Skoda Citigo 1.0 68 CV 5P Elegance Metano: Prova su strada

Skoda Citigo 1.0 68 CV 5P Elegance Metano: Prova su strada

SicurAUTO.it ha provato a lungo la piccola di casa Skoda in versione ECO: ecco come va

1 Ottobre 2013 - 11:10

La City car del marchio ceco, con scocca e meccanica della VW up! viene commercializzata in versione 3 porte o 5 porte con motorizzazione 3 cilindri benzina 999 cc declinata in tre livelli di potenza: 60 CV, 68 CV e 75 CV.  Dal 2012 è disponibile anche la versione a metano con motore da 68 CV proposta a partire da 11 mila 730 Euro (3 porte Active). SicurAUTO.it ha provato su strada la versione 5 porte nel più completo allestimento Elegance che comprende cerchi in lega Apus da 14”, autoradio-CD, climatizzatore, fendinebbia anteriori, cruise control (170 euro), vetri elettrici anteriori, sedile guida regolabile in altezza, sedile post. sdoppiato, navigatore asportabile con schermo da 5”, Start&Stop, sistema City Safe Drive. Con la vernice metallizzata (430 euro) il prezzo dell’esemplare in prova arriva a 14 mila 650 Euro. Giova sottolineare che la Skoda Citigo è dotata di un serbatoio benzina di appena 10 litri al fine di usufruire delle agevolazioni fiscali per le vetture alimentate a metano con serbatoio benzina al di sotto di 15 litri, previsti in Italia e in altri Paesi europei. I 2 serbatoi di metano hanno una capacità complessiva di 72 litri (circa 12 Kg di gas compresso).

ESTERNI – Il design della Skoda Citigo, così come quello delle cuginette VW Up! e Seat Mii non si fa certo notare per originalità e fantasia. La sua linea squadrata appare stilisticamente un po’ anonima e forse anche datata, tuttavia questo aspetto sobrio ma razionale, sarà apprezzato dalla clientela più matura e non modaiola. La calandra lamellare, inserita all’interno di una cornice cromata, e i gruppi ottici anteriori conferiscono alla Citigo l’aspetto tipico di un Skoda. La cura dell’assemblaggio dei vari pannelli è buona, da segnalare alcuni punti di saldatura elettrica visibili sulla parte interna delle cornici vetri laterali posteriori. Di buon livello la verniciatura con le parti interne del vano motore e del bagagliaio trattate con il trasparente lucido, come il resto della carrozzeria. Gli spessori medi dello strato di vernice da noi misurati con strumento digitale, oscillano tra 90 e 105 micron, valori nella norma per la categoria della vettura. Del tutto anomali, invece, i 135-170 micron rilevati sugli sportelli anteriore e posteriore sinistra, spessori derivanti o da una parziale riverniciatura di tali pannelli in catena o da riparazione successiva. La Citigo è lunga 3,56 m, larga 1,64 m, alta 1,48 m.

INTERNI – Gli interni della Citigo sono abbastanza minimalisti ad eccezione dei sedili, in particolare gli anteriori ben conformati e di foggia sportiva con poggiatesta incorporati nello schienale. Lo schienale posteriore abbattibile è sdoppiato (60/40) con poggiatesta regolabili. Lo spazio per le gambe dei passeggeri posteriori è buono a patto che i sedili anteriori non siano molto arretrati. La capacità del piccolo bagagliaio (251 litri) è insufficiente per 4 persone: abbassando i sedili posteriori si arriva a 951 litri con un notevole gradino rispetto al piano di carico del bagagliaio. Il volante a 4 razze in materiale plastico (quello in pelle è optional) è di aspetto economico così come il rivestimento rigido e rugoso della plancia comunque ben montata. La strumentazione analogica circolare dalla grafica semplicissima, comprende al centro il grande tachimetro che incorpora le varie spie e un piccolo display lcd con le indicazioni sulle percorrenze, autonomia, consumi, ora, ecc. Purtroppo i caratteri e la simbologia di queste indicazioni sono molto piccoli, quindi di scarsa utilità in marcia. Il piccolo contagiri è a sinistra mentre a destra troviamo l’indicatore livello carburante unificato per il metano e la benzina. Fastidioso il riflesso sul parabrezza della griglia uscita aria sottostante. Al centro della plancia sono alloggiati i pratici ed economici comandi della climatizzazione (ritroviamo il comando ricircolo a cursore), dell’autoradio-CD e del sistema Start&Stop. Molto semplice la consolle sul tunnel centrale comprendente vani portaoggetti, porta-bevande davanti e dietro, la presa di corrente 12 V e il pulsante di disattivazione dei sistema City Safe Drive di assistenza in frenata. Criticabile ed inaspettata, a nostro parere, per ovvi motivi di scomodità, l’assenza sullo sportello lato guida del comando vetro elettrico del passeggero anteriore. Restando in tema di esasperata  riduzione dei costi di produzione, non possiamo ignorare l’assenza dello specchio di cortesia nell’aletta parasole del guidatore, le ampie zone di lamiera non rivestita sui pannelli interni degli sportelli e nel bagagliaio, la semplice apertura a compasso dei vetri laterali posteriori. Poco visibile il comando luci, a sinistra del volante, con la manopola inclinata verso il basso mentre risulta totalmente nascosto dal volante il comando regolazione fari. In netto contrasto con le suddette economie, che ricordano le utilitarie di 20 e più anni or sono, è doveroso sottolineare la disponibilità di utili accessori e sistemi moderni come il cruise control, il navigatore Navigon con schermo touch screen asportabile, lo Start&Stop (disattivabile), il sistema di assistenza alla frenata. Tra le funzioni integrate nello schermo multifunzione del navigatore, segnaliamo l’indicatore temperatura liquido raffreddamento (assente nella strumentazione principale) e la replica del contagiri.

