Strade violente, incrementano le aggressioni ai pubblici ufficiali

Strade violente, incrementano le aggressioni ai pubblici ufficiali Lo dicono i dati forniti dalla Stradale. Sempre più forze dell'ordine subiscono atti di violenza fisica per normali controlli

Lo dicono i dati forniti dalla Stradale. Sempre più forze dell'ordine subiscono atti di violenza fisica per normali controlli, con il 21,8% in più

28 Marzo 2018 - 08:03

Indossare una divisa non sempre salva dalla violenza. O almeno questo è quello che si percepisce leggendo gli ultimi dati forniti da ASAPS, l'Associazione Sostenitori e Amici Polizia Stradale. Sempre più violenze fisiche che riguardano il Corpo dei Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Locale. Tanti aggressori stranieri, o sotto effetto di alcol o sotto effetto di stupefacenti. Dati in continuo aumento rispetto lo scorso anno, e che riguardano episodi registrati durante posti di blocco e/o controlli, escludendo quindi tutto quello che è il lavoro svolto dalle Forze dell'Ordine durante manifestazioni, proteste e altro.

UNA ESCALATION DI VIOLENZA I dati sono relativi al 2017 nel quale, secondo l'osservatorio “Sbirri Pikkiati”, sono state 2.695 le aggressioni nei confronti di poliziotti, carabinieri, agenti di polizia municipale e di operatori di altre forze di polizia. La statistica riguarda i soli casi di posti di blocco o controlli, quindi tutti quelle attività effettuate in strada quotidianamente dalle Forze dell'Ordine, e non interventi speciali, come controllo durante eventi e manifestazioni – forse si dovrebbe fare come in Francia, con l'impiego di droni. Una condizione grave, se vediamo le difficoltà e le criticità che questo lavoro comporta, al quale si aggiunge una dose di imprevedibilità anche durante i controlli più semplici.

DATI IN AUMENTO RISPETTO AL 2016 Un numero in forte aumento. Sono 482, il 21,8%, le aggressioni in più rispetto il 2016 quando ne erano state registrate 2.213. Dati estremamente simili al 2015, quando erano state 2.256, al 2014, con 2.266, e al 2013 2.286. Record positivo nel 2012, quando erano state “solo” 2.290. Per rendere più chiari i “freddi” numeri, queste stime creano un quadro nel quale, in Italia siamo passati in 5 anni da una aggressione ogni 4 ore a uno ogni 3 ore, con conseguenze gravissime anche nel lungo periodo per almeno un agente di polizia spesso invalidanti, dal punto di vista fisico o psicologico – altri dati poco confortanti riguardano l'aumento di vittime della strada tra 2017 e 2018.

CARABINIERI I PIÙ ATTACCATI Non solo la frequenza di queste aggressioni, ma ASAPS offre un'immagine di quali siano le categorie di Forze dell'Ordine più colpite da aggressioni. Nel 46,5% dei casi – 1.252 – sono i Carabinieri a subire violenze, seguono Polizia di Stato con il 37,7% – 1.016 – e Polizia locale con il 10,5% – 283. Preoccupante la crescita di episodi di violenza al nord, che compone il 46% del dato totale con un incremento di quasi il 2% rispetto al 2016. Migliora, ma rimane comunque elevata, la percentuale al centro che compone il 20,6% con 555 aggressioni, mentre aumentano al sud con il 33,4%, 899 episodi di violenza.

SEMPRE PIÙ STRANIERI Elevato il numero di aggressioni da parte di stranieri, sia comunitari che non, con 1.231 episodi, pari al 45,7%, un incremento notevole rispetto al 42,8% del 2016. Informazioni anche riguardo lo stato alterato degli aggressori che nel 26,8% dei casi erano sotto effetto di droghe o ubriachi – sapevi che guidare stanchi è come farlo da ubriachi?. Un quadro tutt'altro che confortante, tanto che, ASAPS lancia un appello all'opinione pubblica e agli organi di governo: “Allora ci ripetiamo fino allo sfinimento. Tutto questo avviene nell'indifferenza pressoché totale dell'opinione pubblica e della stessa politica. Posizione pericolosa e ingenua. Del dilagare della violenza contro le divise sulla strada dovrebbero invece preoccuparsi per primi i cittadini ancor più degli agenti e carabinieri perché dopo l'argine ci sono loro come destinatari e vittime di una violenza sempre più tracotante e ormai di fatto quasi impunita. Fino a quando si potrà continuare in questo modo?”.

Commenta con la tua opinione

X