Telefonare o azionare il navigatore? Gli esperimenti nel Regno Unito lanciano l'allarme: le distrazioni al volante sono sempre gravi
Facciamo una passeggiata costeggiando una strada trafficata e osserviamo gli automobilisti: avremo una bella collezione di guidatori e passeggeri che non usano la cintura, bambini seduti non sul seggiolino ma in braccio al genitore che guida e parlatori e scrittori seriali con lo smartphone. I cellulari sono ricchi di funzioni ma possono diventare fonti di distrazioni di ogni tipo. Uno studio condotto nel Regno Unito (leggi del record di multe per uso del cellulare alla guida in UK) ci dice quanto i cellulari (e i navigatori) influiscono sull'attenzione, alterando addirittura i parametri vitali del nostro organismo.
SIMULARE LA REALTÀ Statistiche preoccupanti si susseguono e anche le Case provano a dare soluzioni (leggi del Signal Shield di Nissan che dice basta alle distrazioni da cellulare) per ridurre le distrazioni. A dimostrazione della gravità della situazione i risultati di una ricerca, organizzata da Auto Express e che ringraziamo per le foto, che trova dati oggettivi sulle distrazioni provocate dai dispositivi mobili (e anche dal mangiare e dal chiacchierare) durante la guida.
Il magazine si è rivolto al Basic Performance Simulators di Banbury, Oxfordshire per raccogliere dati su un percorso simulato. Queste informazioni – frequenza cardiaca e respiratoria, temperatura corporea e postura – sono state analizzate da un esperto in biometria e in sicurezza stradale per capire quanto le “attività” inficiassero l'abilità alla guida.
DISTRAZIONI SUBDOLE Il simulatore ricreava una Honda Civic Type R ed il percorso era il “corto” del circuito di Silverstone. I piloti erano il redattore di AE e la pilota di Formula 3 Jamie Chadwick; ad entrambi è stato anche chiesto di frenare sul traguardo per giudicare la velocità di reazione. A Tim Shallcross di IAM RoadSmart, un ente dedicato alla sicurezza stradale, spettava la valutazione del comportamento dei piloti. In generale la pressione sanguigna bassa e la respirazione calma possono tradursi in una guida migliore, mentre una frequenza cardiaca variabile testimoniano agitazione e sforzo eccessivi e quindi una potenziale minore efficacia. La prima prova ha riguardato il giro di pista da “sobri”, conclusa con un più che onorevole 1:12.5 per il redattore Joe Finnerty rispetto all'1:08.5 della pilota professionista.
La superiore “freddezza” di quest'ultima è emersa già dalla prima prova, il giro di pista componendo un messaggio di testo (leggi quanto è rischioso mandare messaggi mentre si guida): sfruttando i rettilinei ha contenuto i danni ma questa prova ha comunque dato il secondo peggior tempo. Il commento di Shalcross è stato lapidario: “Joe sarebbe stato una minaccia agli altri utenti della strada perché l'auto era sostanzialmente fuori controllo. La strategia di Jamie ha ridotto la distrazione nelle zone critiche, ma un'emergenza l'avrebbe forse trovata incapace di evitare un incidente”.
CHIACCHIERARE È IL MENO PEGGIO Il test di chiamata prevedeva la ricezione di una telefonata fatta da Shallcross, che ha commentato dicendo che Joe ha avuto un importante innalzamento della temperatura, cosa che ha indicato uno sforzo fisico. Il test è stato fatto tenendo il telefono in mano ma Shallcross, oltre a rilevare che anche la concentrazione di Jamie è stata danneggiata, ha spiegato che anche i vivavoce fanno distrarre. Ancor peggio è andata la prova con il navigatore dello smartphone (installato a parabrezza): aprire l'applicazione, inserire il codice postale e attivare la guida ha provocato il tempo più lento per Jamie (anche Joe ha molto peggiorato), che ha inoltre mancato il punto di frenata.
La frequenza cardiaca è aumentata di ben 8 battiti rispetto alle peggiori distrazioni e quella respiratoria ha registrato il massimo. Parlare con il passeggero (era sempre Shallcross che ha conversato in maniera simile alla telefonata) ha condotto a tempi addirittura migliori rispetto a quelli di riferimento, perché i piloti erano ormai confidenti con il simulatore e non avevano distrazioni fisiche; la frenata è stata invece alterata considerevolmente, cosa che avrebbe potuto essere fatale in caso di emergenza. La temperatura è aumentata come per la telefonata ma la perdita di efficacia è stata molto minore. I test del mangiare e del bere, infine, hanno evidenziato le maggiori distrazioni nell'aprire i rispettivi contenitori piuttosto che nell'atto in sé. Anche se è legale mangiare e bere (non alcol) mentre si guida (leggi dei pericoli del mangiare e bere al volante), i recipienti andrebbero quindi aperti a veicolo fermo. L'indagine non fa quindi che confermare quel che si sapeva: i dispositivi elettronici fanno distrarre in maniera pericolosa e vanno quindi usati con estremo giudizio!