
Si può guidare con il glaucoma? Coloro che sono alle prese con questa delicata patologia devono avvicinarsi a un volante con molte precauzioni
Domanda posta da molti automobilisti con problemi agli occhi: si può guidare con il glaucoma? La questione è seria perché i conducenti dei veicoli a motore necessitano di una vista pressoché perfetta per guidare in sicurezza, mentre il glaucoma è una patologia subdola che provoca un progressivo restringimento del campo visivo, mettendo di conseguenza a rischio l’idoneità al volante. Cerchiamo di capire cosa deve un automobilista affetto da glaucoma.
CHE COS’È IL GLAUCOMA
Il glaucoma è una malattia cronica e progressiva che colpisce il nervo ottico e che può portare alla perdita della vista. È principalmente dovuto all’aumento della pressione interna dell’occhio, e solo in limitati casi alla riduzione dell’apporto di sangue al nervo ottico. Il glaucoma si manifesta con una perdita del campo visivo che inizia nelle porzioni più periferiche fino a coinvolgere progressivamente le porzioni centrali, compromettendo la vista. Abbiamo definito il glaucoma una patologia ‘subdola’ perché inizialmente l’aumento della pressione dell’occhio non viene avvertito dal paziente. I primi sintomi appaiono infatti soltanto quando il nervo ottico comincia a danneggiarsi con conseguente perdita delle porzioni laterali del campo visivo. La progressione della malattia è piuttosto rapida, per questo bisogna intervenire con le opportune terapie prima che si arrivi a perdere anche la visione centrale. A seconda dei casi il glaucoma può essere trattato con terapia medica farmacologica (colliri), oppure con intervento chirurgico o trattamenti parachirurgici (laser).
VISITA MEDICA PATENTE: COME FUNZIONA
Per guidare un qualsiasi veicolo a motore è necessario conseguire l’apposita patente dopo aver superato non solo gli esami teorici e pratici ma anche una visita medica. Nel corso della visita, da ripetere ogni volta che si rinnova il documento, il candidato viene tra le altre cose sottoposto a test appropriati per accertare la compatibilità delle sue condizioni visive con la conduzione dei veicoli. In particolare sono valutati con particolare attenzione: l’acutezza visiva; il campo visivo; la visione crepuscolare; la sensibilità all’abbagliamento e al contrasto; la diplopia e altre funzioni visive essenziali. Se sorgono dubbi sulla sua capacità visiva, il candidato alla patente deve sottoporsi a una visita media più approfondita presso la Commissione Medica Locale, che in base all’esito rilascia il giudizio di idoneità o di non idoneità alla guida (anche temporaneo), contro cui si può comunque presentare ricorso.
SI PUÒ GUIDARE CON IL GLAUCOMA? LA RISPOSTA
Fatte queste necessarie premesse per comprendere meglio che cos’è il glaucoma e come funziona la visita medica per la patente, torniamo al quesito iniziale: si può guidare con il glaucoma? Tutti gli studi concordano che questa patologia oculare, a causa del progressivo restringimento del campo visivo, limita le capacità di guida del conducente, aumentando potenzialmente il rischio di incidenti stradali. In particolare chi inizia a perdere le porzioni più periferiche del campo visivo incontra spesso delle difficoltà nel calcolare la distanza laterale dagli altri veicoli (soprattutto in fase di sorpasso). Ed è più lento nelle reazioni alle varie situazioni che si verificano al volante. Il glaucoma, inoltre, influenza in modo significativo la percezione dei colori, la sensibilità al contrasto e la capacità di adattamento al buio e all’abbagliamento. Quindi un soggetto afflitto da glaucoma può guidare o no? La risposta dipende dalla gravità o dallo stato d’avanzamento della malattia. A seconda delle situazioni il medico certificatore o la CML possono infatti decidere di:
– negare l’idoneità alla guida;
– concedere l’idoneità alla guida con limitazioni (non autorizzando ad esempio la guida nelle ore notturne o in autostrada);
– concedere l’idoneità alla guida ma con un termine di validità della patente più breve (anche di 1 solo anno). Al fine di controllare l’evolversi della patologia mediante esami medici ravvicinati;
– infine concedere l’idoneità alla guida senza limitazioni avendo constatato un quadro clinico sufficiente per guidare in sicurezza.