FCA sembra aver intenzione di adeguarsi all'andamento del mercato, l'addio allo storico diesel del Marchio è imminente, l'elettrico diventa realtà
Tutte le case automobilistiche si avviano all'elettrificazione dei loro modelli, anche FCA sembra volersi allineare e, dopo una lunga storia legata alla produzione dei diesel, sembra ora intenzionata a dire addio al gasolio. Le soluzioni ipotizzabili sono diverse, da nuove varianti ibride, in alcuni casi già annunciate, a delle vetture 100% elettriche, anche se i consumatori ancora non credono in una diffusione imminente, leggi qui.
IL MOMENTO DELLA SVOLTA Non c'è ancora ufficialità, per ora parliamo di indiscrezioni lanciate dal Financial Times, ma il Gruppo Fiat Chrysler Automobiles sembra sulla via di abbandonare per sempre i motori diesel, a partire dal 2022. Si attendono conferme (o smentite) da parte di Sergio Marchionne, forse lascerà trapelare qualcosa a riguardo durante il prossimo Salone di Ginevra (8-18 marzo 2018), ma per l'annuncio ufficiale bisognerà attendere almeno fino al primo giugno, quando verrà reso pubblico il nuovo piano industriale e finanziario di FCA. Per ora ci atteniamo alla news diffusa dal Financial Times, secondo il quale la produzione di motori a gasolio da parte del gruppo torinese continuerà esclusivamente per i veicoli commerciali e per la gamma dei grandi pick-up in commercio negli Stati Uniti. Da una parte la scelta sembra quasi obbligata, costruttori come Toyota, Volkswagen e Porsche hanno già deciso di abbandonare le motorizzazioni diesel su tutti o alcuni dei loro modelli, Smart sarà presto esclusivamente elettrica, Renault rafforza sempre più la sua offensiva “green”, e dal Lingotto non possono certo rischiare di rimanere indietro. L'altra faccia della medaglia è invece rappresentata dai numeri: è vero che dopo lo scandalo Dieselgate la vendita dei propulsori a gasolio ha avuto un brusco calo nel mercato europeo, addirittura dell'8% nel 2017 rispetto al 2016, ma è anche vero che nello stesso anno FCA è stata l'unica casa a far registrare un aumento in questo segmento; un più 0,2% ottenuto soprattutto grazie alle vendite in Italia, dove i diesel rappresentano ancora una fetta del 56% rispetto al 43% europeo. Nonostante il Belpaese vada ancora controcorrente, l'Europa si avvia velocemente verso un futuro attento all'ambiente anche a livello normativo, con forti restrizioni nei confronti delle emissioni inquinanti: produrre motori diesel conformi alle nuove norme europee prevede dei costi maggiori del 20% rispetto al passato. Contemporaneamente si stanno facendo grandi passi in avanti per lo sviluppo di componenti elettriche più economiche. Politica attenta all'ambiente e risparmio di produzione sembrano altri due ottimi motivi che spingono, se non obbligano, FCA a prendere l'importante decisione di salutare per sempre il diesel, a malincuore.
UN PEZZO DI STORIA VOLGE AL TERMINE Fu Rudolf Diesel nel 1892 a brevettare un nuovo motore a combustione interna alimentato a gasolio, ma inizialmente erano autocarri e soprattutto navi a sfruttarne le potenzialità. Fiat iniziò la produzione di propulsori diesel già nel 1908, ma questi erano destinati a navi, più nel dettaglio navi da guerra. Per l'introduzione sulle automobili è stato necessario aspettare gli anni'80 e lo sviluppo del famoso 2.0 TDI con cui fu equipaggiata la Croma del 1988, prima vettura diesel a iniezione diretta al mondo. Questo propulsore rappresentò una vera innovazione in termini di prestazioni e consumi, ma presentava ancora un problema legato alla rumorosità. Da qui la necessità di sviluppare nuovi motori ad iniezione diretta più silenziosi fino ad arrivare alla creazione del Common Rail, sistema di alimentazione creato da FIAT e completato da Bosch. Basato sul Common Rail nacque l'Unijet, le cui caratteristiche erano quelle di gestire la pressione in maniera indipendente rispetto ai giri e al carico del motore, oltre che avere una pre-iniezione. Nel 1990 comincia quindi la preindustrializzazione dell'Unijet da parte di FIAT, nel 1994 il progetto viene passato a Bosch per il completamento e finalmente nel 1997 nasce la prima vettura di serie con il Common Rail: la Alfa Romeo 156 JTD. La strada era ormai in discesa, nel 1999 Fiat, in collaborazione con la divisione Fiat Powertrain Technologies, sviluppa il sistema di alimentazione Multijet, evoluzione del Common Rail che sbarca sul mercato nel 2002 con la Alfa Romeo 156 1.9 M-Jet 16V. Nel 2009 esce la seconda generazione, il Multijet II omologato Euro 5, mentre è nel 2013, sulla nuova Giulietta, che esordisce l'ultima versione omologata Euro 6, aggiornata in termini di prestazioni e consumi. Questa versione è l'ultima in termini cronologici ma potrebbe essere l'ultima in senso assoluto, un capitolo di storia verrebbe chiuso se veramente Marchionne annunciasse l'addio ai diesel durante la conferenza del prossimo 1 giugno sul piano industriale futuro del gruppo.
LA SOLUZIONE DEL FUTURO Come si comporterebbe allora FCA? Ricordiamo che i benzina, le varianti ibride e gpl producono comunque un buon grado di emissioni inquinanti, ma è difficile un salto diretto all'elettrico anche se alcuni numeri fanno già sorridere. La 500e infatti, risulta una delle dieci auto elettriche più apprezzate negli USA nel 2017, con oltre 5000 unità vendute. Per ora esclusiva del mercato americano, la 500e sfrutta un pacco batterie agli ioni di litio da 24 kWh, ha un'autonomia di 167 km e genera una potenza di 111 CV. Fulcro dell'evoluzione dovrebbe però essere Jeep, marchio di punta del gruppo, che già allo scorso Salone di Los Angeles ha presentato una Wrangler con un inedito 4 cilindri turbo benzina 2.0 “Mild Hybrid”, dotato di un impianto elettrico da 48 volt e in grado di sviluppare 270 CV e 400 NM di coppia massima. Proprio durante la presentazione il CEO di Jeep Mike Manley ha annunciato la produzione già entro il 2020 di una variante ibrida per ogni modello del Marchio, ai quali seguirà un elettrificazione su Maserati Levante oltre che una Ferrari elettrica, supercar a batterie pronta a sfidare le Tesla. E' solamente un'idea in fase di sviluppo e in cerca di conferme, per ora Marchionne ha solo dato qualche indizio sul futuro di FCA, ora non ci resta che attendere notizie ufficiali.