PSA completa l'acquisto di Opel, dal 1 agosto l'ex GM parla francese
La fusione PSA - Opel è ufficiale: nasce il secondo gruppo europeo. Fra cambiamenti al vertice e bonus milionari nasce il secondo gruppo europeo
L'AD di FCA, Sergio Marchionne, lo sta ripetendo da anni: le Case devono unirsi per evitare un'inutile duplicazione degli enormi costi di sviluppo e industrializzazione di gruppi meccanici che potrebbero essere condivisi da più partner. Perseguendo questa visione Marchione ha strizzato l'occhio persino ad Apple e Tesla oltre ad aver infruttuosamente inviato ripetute offerte al CEO di General Motors. Queste advances hanno smosso forse qualcosa dato che GM ha agito, anche se non nel senso auspicato da Marchionne: Opel è stata infatti ceduta a PSA. Proprio in questi giorni la cessione è stata ufficializzata, creando quello che potrebbe essere il secondo Gruppo europeo per veicoli venduti.
E L'ACCORDO VA Le notizie divulgate dalle Società interessate dicono infatti che il gruppo PSA ha completato ieri l'acquisizione da General Motors dei marchi Opel e Vauxhall. Il Presidente del Direttorio di Groupe PSA Carlos Tavares ha dichiarato “Stiamo assistendo alla nascita di un vero campione europeo. Aiuteremo il ritorno in zona redditività di Opel e Vauxhall e puntiamo a stabilire insieme nuovi standard per il settore”.
Anche Michael Lohscheller, CEO di Opel Automobiles GmbH, guarda in avanti: “Siamo orgogliosi di entrare a far parte di Groupe PSA e iniziare un nuovo capitolo della nostra storia, dopo 88 anni con GM. Continueremo nella nostra visione, che vuole mettere la tecnologia 'made in Germany´ a disposizione di tutti. L'unione dei rispettivi punti di forza consentirà a Opel e Vauxhall di produrre utili e di autofinanziarsi. Il nostro obiettivo è chiaro: tornare alla redditività entro il 2020”.
SOSTITUZIONI E RITORNI È stato anche detto che Opel resta tedesca e Vauxhall britannica e che questi marchi “completano alla perfezione” la gamma di Peugeot, Citroën e DS Automobiles. La mera somma dei numeri attuali parla di una quota di mercato del nuovo Gruppo pari a circa il 17 % in Europa, uno share che lo fa balzare al secondo posto del Vecchio Continente con ottimi piazzamenti nei Paesi principali. Ovviamente tutto questo avrà ripercussioni sui dipendenti dei 2 gruppi, dato che molti ruoli risulteranno duplicati. Il fenomeno attraverserà tutti i livelli e se le preoccupazioni riguardano interi stabilimenti (leggi che la Spagna è il paese chiave per tagliare i costi di PSA – Opel perché ospita impianti dei 2 gruppi), diversi top manager cambieranno casacca o andranno via. Lohscheller è “felice di annunciare l'ingresso di quattro nuovi membri nel mio team”: Christian Müller prenderà per esempio il posto di William F. Bertagni e si occuperà dell'integrazione di engineering e powertrain mentre Rémi Girardon sostituirà Philip R. Kienle in qualità di Vice President Manufacturing. Altri cambi al vertice sono poi concretizzati dall'arrivo di Philippe de Rovira, che assumerà il ruolo di CFO di Opel lasciato libero dalla nomina a CEO di Michael Lohscheller, e Michelle Wen, precedentemente in Vodafone Procurement, sostituirà dal 1° settembre l'attuale Vice President Purchasing and Supply Chain Katherine Worthen. Kienle, Worthen e Bertagni vengono tutti da GM e non potevano certamente rimanere in Opel; tutti e tre torneranno in GM; provenienti da PSA sono poi De Rovira e Girardon.
SNELLI E OTTIMIZZATI Il capo del marketing di Opel, Tina Mueller, resta in carica mentre l'ex amministratore delegato Karl-Thomas Neumann non fa più parte del team di gestione dal mese di giugno (leggi che il CEO Neumann lascia Opel e probabilmente tornerà in Volkswagen) dopo aver comunque migliorato l'immagine e la reputazione di Opel dal suo arrivo nel marzo 2013. Queste nozze dovrebbero avere diverse ricadute positive: si stimano infatti economie di scala e sinergie in acquisti, produzione e R & D con un valore a regime di 1,7 miliardi di euro. Tre tappe fondamentali sono delineate: flusso di cassa operativo positivo entro il 2020 e margine operativo del 2% entro il 2020 e del 6% entro il 2026. Intanto si preparano bonus milionari per i 9 top manager Opel che hanno reso possibile la vendita ai francesi (leggi che l'affare PSA può fruttare milioni ai manager di Opel).
Anche la struttura dirigenziale, come indicato da Lohscheller, sarà molto più snella: “Stiamo riducendo la complessità e aumentando la velocità”. Le 2 aziende collaboravano dal 2012 ed i prodotti congiunti a marchio Opel sono le SUV Crossland X (il cui debutto è stato anticipato dall'accordo con PSA e che è già in vendita) e la prossima Grandland X. Il successore del commerciale leggero Combo arriverà l'anno prossimo e nel 2019 sarà presentata la prossima generazione della Corsa.