancellerà facilmente trovando un colpevole. Si può sperare solo che chi è demandato al collaudo, manutenzione e sorveglianza faccia il suo lavoro riportando alla mente le immagini terribili del crollo del Ponte Morandi per evitare altre tragedie.