Il MoVimento Cinque Stelle contro il Pd: "Sta con le compagnie in materia di Rca equa"
Tutto nasce nel 2012 (vedi qui), quando un gruppo di parlamentari propone la Tariffa Unica in Italia, ossia una Rc auto identica per i guidatori virtuosi del Nord e del Sud, a beneficio degli automobilisti meridionali (residenti cioè in città del Meridione) che non causano mai incidenti e sono in prima classe di merito. Obiettivo, eliminare un'ingiustizia: pochi assicurati che organizzano truffe costringono a pagare Rca stellari ai tanti cittadini onesti. Ma il progetto naufraga, anche per il no delle assicurazioni, e viene poi riproposto.
SECONDA PUNTATA – Negli anni successivi, si parla ancora parecchio di Tariffa Unica, detta anche Tariffa Italia o Rca equa, senza arrivare a risultati concreti. L'anno chiave è il 2015, con il Disegno legge Concorrenza, che arriva al Senato inglobando la Rca identica per virtuosi del Nord e del Sud del Paese. A proporla, esponenti politici di diverso colore, incluso il Partito democratico.
FURIA GRILLINI – Però, in queste ore, la bruttissima sorpresa, come denuncia MoVimento Cinque Stelle: “Il M5S si batte per dare ai cittadini una Rc auto equa. A tal fine, ha depositato in Parlamento una propria proposta di legge e oggi, nonostante l'opposizione di tutti i partiti, è riuscita a far inserire alla Camera l'articolo 7, comma 2 al Ddl Concorrenza (2085), attualmente in discussione al Senato, che prevede sostanzialmente una tariffa equa per gli automobilisti onesti e virtuosi residenti in zone dove il costo medio della polizza Rc auto è incomprensibilmente sproporzionato rispetto alla media nazionale e discriminatoria per ragioni territoriali”. Cosa succederebbe se l'idea divenisse realtà? I guidatori virtuosi (che non abbiano avuti incidenti negli ultimi 5 anni) residenti nel Mezzogiorno potrebbero risparmiare tra il 30 e il 50% di quanto pagano attualmente, con polizze medie che andrebbero, dunque, dagli attuali 720 euro annui a 385 euro. Ed ecco la stangata: “In questo scenario, però, ci sono le compagnie di assicurazioni che stanno tentando in tutti i modi di pressare i partiti politici al fine di cancellare integralmente l'articolo 7 del Ddl. Uno di questi partiti è il Pd. Ricordiamo, infatti, che, quando la norma fu approvata alla Camera, quelli del Pd sbandieravano l'approvazione come una grande vittoria di civiltà e onestà. Addirittura sulla home page della Regione Campania, l'attuale presidente plurindagato e condannato, Vincenzo De Luca, manifestava soddisfazione per la grande vittoria, attraverso un post dal titolo 'Rca meno cara per i cittadini della Campania'. Peccato però che adesso lo stesso Pd e la sua maggioranza abbiano presentato emendamenti al Ddl concorrenza che stravolgono letteralmente il contenuto dell'articolo 7 favorendo ancora una volta le lobby assicurative”. Chiusura al vetriolo: “Alla luce di questo scenario, il M5S chiede ai parlamentari del Pd, una volta tanto, coerenza, moralità e senso di responsabilità, invitando loro a ritirare gli emendamenti peggiorativi dell'art. 7 al fine di salvaguardare i diritti dei cittadini e, soprattutto, degli automobilisti onesti. Diversamente, il Pd dimostrerà ancora una volta quello che realmente è, ovvero un partito irresponsabile e, soprattutto, inaffidabile per i cittadini”.
DI CHE SI TRATTA – Le lobby assicurative infatti mirano o a eliminare la Tariffa Unica dal Ddl, sostenendo che ci sarebbero rialzi per i guidatori del Nord (vedi qui), oppure a limitarne l'efficacia. Come? Imponendo per legge che siano le compagnie stesse a stabilire lo sconto a favore dei guidatori del Sud, e non l'Ivass (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni): vedi qui. Così, è come non volere la Rca equa, svuotata di significato. Il pressing delle compagnie sul Senato riguarda, in parallelo, anche il risarcimento in forma specifica: le assicurazioni puntano a introdurlo per legge, così che l'automobilista danneggiato sia sostanzialmente obbligato a rivolgersi al carrozziere convenzionato (vedi qui). Sul Ddl Concorrenza, il Governo Renzi si gioca la propria credibilità agli occhi degli italiani.