Roma: travolgono passanti per scappare alla Polizia. Avevano “solo” 25 auto intestate

Nell'inseguimento uccidono una donna e ne feriscono altre dopo aver forzato il posto di controllo. Urgono maggiori controlli per la sicurezza stradale
La notizia è la morte della donna filippina, travolta dall'auto pirata a Roma mercoledì con a bordo tre rom minorenni. Più diversi feriti (anche gravi) fra i nove investiti alla fermata del bus. I tre non si erano arrestati a un posto di blocco. Fermata una 17enne. Identificati e ricercati gli altri due in macchina, uno sarebbe minorenne. Ma c'è un altro aspetto che deve far riflettere: a bordo, c'eran tre minorenni rom, e l'auto (una Lancia Lybra grigia) è di proprietà di un rom che ha 25 macchine intestate a sé. Qualcosa di illegale? Assolutamente no. Si possono avere anche 100.000 vetture intestate tutte a se stessi. Il fatto è che un minimo di controllo, senza violazione della privacy o dei diritti o delle libertà personali, forse avrebbe ridotto il rischio della tragedia di Roma.
A CHI LE DAI QUESTE AUTO? – Nei dovuti modi, la nostra burocrazia avrebbe potuto chiedere al rom (non importa la nazionalità, poteva essere italiano, turco, cinese, nero, bianco o di un altro pianeta): tutte queste macchine da chi vengono guidate? Sei sicuro che siano in mani sicure? I guidatori delle tue vetture hanno la patente? Sono maggiorenni? Stanno al volante con prudenza? Si pongono alla guida in condizioni psicofisiche ottimali oppure sono soliti assumere sostanze alteranti (alcol o droghe) prima di guidare? Tutti i veicoli sono revisionati, assicurati, hanno avuto una manutenzione ordinaria costante?
IL PARADOSSO DELLA BUROCRAZIA ASFISSIANTE – La nostra burocrazia, così attenta nel recapitare multe per minimi eccessi di velocità, così solerte nel richiedere i quattrini per i bolli, i verbali, le tasse, balzelli d'ogni genere, non potrebbe fungere anche da controllore di queste situazioni a rischio? Sì, perché una persona qualsiasi con 25 auto potrebbe essere un potenziale rischio. Lo è ancor di più se magari nullafacente, disoccupato. Una questione, quella della violenza stradale, degli automobilisti che ammazzano al volante, dei rom minorenni assassini e pirati, che sconvolge l'Italia, toglie fiducia al cittadino, che già pensa tutto il male possibile di una classe politica arruffona, pasticciona e che desidera solo ingrassare ancor più le proprie casse. Pure il Codacons non ci sta: “In attesa che la giustizia faccia il suo corso, i cittadini non possono non porsi alcune domande – afferma il presidente Carlo Rienzi -. Com'è possibile che soggetti appartenenti a categorie deboli e tutelate economicamente e socialmente come i rom, risultino proprietari di ben 25 autovetture? Ma soprattutto, come è possibile che gli organi competenti e le istituzioni non si siano mai accorti di tale evidente anomalia? È palese che a Roma esiste un problema sul fronte dei controlli, dal momento che persone destinatarie di sussidi e assistenza dispongono invece di ingenti beni materiali”.
CITTADINI TERRORIZZATI – Il risultato è che non c'è prevenzione. E ora anche la repressione dopo il sinistro è difficoltosa. Proseguono le ricerche dei due ricercati identificati dalla Mobile. Uno avrebbe 25 auto intestate tra cui quella dell'incidente. Intanto, in un video pubblicato da lastampa.it, un rom racconta di essere stato lui, padre del minorenne ricercato, a provocare l'incidente di mercoledì sera: “Ero io al volante della Lancia Lybra, ed ero ubriaco”. Nega che a bordo ci fosse anche il figlio. La versione però non convince gli investigatori. A caccia di minorenni rom: come cercare un ago nel pagliaio. I tre investitori l'altra sera hanno abbandonato la Lancia Lybra grigia – su cui poi la polizia scientifica ha effettuato i rilievi – in via di Montespaccato e hanno proseguito a piedi. Nella notte le volanti della polizia hanno circondato i campi nomadi della zona. Gli uomini della squadra mobile hanno passato al setaccio in particolare gli insediamenti di Monachina e di Casal Lombroso, i più vicini al luogo della tragedia. Una situazione esplosiva, delicatissima. Una tragedia che poteva essere ancora più grave. E adesso Roma ha paura: quanti altri guidatori pirati ci sono? Che tipo di potenziale assassino si nasconde nelle macchine? Il quartiere Boccea di Roma è sotto choc. Intanto, c'è tanta paura anche in altre città, specie Milano, dove l'immigrazione incontrollata è fortissima, e dove anche la presenza dei rom è massiccia.