INFOTAINENT – La dotazione comprende il sistema audio Radio Funky 1 DIN-CD MP3 con presa Aux dal facile utilizzo. Adeguata al tipo di vettura la qualità dell’impianto. Il sistema di navigazione è affidato ad un dispositivo multifunzionale “Move&Fun” della Navigon con supporto asportabile e schermo touch screen da 5 pollici. L’uso delle varie funzioni è molto intuitivo con mappe non del tutto aggiornate. Migliorabile la grafica. Selezionabile inoltre la schermata relativa ai dati del computer di bordo, ovviando in parte alla scarsa praticità del piccolo display centrale. Prevista inoltre la funzione Bluetooth.

IN OFFICINA – Il piccolo cofano motore è privo di pannello insonorizzante interno. Il controllo livelli si effettua facilmente, agevole anche la eventuale sostituzione delle lampadine dei fari e dei fusibili, ubicati nel vano motore in una piccola scatola a fianco della batteria e in un vano ricavato sul lato sinistro del cruscotto. Il 3 cilindri 1.0 è un bialbero a camme in testa (cinghia), 4 valvole per cilindro con variatore di fase all’aspirazione e privo di contralbero di equilibratura. Testata e monoblocco in lega leggera. Le due bombole per il metano sono alloggiate sotto il pianale trasversalmente nella parte posteriore della vettura. Le sospensioni anteriori sono del tipo Mc Pherson con barra stabilizzatrice, mentre al retrotreno troviamo il classico schema a ruote interconnesse con ponte torcente.

