Presidenziali USA: cosa potrebbe cambiare per il mercato dell'auto

Presidenziali USA: cosa potrebbe cambiare per il mercato dell'auto Hillary Clinton propone di rivedere il NAFTA in caso di vittoria delle elezioni

Hillary Clinton propone di rivedere il NAFTA in caso di vittoria delle elezioni, plaude il sindacato UAW ma per Trump non avverrà mai

28 Luglio 2016 - 08:07

L'ex first lady Hillary Clinton, oggi candidato democratico alla Presidenza degli Stati Uniti avrebbe intenzione di rivedere l'accordo NAFTA, il quale ha di fatto liberalizzato, alleggerendo le barriere tariffarie, gli scambi commerciali tra USA, Canada e Messico. Una riformulazione dell'accordo comporterebbe cambiamenti per l'industria automobilistica e maggiori garanzie ai lavoratori del settore, almeno è quello che sperano i vertici dei sindacati.

SUPPORTO DEL SINDACATO UAW Il prossimo 8 novembre si terranno le elezioni per eleggere il prossimo Presidente degli Stati Uniti, la campagna elettorale dei candidati è plateale come sempre e passa per il delicato ambito dell'industria automobilistica. Il programma di Hillary Clinton contemplerebbe di rimaneggiare il North American Free Trade Agreement (NAFTA), sottoscritto nel 1992 dal marito Bill Clinton ai tempi della sua presidenza. Delle intenzioni della candidata democratica ha parlato Dennis Williams, presidente del sindacato United Auto Workers (UAW), con il quale la Clinton ne avrebbe discusso durante un colloquio privato. Il sindacato UAW, il quale conta oltre 400 mila iscritti, appoggia la candidatura democratica già dallo scorso maggio (Leggi VW chiede l'appoggio dei sindacati per la ripresa).

SI PUNTA SUI SINDACATI MESSICANI Come riporta Autonews, secondo Williams, Hillary Clinton avrebbe riconosciuto che il NAFTA non è stato il successo che il marito aveva sperato e promosso oltre vent'anni fa. In linea di principio l'accordo avrebbe dovuto favorire e far prosperare il commercio tra le nazioni che lo hanno sottoscritto, ma secondo il presidente UAW, relativamente al comparto auto, ha permesso alle Case costruttrici di far spostare parte della produzione in Messico, godendo della manodopera a basso costo e tagliando salari e posti di lavoro ai lavoratori americani (Leggi l'accordo UAW sui salari dei dipendenti). Con il nuovo accordo, sempre secondo Williams, potrebbero finalmente sorgere forti sindacati dei lavoratori in Messico per puntare a un livellamento dei tetti salariali e riequilibrare la produzione.

LA CONTESTAZIONE TRUMP L'ufficio stampa che segue la campagna elettorale di Hillary Clinton non ha ne commentato ne smentito l'avvenuto incontro con il sindacalista, veemente è stata invece la reazione di Donald Trump, candidato repubblicano, e dei suoi sostenitori. “Hillary Clinton non rinegozierà mai il NAFTA” così ha esordito Stephen Miller, consulente senior della campagna Trump, secondo il quale gli interessi economici di Wall Street e le pressioni delle banche sono troppo forti e continuano a sostenere i patti commerciali globalisti. La candidatura Trump ha perso parte del sostegno dei sindacati dopo le dichiarazioni del repubblicano circa la creazione di posti di lavoro nel settore auto in Stati dove il supporto sindacale è debole e la media salariale più bassa rispetto ai lavoratori UAW (Leggi UAW a muso duro con GM per i salari).

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