
La frenata automatica sarà standard sulle auto di 10 Costruttori. L'NHTSA annuncia l'accordo mentre ci chiediamo, quando anche in Europa?
Sembra proprio che gli enti federali preposti alla sicurezza vogliano fare sul serio, immettendo la Autonomous Emergency Brake (EBA) in una “corsia veloce” perché diventi uno standard industriale. La National Highway Traffic Safety Administration ha infatti recentemente ottenuto un impegno in tal senso da parte di un gruppo di costruttori: Audi, BMW, Ford, General Motors, Mazda, Mercedes-Benz, Tesla, Toyota, Volkswagen e Volvo.
LA SICUREZZA DI SERIE – L'accordo prevede l'adozione di serie dell'AEB su tutti i nuovi veicoli, cosa che dovrebbe avvenire nel prossimo futuro. Al di là della vaghezza sui tempi di adozione, l'impegno appare positivo perché nasce dall'azione della NHTSA e della sua controparte del settore privato, l'Insurance Institute for Highway Safety. Quest'ultimo, che recentemente ha messo alla prova per la terza volta gli AEB, è un fan di questa tecnologia e l'agreement con NHTSA ha anche la finalità di accelerarne grandemente la diffusione, evitando la lentezza e le implicazioni politiche di un regolamento federale. A brindare, però, non sono soltanto i fan della sicurezza ma anche i costruttori di questi dispositivi (qualche nome: Delphi, Magna, Bosch, Continental, ZF-TRW e Mobileye), che possono scommettere su un incremento degli ordini.
UNA TECNOLOGIA SALVAVITA – L'amministratore di NHTSA, Mark Rosekind, ha dichiarato che “le case automobilistiche che hanno sottoscritto il patto hanno concordato su un importante principio: l'AEB è una tecnologia salvavita che dovrebbe essere a disposizione di tutti i proprietari dei veicoli. Noi incoraggiamo tutti gli altri costruttori a partecipare a questo sforzo”. Il risultato è già buono, perché i 10 car maker che hanno aderito avevano, nel 2014, un abbondante 57% di share nel mercato USA. Ricordiamo come l'Autonomous Emergency Brake utilizzi sensori come Radar, telecamere e Laser per rilevare un avvicinamento eccessivo – e veloce – al veicolo che precede: se la collisione viene valutata imminente e l'intervento del guidatore è assente, oppure tardivo e/o insufficiente, allora il veicolo frena automaticamente. Questo sistema è sempre più disponibile sulle auto moderne ma spesso fa parte di “pacchetti” opzionali da migliaia di dollari e la cosa ne limita l'adozione. Se fosse di serie, e perciò acquistato dalle case in molti più pezzi, il suo prezzo potrebbe scendere di molto.
EUROPA, SE CI SEI BATTI UN COLPO – In effetti le cifre danno un sostanzioso endorsement all'AEB e, nello stesso tempo, mettono impietosamente in luce la sua scarsissima adozione. L'IIHS riferisce infatti come i dati degli assicuratori suoi associati evidenzino che questa tecnologia possa ridurre gli indennizzi da lesioni del 35% ma, nello stesso tempo, solo l'1% dei veicoli model year 2015 negli USA ce l'ha di serie e solo il 26% l'offre in opzione. Si spera che gli altri grandi nomi che fanno gli spettatori – Honda, Nissan, Fiat Chrysler e Hyundai-Kia – si diano una mossa, anche perché molti lo propongono già come optional ma rischiano di soffrire la concorrenza di chi lo installa di serie. Il Vecchio Continente (anche se il TCS dice che le auto sono più sicure se hanno la frenatura multipla automatica) assiste dando scarsi segni di vita: i TPMS sono obbligatori dallo scorso novembre e per fortuna EuroNCAP fa pressione valutando la sua presenza nei test solo se il dispositivo è presente almeno nella metà degli esemplari che il costruttore stima di vendere. Ricordate il test EuroNCAP della 500X? Le 5 stelle sono sfumate proprio perché il sistema AEB non avrebbe raggiunto il 50% degli esemplari venduti; volendo aggiungere la beffa al danno potremmo ricordare come Jeep si affidi molto agli avanzati sistemi di sicurezza Bosch.