Porsche esulta per le vendite record: la Mission E si farà

Porsche esulta per le vendite record: la Mission E si farà Aumentano le vendite in Cina e USA e sul traguardo 2015 l'AD Oliver Blume annuncia gli investimenti per la Porsche elettrica basata sulla Mission E

Aumentano le vendite in Cina e USA e sul traguardo 2015 l'AD Oliver Blume annuncia gli investimenti per la Porsche elettrica basata sulla Mission E

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9 Febbraio 2016 - 04:02

Porsche sta preparando scrupolosamente il suo 2016 e ancor di più la sua strategia futura, che passa anche per il progetto Mission E. A confermarlo è stato l'Amministratore Delegato Oliver Blume, secondo il quale il futuro del Marchio tedesco sarà ancora più consolidato se sarà capace di strutturare una gamma che punterà sulle alimentazioni alternative.  A tal proposito, ecco i primi investimenti di Porsche.

INVESTIMENTI PER L'ELETTRICA – Porsche ha in casa molti progetti su cui basare la sua strategia futura e a rivelarlo è stato il Ceo Oliver Blume in una conferenza stampa che si è tenuta ieri: “in cantiere abbiamo molti nuovi prodotti, è chiaro però che al momento possiamo realizzarli con moderazione, perché non possiamo permetterci errori causati da passi falsi”.  Intanto però si è venuto a sapere che il Marchio tedesco investirà circa 1 miliardo di Euro per adeguare la storica fabbrica di Zuffenhausen e prepararla alla produzione della prima elettrica della Casa, che si baserà sul progetto della concept Mission e (foto sotto) (dunque, la guida autonoma non è priorità per la Porsche; leggi qui il perché). Questa operazione consentirà alla Porsche di dare nuovo lavoro a circa un migliaio di nuovi dipendenti. Intanto, in attesa dei risultati ufficiali del 2015 (che si conosceranno l'11 di marzo), lo stesso Blume ha espresso tutta la sua soddisfazione per l'anno appena terminato, confermando che “Porsche ha conseguito un grande risultato”.

UN ANNO DA RICORDARE – Proprio così e non si potrebbe dire il contrario, visto che la Porsche ha consegnato ai propri clienti, nel 2015, ben 225.121 esemplari in tutto il mondo, numeri che hanno permesso all'Azienda di raggiungere un nuovo primato nell'anno appena passato, superando del 19% il precedente record di 189.849 vetture stabilito nel 2014. E' andata bene la 911, con un aumento delle vendite del 4% rispetto all'anno precedente, con poco meno di 32.000 unità consegnate. Ancora meglio la gamma Suv e su tutte l'ultima arrivata, ovvero la Macan, che nel 2015 è stata acquistata da oltre 80.000 clienti e divenuto il modello Porsche più richiesto, seguito dalla Cayenne con 73.119 unità. Le vendite della Cayman hanno messo in risalto un lieve incremento dell'1%, mentre i modelli Panamera e Boxster sono rimasti indietro rispetto al livello dell'anno precedente. Buone notizie per la Porsche sia dal mercato cinese (cresciuto del 24% rispetto al 2014) che da quello americano (che ha registrato un aumento del 10%, leggi qui i dettagli); bene anche il mercato europeo (+24%), dove il mercato tedesco è stato in assoluto il più forte (+21%).

SPERANZA HATZ – Analizzando quanto detto da Blume e i dati degli ultimi anni relativi il volume di affari di Porsche, ci si aspetta che, con molta probabilità, i volumi non saranno più “vertiginosi” come nel passato, poiché la scelta di focalizzare la gamma su ibride plug-in e sulle elettriche (foto sopra, Porsche Mission e) significherà stazionare in una nicchia di mercato da numeri diversi. Se però si sposa una causa, bisogna accettare i pro e i contro, oltre a un cambiamento rispetto al passato.  Lo stesso Blume in conferenza stampa ha fatto emergere un aspetto particolare e un aneddoto curioso: Porsche sta sperando fortemente di risolvere il problema del software per i diesel dei modelli circolanti in America (13 mila unità della Cayenne), mentre è speranza del Ceo di riavere in squadra il responsabile del settore ricerca e sviluppo, Wolfgang Hatz, sospeso insieme ad altri ingegneri a seguito dello scoppio del dieselgate.

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