Strage di Acqualonga. La Procura: “Guardrail irregolari”

Strage di Acqualonga. La Procura: “Guardrail irregolari” M5S: "La procura di Avellino conferma che avevamo ragione sulla strage di Acqualonga: guardrail non a norma

M5S: "La procura di Avellino conferma che avevamo ragione sulla strage di Acqualonga: guardrail non a norma, e Autostrade per l'Italia responsabile"

di 
25 Giugno 2015 - 07:06

Il MoVimento 5 Stelle all'attacco di Autostrade per l'Italia. Il motivo del contendere è la strage stradale più grave della storia dell'Italia: la morte di 39 persone, ad Acqualonga (Avellino), il 28 luglio 2013, su un tratto autostradale dell'A16 gestito da Autostrade per l'Italia, per la caduta di un bus nella scarpata. Ora, a distanza di due anni, dopo che i grillini hanno seguito passo passo la vicenda (una delle poche forze politiche a farlo, se non l'unica), eccoli di nuovo protagonisti, alla ricerca della verità su questa disgrazia: “La procura di Avellino conferma che avevamo ragione sulla strage di Acqualonga: i guardrail non erano a norma e Autostrade per l'Italia è responsabile”. Lo affermano Michele Dell'Orco e Carlo Sibilia, deputati M5S.

PRECISE DOMANDE. E LE RISPOSTE? – I due grillini hanno così commentato le motivazioni della richiesta di rinvio a giudizio appena rese pubbliche dalla procura di Avellino che indaga sull'incidente: l'autobus granturismo precipitò da un cavalcavia dopo che le barriere di contenimento cedettero “Sulla questione – spiegano i deputati – già da novembre 2013 abbiamo presentato una dettagliata interrogazione ponendo precise domande all'allora ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e successivamente abbiamo sollecitato anche l'attuale titolare Graziano Delrio. Ma ancora attendiamo una risposta”. A dimostrazione di quanto sia delicata la faccenda, che sta facendo davvero tremare i palazzi importanti.

QUAL È LA TESI – “Già i primi di aprile – ricordano i deputati – il presidente dell'autorità nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone confermava la nostra tesi”. Ossia che i guardrail non hanno svolto il loro lavoro, contenere l'uscita di strada del bus, con inevitabili responsabilità del gestore, Autostrade per l'Italia. “Ora, anche la procura di Avellino rinvia a giudizio l'amministratore delegato e dirigenti della direzione centrale di Autostrade per l'Italia. Nonché la direzione del tronco sesto e relative pertinenze. Perché le barriere non erano certificate, lasciate in stato di degrado e non più efficienti”. Come spiegano i pentastellati, la società avrebbe dovuto sostituirle nei lavori eseguiti su quel tratto di autostrada nel 2009, “ma sembrerebbe non aver programmato né l'adeguamento con barriere più efficienti e a norma né la necessaria manutenzione delle vecchie barriere già installate”.

OBIETTIVO DI AMPIO RESPIRO: TUTTA L'ITALIA – Dell'Orco e Sibilia hanno un unico obiettivo: “Ottenere è che il ministro Delrio, mentre la giustizia fa il suo corso, non rimanga a guardare. Ma faccia il suo lavoro e prenda questa tragedia come stimolo per migliorare la sicurezza delle nostre strade. La procura afferma infatti anche che barriere conformi, con tasso di elevata probabilità scientifica, avrebbero evitato la caduta dell'autobus”. I grillini allargano il discorso, al di là del caso specifico Acqualonga. “È proprio su questo punto che vogliamo inchiodare Delrio alle sue responsabilità: purtroppo l'Italia è piena di guardrail non a norma, il governo faccia una puntuale ricognizione e riveda la normativa che prevede l'obbligo di sostituzione dei guardrail solo in caso di lavori importanti sull'asse stradale”. In effetti, dopo Acqualonga si aprirono subito scenari inquietanti, con altri tratti autostradali finiti nel mirino dei magistrati e degli inquirenti. “Infine – concludono gli esponenti del M5S – Delrio blocchi la norma tecnica sui guardrail in corso di approvazione che abbassa addirittura gli standard di sicurezza e che di fatto eliminerebbe in futuro ogni responsabilità per i concessionari e gli enti preposti al controllo in casi di incidenti simili”. Il riferimento è a regole che favorirebbero i gestori delle autostrade, attualmente concentrati a chiedere un aumento dei pedaggi al governo per fine giugno, e un prolungamento delle convenzioni, i contratti che legano i gestori allo Stato, proprietario della rete autostradale.

Commenta con la tua opinione

X