La crescita record del costo delle materie prime delle batterie, come il Nichel, influirà in negativo sul prezzo di vendita delle auto elettriche
Tra gli effetti della guerra in Ucraina e delle sanzioni alla Russia si registra anche un incremento, senza precedenti, del costo di alcune materie prime come il Nichel. Si tratta di una risorsa fondamentale per il futuro del mondo dell’auto e, in particolare, per sostenere la diffusione delle auto elettriche. Per realizzare le batterie delle auto a zero emissioni serve tantissimo Nichel. Una Tesla Model 3 con batteria da 60 kWh, ad esempio, ha bisogno di oltre 47 chilogrammi di Nichel. La Russia è uno dei principali produttori ed esportatori di Nichel a livello mondiale. L’impatto delle sanzioni ha quindi fatto schizzare il costo di questa materia prima. Per il futuro quest’aumento rischia di condizionare fortemente i costi di produzione delle elettriche e l’intero settore automotive già alle prese con blocchi della produzione in Russia e in vari stabilimenti europei.
AUTO ELETTRICHE: LE BATTERIE DIVENTANO SEMPRE PIU’ COSTOSE
Il mercato delle quattro ruote ha oramai intrapreso la strada verso la completa elettrificazione, con un passaggio sempre più veloce dalle auto a benzina e diesel ai veicoli ibridi e soprattutto alle auto elettriche, destinate in futuro a diventare il riferimento assoluto del mercato. A frenare la diffusione delle auto elettriche c’è un fattore economico. Il costo delle auto elettriche è ancora molto elevato, soprattutto a causa dell’alto costo delle batterie che incidono in modo significativo sui costi di produzione e quindi sul prezzo di vendita dei veicoli elettrici ed anche delle ibride plug-in. L’aumento del costo di produzione delle batterie, a causa dell’aumento del costo delle materie prime come il Nichel, rischia di tramutarsi in un ulteriore incremento della differenza del prezzo tra un’auto a benzina ed una elettrica. Il prezzo record del Nichel è destinato a diventare un problema molto serio per i costruttori di auto.
IL CASO DEL NICHEL: IL PREZZO È AUMENTATO DEL +197%
L’aumento del prezzo del Nichel a seguito della guerra in Ucraina e delle sanzioni alla Russia è stato netto ed ha spinto la London Metal Exchange (LME) a interrompere, a tempo indeterminato, le contrattazioni sul metallo. Stando a quanto si legge sul sito ufficiale della LME, la riapertura potrebbe arrivare soltanto la prossima settimana, ma al momento non è comunque stata definita una data precisa. Prima della crisi dovuta al conflitto tra Russia ed Ucraina, infatti, il prezzo di questa materia prima si aggirava intorno ai 20 mila dollari a tonnellata. A seguito dell’invasione russa dell’Ucraina e di tutto quello che è successo nei giorni successivi, il prezzo del Nichel è aumentato del +197% rendendo insostenibili i precedenti equilibri del mercato. Secondo il Financial Times si tratta dell’aumento più alto nei 145 anni di storia dell’LME.
CON IL NICHEL ALLE STELLE LE BATTERIE DELLE ELETTRICHE COSTANO SEMPRE DI PIU’
La produzione di batterie per auto elettriche ha oggi raggiunto costi record. La crescita delle quotazioni del Nichel è, chiaramente, uno dei fattori principali di questa tendenza, considerando anche l’incidenza elevata di questo materiale sul costo complessivo di un pacco batterie. I dati forniti da Roland Zenn, Manager Purchasing Battery Material di Fararis (tweet in basso), chiariscono al meglio la questione. Il costo di una batteria da 60 kWh di una Tesla Model 3, raggiungerebbe valori elevatissimi secondo le proiezioni. Il costo dei soli prodotti chimici catodici della batteria, infatti, cresce di oltre il 400% rispetto allo scorso anno secondo le quotazioni attuali. L’impatto maggiore è legato al Nichel. Ci sono poi da considerare anche i rincari registrati dal Litio e dal Cobalto, già in crescita nei mesi antecedenti il conflitto in Ucraina.
RALLENTAMENTO DEI PIANI DI ELETTRIFICAZIONE IN ARRIVO
L’aumento dei prezzi di materie prime chiave, come il Nichel, potrebbe tradursi in un rallentamento dei piani di elettrificazione dei costruttori, in particolare in Europa. L’aumento del costo delle batterie, infatti, potrebbe rendere insostenibile la produzione per via degli effetti sul prezzo finale delle vetture. Un’alternativa potrebbe essere rappresentata dalla riduzione della capacità delle batterie che andrebbe però a ridurre la competitività delle auto elettriche, per via di un’autonomia inferiore. Per un quadro più preciso sulla situazione sarà necessario attendere l’evoluzione del conflitto in Ucraina e la conseguente stabilizzazione dei prezzi delle materie prime. Se materiali come il Nichel continueranno ad attestarsi ai livelli di prezzo attuali, infatti, i piani di elettrificazione del settore automotive potrebbero essere rivisti.
NON C’E’ SOLO IL NICHEL: AUMENTI ANCHE PER ALTRE MATERIE PRIME
L’aumento dei prezzi delle materie prime rischia seriamente di trasformarsi in un problema enorme per l’intera industria automotive. Le quotazioni alle stelle del Nichel potrebbero causare una crescita inaspettata dei prezzi delle batterie delle auto elettriche rendendo, di fatto, la produzione di questi veicoli del tutto insostenibile. Non c’è solo il problema del Nichel. Anche i costi di altre materie prime, strettamente legate al mercato russo e ucraino, stanno facendo registrare dei valori record. I prezzi dell’acciaio sono aumentati di 135 dollari a tonnellata sul mercato internazionale dall’inizio del conflitto. Continua a crescere anche il prezzo dell’allumino che ha raggiungono la quotazione record di 3.529 dollari a tonnellata presso la LME. C’è poi la questione della logistica e del trasporto. L’aumento del costo del petrolio, infatti, potrebbe far aumentare del 50% le tariffe di trasporto delle navi mercantili, limitando le esportazioni di auto, fondamentali per l’industria europea.