SU STRADA – Il posto di guida, con il sedile regolabile anche in altezza (ottenibile a richiesta) e il volante regolabile solo in altezza, è adattabile a tutte le taglie. Molto buona la visibilità anche in retro grazie alla vetratura laterale ed al lunotto non sacrificati da scelte estetiche di moda. Come su altre vetture moderne, i montanti del parabrezza sono larghi e creano qualche angolo morto. Buona la manovrabilità del cambio a 5 rapporti con innesti precisi e poco contrastati con qualche saltuario impuntamento nell’innesto della retromarcia a freddo. Escursione della leva un po’ ampia. Avremmo gradito la 1^ e la 2^ marcia un po’ più corte per favorire lo spunto da fermo, punto debole della Citigo. Adeguata la rapportatura in 5^ che consente un’andatura autostradale piacevole intorno ai 110 km/h ed a 130  a circa 3800-3900 giri/minuto, con un confort acustico più che accettabile. A partire da 4000 giri la sonorità del motore (soprattutto di scarico, non ben silenziato) aumenta nettamente e può risultare fastidiosa. La frizione richiede uno sforzo modesto ed è molto progressiva e modulabile nell’innesto anche a caldo. Lo sterzo è piacevolmente diretto e leggero (servocomando elettrico) nonché facilmente gestibile in ogni circostanza. Bene anche i freni (impianto misto dischi/tamburi), modulabili e sicuri. Il 3 cilindri di 999 cc trasmette qualche lieve vibrazione solo al minimo mentre in marcia si fa apprezzare per la notevole elasticità e regolarità di funzionamento anche ai bassi regimi. Come detto, in accelerazione non è un fulmine ma è soprattutto in ripresa e in salita che mostra i suoi limiti. Sulle strade collinari con pendenza 10%, anche a vettura scarica si deve ricorrere spesso alla 3^ e alla 2^. I 68 CV del motore possono indurre ad un certo ottimismo ma tale potenza viene erogata all’elevato regime di 6200 g/minuto mentre ai regimi medio- bassi la coppia a disposizione (90 Nm a 3000 g/min) si rivela modesta e i rapporti al cambio lunghi non aiutano. A causa di tale impostazione, pur essendo una city car, la Citigo ci ha soddisfatto maggiormente nell’uso extraurbano su strade statali e autostrade prive di salite dove è facile ottenere consumi eccellenti con il metano. In generale, i nuovi 3 cilindri aspirati da un litro hanno valori di coppia massima modesti, pressochè uguali a quelli delle utilitarie 4 cilindri di pari cilindrata di oltre 20 anni fa che però erano più leggere, con marce più corte e senza perdite di potenza dovute al climatizzatore allora inesistente. I due serbatoi di metano della capacità complessiva di 72 litri (circa 12 Kg di cui 1,5 Kg riserva) consentono un’autonomia variabile dai 230 agli oltre 300 Km, a secondo del tipo di guida e di percorso. Sommando i 10 litri di benzina del piccolo serbatoio che consentono un’autonomia di 150-160 Km, si arriva facilmente ad un’autonomia reale complessiva di circa 450-500 km. Il risultato sarebbe più che accettabile ma bisogna tener conto della scarsa diffusione sul territorio nazionale (e sulle autostrade) dei distributori di metano e ciò, nell’uso pratico a lungo raggio, potrebbe costringere ad usare spesso la benzina, con soste frequenti (dovute al piccolo serbatoio) e maggiori costi di esercizio. Nel corso della nostra prova, (autostrada, extraurbano, città), evitando i regimi più alti e l’uso del climatizzatore, abbiamo ottenuto un eccellente consumo medio di metano di 27 Km/Kg. Attualmente il prezzo medio del metano è di 0,99 euro/Kg. In modalità benzina il consumo medio si attesta sui 15 km /l, un risultato buono ma non eclatante. La differenza di prestazioni tra metano e benzina si avverte solo in ripresa ma in misura accettabile. I consumi dichiarati sono: urbano 5,50 l/100 Km; extraurbano 3,80 l/100 Km; misto 4,40 l/100 Km. L’assetto della Citigo è un riuscito compromesso tra confort e tenuta di strada sicura. Corretta la scelta di pneumatici non molto ribassati (175/65 R14). La vettura si dimostra molto agile nel misto con limitato rollio ed in città le sospensioni, rigide al punto giusto, assorbono bene le varie asperità stradali con qualche limite per il retrotreno di fronte alle buche più impegnative. Del tutti assenti le rumorosità di componentistica su sconnesso. Presente il dispositivo hill holder di assistenza partenza in salita, tarato correttamente.

SICUREZZA – La Skoda Citigo è dotata di serie di 2 airbag frontali (disattivabile quello del passeggero) e due laterali “Head-Torax” inseriti sul fianco esterno degli schienali sedili anteriori a protezione di torace e testa. Per questa duplice funzione si sfruttano i poggiatesta integrati nello schienale. Nel crash test EuroNCAP (nuovo protocollo) la Citigo ha ottenuto 5 stelle. Protezione adulti 89%, protezione bambini 80%, pedoni 46% , Safety Assist 86%. In tema di sicurezza attiva, non mancano ESP di serie e il sistema City Safe Drive di assistenza in frenata (optional). Quest’ultimo rileva, tramite il sensore laser alloggiato nel parabrezza, gli ostacoli a 10 metri di distanza entro un range di velocità tra 5 e 30 Km/h. Il sistema non si attiva in presenza di persone, auto, animali che procedono trasversalmente o in senso opposto nella stessa corsia. Anche in questo caso, la relativa spia sul display centrale è troppo piccola per essere notata facilmente in marcia (sistema disattivabile).

CONCLUSIONI – La Skoda Citigo 1.0 3 cilindri a metano rappresenta una valida alternativa nell’attuale panorama delle city car. Troppi gli optional a pagamento che fanno lievitare non poco il prezzo finale. Il maggiore costo iniziale di ben oltre 2000 euro rispetto alle corrispondenti versioni a benzina, si pareggia dopo una percorrenza di circa 50 mila Km. Questo aspetto deve essere ben valutato in fase di acquisto se si percorrono poche migliaia di Km in un anno. Auspicabili quindi una riduzione di tale sovrapprezzo, il miglioramento della dotazione di serie su tutte le versioni e della visibilità del display della strumentazione.

Foto di Maddalena Gentili

Si ringrazia il concessionario Autocentri Balduina di Roma per la gentile collaborazione

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