La commissione di garanzia ha bocciato lo sciopero autotrasportatori indetto dal 14 marzo 2022. Non si esclude però che alcune società di autotrasporto possano comunque organizzare una serrata
Preoccupazione per lo sciopero autotrasportatori che da lunedì 14 marzo 2022 rischia di bloccare il rifornimento di beni nel settore del commercio e causare una grave impennata dei prezzi al dettaglio. L’agitazione è stata proclamata per l’esplosione dei costi del carburante, che gli ultimi bollettini segnalano a livelli mai visti prima (l’11 marzo benzina e diesel sono a un passo dai 2,3 euro a litro nel servito). Si prospetta insomma una settimana complicata dal punto di vista delle consegne con conseguenze imprevedibili per tutti.
AGGIORNAMENTO DEL 12 MARZO 2022, ore 16:00: la Commissione di garanzia competente ha bocciato lo sciopero nazionale degli autotrasportatori proclamato a partire dal 14 marzo. L’informativa, inviata al sindacato Trasportounito-Fiap e ai ministeri delle Infrastrutture e dell’Interno, rileva infatti il mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni, richiamando altresì l’obbligo di predeterminazione della durata dell’astensione (nel senso che uno sciopero deve avere un inizio e una fine, non può essere a oltranza).
Ovviamente non si esclude che alcune società di autotrasporto, pesantemente toccate dal caro-carburante, possano lo stesso organizzare una serrata, creando disagi alle consegne di beni e merci.
Alla luce di questo aggiornamento le informazioni riportate nei prossimi paragrafi devono ritenersi parzialmente obsolete,
SCIOPERO AUTOTRASPORTATORI 14 MARZO 2022: LE INIZIATIVE
Nell’annunciare la sospensione, dal 14 marzo, dei servizi delle aziende di autotrasporto a livello nazionale per cause di forza maggiore, la sigla Trasportounito (Associazione Nazionale Autotrasportatori Professionali) ha precisato che questa astensione a tempo indeterminato non è un vero e proprio sciopero ma un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore. La sospensione dei servizi si è resa inevitabile, si legge nel comunicato, anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, “si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire”.
Nel frattempo in Sardegna 450 autotrasportatori senza sigle sindacali sono pronti a sistemare i loro mezzi davanti ai porti e alle zone industriali in occasione di un altro sciopero proclamato sempre per il 14 marzo contro il caro gasolio. Saranno coinvolti gli scali di Cagliari, Olbia, Oristano e Porto Torres e si andrà avanti a oltranza, senza un termine preciso. È stato però smentito il messaggio audio Whatsapp, diventato virale, che aveva preannunciato un blocco totale delle consegne per due settimane su tutta l’isola, scatenando una corsa ai supermercati e alle pompe di benzina. L’approvvigionamento dei beni di prima necessità dovrebbe essere comunque garantito.
SCIOPERO AUTOTRASPORTATORI 14 MARZO 2022: QUALI CONSEGUENZE PER I CITTADINI?
Secondo il Codacons lo sciopero autotrasportatori e le altre proteste annunciate nel comparto dei trasporti potrebbero portare nell’immediato a un’ulteriore grave impennata dei prezzi al dettaglio. Il blocco dell’autotrasporto, spiega l’associazione dei consumatori, avrà effetti diretti sulla collettività, sospendendo i rifornimenti di beni nel settore del commercio e causando un aumento dei listini al dettaglio nei negozi e nei supermercati. Una conseguenza del resto inevitabile considerato che l’85% delle merce venduta in Italia viaggia su gomma, e l’ennesimo danno per i cittadini, anche loro toccati come le imprese dal caro-carburante. La sospensione delle consegne per il caro-benzina si aggiunge tra l’altro al blocco delle importazioni da Ucraina e Russia che minaccia la filiera agroalimentare: arrivano infatti le prime segnalazioni di razionamento nei negozi su farina, zucchero e olio di semi di girasole.
PREZZI CARBURANTE ALLE STELLE: COSA FARE?
In questo bailamme il Governo sta cercando di correre ai ripari ma per il momento senza troppi risultati. Ogni proposta è valida, per esempio l’associazione U.Di.Con (Unione per la Difesa dei Consumatori) suggerisce di sospendere le accise ed eliminare l’IVA sui carburanti, che impattano sul prezzo alla pompa per circa il 55% (qui la nostra guida sulle accise che spiega nel dettaglio come funzionano). Inoltre, continua l’U.Di.Con, si potrebbero defiscalizzare tutti i beni di prima necessità interessati agli aumenti dei prezzi, così da evitare ulteriori aggravi di spesa per i consumatori. Intanto noi di SicurAUTO abbiamo verificato la possibilità di usare l’olio da cucina al posto del diesel.