In un'intervista a Jaguar-Land Rover al Salone di Ginevra ci siamo fatti raccontare la Velar, Range Rover che riempie il vuoto tra Evoque e Sport
Durante le giornate stampa del Salone di Ginevra 2017 abbiamo scambiato qualche parola con Lidia Dainelli, Direttore Pubbliche Relazioni e Stampa di Jaguar Land Rover Italia, che ci ha spiegati quali sono gli intenti dietro la nuova Range Rover Velar presentata (leggi tutte le novità del Salone di Ginevra 2017 nel nostro speciale dedicato alla manifestazione). Parentesi interessante anche quella che abbiamo chiesto sulla Jaguar I-Pace, SUV elettrico del brand inglese che promette 500 km di autonomia e segna l'ingresso del Giaguaro nel mondo delle elettriche pure.
RANGE ROVER VELAR Direttamente in quel buco di listino che c'era prima tra la Range Rover Evoque e la Range Rover Sport si inserisce di netto la nuova Range Rover Velar, SUV presentato al Salone di Ginevra 2017 (leggi tutte le informazioni sul nuovuo SUV Range Rover Velar presentato a Ginevra). Nuovo corso stilistico per il brand inglese, che predilige linee puliti e minimaliste sia all'esterno che per gli interni, dove si sono ridotti al minimo i tasti fisici a favore dei touchscreen. A farle da spalla ci ha pensato la Jaguar I-Pace, SUV elettrico da 400 cavalli che ha decretato l'ingresso diretto di Jaguar nel mondo delle motorizzazioni puramente elettriche. Una panoramica sui due modelli ce l'ha data Lidia Dainelli, che abbiamo intervistato direttamente al Salone.
Finalmente una via di mezzo tra Range Rover Evoque e Sport. Cosa ha portato a sfornare questa nuova vettura?
Questa vettura nasce con lo scopo di creare un'auto completamente nuova, perché nasce da un foglio bianco, che si posiziona tra Range Rover Evoque e Sport. Una vettura che fa sua una filosofia di arte e design, che è quella di essere una quintessenza di quella che è la riduzione al minimo di tutti gli elementi sia negli interni che negli esterni ed abbraccia il motto di Less Is Pure. L'idea è di creare una vettura con capacità fuoristradistiche, perché è nel nostro DNA, ma come si evince dalle linee è una macchina che nasce con una versatilità molto stradale e con dimensioni che la inseriscono nello spazio lasciato dai due modelli sopracitati. La clientela diversa, perché chi preferisce la Sport e le sue qualità pienamente offroad continuerà a sceglierla, chi invece vuole un'auto del tutto nuova si rivolge a questo tipo di vettura.
Rispolverare il nome Velar: perché?
Il nome ci riporta indietro a prima del 1970, quando è uscita la prima Range Rover. Erano in circolazione i prototipi che venivano chiamati Velar, dal latino Velare, per dire che erano auto non ancora rivelate. Abbiamo ripreso questo nome anche per far vedere quanto c'è di tradizione e di heritage di Range Rover in questo modello, naturalmente in una chiave nuova ed evoluta. Si apre un nuovo indirizzo di design per il futuro, che segue la nostra evoluzione di prodotti con la gamma Range Rover, per le quali il fulcro sono raffinatezza ed eleganza mai troppo ostentate ma sempre premium. Velar è poi una macchina che ha tutti i contenuti che troviamo sulle nostre vetture, tutti quei supporti di sicurezza che permettono una guidabilità molto rilassata. Tutto è gestito poi dai display, ma non in maniera invasiva perché dietro il design degli interni c'è stato tutto uno studio. E' possibile anche la scelta di un tessuto particolare e riciclabile molto premium, che il cliente può scegliere indipendentemente dall'allestimento ed è ideale per persone attente all'ambiente o che non accettano l'utilizzo della pelle.
Passando al concept della Jaguar I-Pace che ha Cx di 0.29 ed è l'auto di ingresso al mondo delle elettriche pure per Jaguar. 500 km di autonomia potrebbero cominciare a non creare limitazioni per i viaggi, ma come mai si è partiti direttamente da un modello con 400 cavalli e non da un modello meno potente ma che fosse anche più efficiente?
Jaguar è sempre fedele al suo mantra ed al suo desiderio più specifico, cioè la performance, alla quale non potevamo venire meno. Mantenendo inalterato lo stato dell'arte per quello che ci compete nel settore elettrico, non potevamo tradire l'aspettativa della clientela, che vuole anche un'auto prestazionale. Abbiamo adesso inserito in tutta la gamma Jaguar le quattro ruote motrici, ma anche queste rispecchiano la filosofia della performance, perché la trazione integrale entra solo nel momento del bisogno, mentre normalmente ci si gode il comportamento di un'auto a trazione posteriore.