A breve entrerà in vigore l'obbligo di installare sull'auto i dispositivi anti abbandono per chi trasporta bambini con meno di 4 anni. Ma c'è polemica sull'esiguità del bonus promesso.
Al termine di un lunghissimo iter non privo di intoppi, la legge sull’obbligo dei dispositivi anti abbandono è diventata finalmente realtà e sarà pienamente operativa a breve, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Coloro che trasportano in auto bambini di età inferiore a 4 anni dovranno dunque dotarsi di un congegno che segnala la presenza a bordo di un bebè, anche a motore spento, così da scongiurare nuovi drammatici casi di bimbi ‘dimenticati’ in auto (l’ultimo a Catania meno di un mese fa) e morti a causa del caldo soffocante sprigionatosi nella vettura. Ovviamente questo dispositivo ha un costo, che graverà inevitabilmente sulle tasche delle famiglie che hanno uno o più bambini piccoli. Per questo la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli, nell’annunciare il varo della norma, aveva assicurato che nel Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020 si sarebbe trovato il modo di inserire un bonus per alleggerire la spesa necessaria all’acquisto dei sistemi anti abbandono. Cosa che in effetti è stata fatta. Ma l’importo del bonus, invero piuttosto esiguo, ha deluso le aspettative di molti.
Aggiornamento del 11 novembre 2019: l’obbligo dell’allarme slitta al 1 marzo 2020, ma il rischio multe fino a fine anno resta.
DISPOSITIVI ANTI ABBANDONO: COME RICHIEDERE IL BONUS DI 30 EURO
In attesa di comprendere le modalità di erogazione del bonus, che saranno disciplinate da un nuovo provvedimento atteso nelle prossime settimane, vediamo quali sono le caratteristiche principali del contributo di 30 euro per l’acquisto dei dispositivi anti abbandono. Il governo ha stanziato 16,1 milioni di euro per il biennio 2019-2020 (15,1 milioni per il 2019 e 1 milione per il 2020) e il bonus si potrà richiedere per ciascun allarme acquistato. Quindi, in teoria, le famiglie che hanno più di un figlio sotto i 4 anni potranno accedere a più contributi. Il provvedimento con le modalità attuative dovrà chiarire sia come sarà elargito il bonus (sconto sul prezzo di listino o detrazione fiscale?); e soprattutto a chi sarà elargito. Facendo un rapido calcolo sembra infatti che i fondi stanziati non saranno sufficienti a coprire tutte le richieste. Per cui è probabile che saranno stilati criteri di precedenza in base per esempio al reddito oppure al numero di bambini presenti nella medesima famiglia. Lo scopriremo presto.
“30 EURO DI BONUS PER I DISPOSITIVI ANTI ABBANDONO? È UN’ELEMOSINA”
“Il bonus di appena 30 euro per i dispositivi anti abbandono obbligatori rappresenta una vera e propria elemosina di cui potranno beneficiare solo pochi fortunati”, ha dichiarato intanto il Codacons criticando aspramente la misura del governo. “Con soli 16,1 milioni di euro stanziati potranno accedere al contributo circa 540 mila persone. Quando in Italia, secondo i dati Istat, risiedono circa 1.860.000 bambini di età fino a 4 anni. Significa che il bonus andrà a meno di un bambino su tre. Mentre tutte le altre famiglie saranno escluse e dovranno pagare di tasca propria e integralmente il seggiolino anti abbandono obbligatorio”. Forti perplessità anche da parte di Altroconsumo (“Come verranno gestite le richieste? Si rischia di premiare solo i più veloci perché la copertura non è sufficiente per tutti i bimbi”). E dall’Asaps, associazione sostenitori e amici della Polstrada: “Pur essendo d’accordo con il provvedimento, riteniamo che l’importo del bonus sia piuttosto limitato rispetto ai costi del dispositivo anti abbandono (da 50 a 100 euro circa, a seconda del modello). E si poteva prevedere anche una riduzione dell’Iva”.
QUANDO SARANNO OBBLIGATORI I DISPOSITIVI ANTI ABBANDONO
L’obbligo reale di dotarsi dei dispositivi anti abbandono (ovvero il giorno in cui inizieranno a fioccare le multe da 81 a 326 euro per gli inadempienti, più la decurtazione di 5 punti sulla patente e la sospensione della stessa in caso di recidiva entro due anni) partirà presumibilmente nei primi mesi del 2020. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo della legge 117/2018, che dovrebbe avvenire a brevissimo, la norma sarà effettiva dopo i canonici 15 giorni di ‘vacatio legis’. Ma quasi certamente ne saranno necessari altri 60 o forse 90 per permettere a produttori e consumatori di adeguarsi. In tal caso sarà emanata una speciale circolare della Polizia, già preannunciata dalla ministra De Micheli. Quindi, facendo due conti, l’obbligo dovrebbe scattare a febbraio 2020 o giù di lì. Contestualmente saranno stabiliti i criteri per chiedere e ottenere il bonus di 30 euro.