Dopo l'annullamento del Tar, anche il Consiglio di Stato boccia il ricorso sull'aumento a 1,5 euro del parcheggio
Seconda sconfitta consecutiva per il Comune di Roma in tema di strisce blu: voleva rincararle da un euro e a 1,5 euro l'ora, ma il Consiglio di Stato ribadito il no del Tar, cui s'era rivolto il Codacons per annullare il provvedimento dell'amministrazione. Per la precisione, la quinta sezione (presidente Mario Luigi Torsello, relatore Antonio Amicuzzi) ha emesso una sentenza sul ricorso d'appello promosso da Roma, con la quale boccia l'incremento della tariffa per la sosta, poiché il Comune non ha tenuto conto, nel decidere tale rincaro, della necessità di prevedere adeguate e contemporanee misure di sviluppo del trasporto pubblico. Insomma, voleva far pagare di in più e in cambio non forniva alternative valide: tutto quello che non deve fare la politica locale in materia di mobilità. E questa è la foto di come i vari enti locali tengano in considerazione le esigenze di spostamento dei cittadini e dei pendolari.
COSA DICONO I GIUDICI – Secondo il Consiglio di Stato, Roma ha previsto una sinergia di azioni ai fini di ottenere un utile impatto sui problemi della mobilità. C'è un Piano generale del traffico urbano dove genericamente si parla di azione globale che affrontasse, contemporaneamente, il miglioramento e la razionalizzazione della circolazione delle auto, il potenziamento del trasporto collettivo, la razionalizzazione della sosta quanto a disponibilità e localizzazione degli stalli e adozione di un'opportuna tariffazione. Il Comune nel Piano parla pure di completamento del sistema viario tangenziale. E di misure di condivisione spaziale e temporale della città: bonus di mobilità, car-bikesharing, mobility management, trasporto pubblico, open data, sosta tariffata, isole ambientali e smart card. Per il Consiglio di Stato, stando al Piano di Roma, l'adeguamento delle tariffe orarie avrebbe dovuto essere corredato anche dall'effettiva adozione di contemporanee ulteriori misure. Che non ci sono. Alla fine, sarebbero state solo strisce blu più care, senza altre soluzioni per i citatdini.
NIENTE TARIFFE AGEVOLATE – I giudici hanno invece accolto le tesi dell'amministrazione comunale relative all'eliminazione delle tariffe agevolate mensili e giornaliere per le strisce blu, a condizione che tale eliminazione sia accompagnate da misure transitorie che ne limitino l'impatto sull'utenza. Però occhio: il Comune, dice il Consiglio di Stato, non potrà non contemperare la sospensione delle agevolazioni tariffarie giornaliere e mensili con il progressivo raggiungimento degli obiettivi del nuovo Piano generale del traffico urbano di Roma. Ce la farà? I nostri dubbi sono legittimi, visto il caos infernale che regna nella Città Eterna, stretta nella morsa di scandali, Mafia Capitale, mobilità in ginocchio.
ALTRO PRINCIPIO – Ma la sentenza del Consiglio di Stato contiene un altro importante principio: per i giudici, il Codacons è l'ente più adatto a difendere gli interessi dei cittadini, in quanto “sussiste piena legittimazione di detto Ente alla proposizione del ricorso introduttivo del giudizio, atteso che la difesa dell'ambiente e il buon andamento dei servizi pubblici essenziali (idonei ad interagire sulla qualità della vita degli utenti) rientrano tra i compiti statutari” di quell'associazione dei consumatori. Vedremo se ora il Comune ci riproverà, dopo l'ennesima sconfitta. Una colossale figuraccia via l'altra.