
Intervenuto in apertura del Salone di Francoforte 2017, il CEO del gruppo PSA parla dell'attuale situazione di OPEL, trasmettendo comunque ottimismo
Parole pesanti, quelle pronunciate dal CEO del gruppo PSA Carlos Tavares, dopo aver visitato alcuni stabilimenti di Opel, la neo entrata del gruppo. Una situazione che attualmente presenterebbe non poche criticità, ma che, stando alle previsioni del gruppo, dovrebbero cominciare a migliorare al lancio di quattro modelli frutto della collaborazione tra il marchio tedesco e i “cugini” francesi. Quattro modelli per il rilancio di Opel, in attesa di un nuovo piano sviluppato dal CEO Michael Lohscheller per migliorare l'efficienza complessiva del Marchio, tanto da far trasparire dell'ottimismo già per i prossimi anni.
1 MILIARDO DI DOLLARI DI PERDITE SOTTO GM “Le lacune che ho visto finora sono piuttosto grandi. Quello che ho visto finora è che PSA è più produttivo e più efficiente dei siti Opel”. Non usa giri di parole Carlos Tavares, il CEO di PSA, che, durante l'apertura del Salone di Francoforte 2017, ha parlato dei due nuovi Marchi del gruppo PSA: Opel e Vauxhall – da poco acquisiti dal gruppo francese, come vi avevamo raccontato nel dettaglio qualche mese fa. Una situazione figlia di una gestione non perfetta da parte dei precedenti proprietari del marchio tedesco, General Motors, capace di perdere circa 1 miliardo di dollari l'anno. Un'emorragia quasi insostenibile, tanto che portò, qualche anno fa, alla quasi vendita del Marchio a Magna International, una società canadese che aveva avanzato una trattativa per l'acquisizione.
QUATTRO MODELLI PER IL RILANCIO Una peggiore efficienza, quella palesata dagli impianti Opel rispetto a quelli del Gruppo PSA, per questo il CEO Tavares, starebbe organizzando una produzione incrociata per alcuni modelli del Gruppo in modo tale da ottimizzare i costi e le linee produttive. Già dal 2012 vige una collaborazione tra Opel e PSA, sulla produzione di quattro modelli: il Crossland X, che verrà prodotto a Saragozza insieme alla C3 Aircross – il nuovo SUV di Citroën, che ha visto la luce al Salone di Francoforte 2017 – , il secondo è la Grandland X, che condividerà le linee produttive della Peugeot 3008 – e del quale vi abbiamo parlato in questo nostro focus -, per il terzo modello si parla di un futuro Combo, il veicolo da lavoro di Opel, mentre il quarto sarà la prossima Opel Corsa, che probabilmente verrà affiancato ad un nuovo modello PSA.
NON SI AUMENTERANNO I VOLUMI DI PRODUZIONE Quattro modelli pronti al rilancio del Marchio tedesco, che da ora non punterà sulla quantità ma sulla qualità, come ha espressamente dichiarato Tavares: “Vorremmo vendere più Opel, ma il piano di trasformazione non sarà costruire di più. Sarebbe estremamente pericoloso perché ti rende vulnerabile alle crisi economiche globali”. La strategia sarà quella dell'aumento dell'efficienza complessiva degli impianti che, ad ora, vengono utilizzati in percentuali dal 78 al 51% mentre, per le fabbriche de Gruppo PSA, arrivano a tassi dell'utilizzo dell'83%.
C'È COMUNQUE OTTIMISMO Allo stato attuale, o almeno così sembra, sono scongiurati tagli di personale nelle fabbriche di Opel e Vauxhall, dopo quelli effettuati qualche anno fa. Questi verranno utilizzati per ampliare la produzione di altre vetture del Gruppo, andando quindi ad ottimizzare i benefici mantenendo stabili i costi. Traspare comunque anche dell'ottimismo dalle parole di Tavares (nonostante Opel perda circa 4 milioni di euro ogni giorno lavorativo raggiungendo quota 250 milioni), che si dice molto fiducioso riguardo un recupero di Opel: “Sono in grado di percepire alcune somiglianze tra la situazione del gruppo PSA di quattro anni fa e la situazione attuale di Opel. La conclusione è molto semplice: l'efficienza: se siamo altamente efficienti saremo redditizi. Se saremo redditizi saremo sostenibili, se saremo sostenibili nessuno dovrà preoccuparsi del proprio lavoro”.
IN ARRIVO UN NUOVO PIANO Prima mossa, un nuovo piano produttivo sviluppato da Michael Lohscheller, CEO di Opel, volto a cominciare a recuperare parte delle perdite, puntando proprio su una maggiore efficienza produttiva del Marchio tedesco. Attualmente si mira a trovare 1,7 miliardi di euro, con l'obiettivo di generare un margine operativo positivo di Opel del 2% entro il 2020 e del 6 entro il 2026 proveniente da manovre interne al gruppo (con la condivisione di piattaforme e impianti di produzione).